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Napoli, la confessione di De Laurentiis su Garcia e Conte e la frecciata a Giuntoli

Il presidente parla ai giornalisti: Conte, solo un pettegolezzo. Sorpreso dal passaggio di Giuntoli alla Juve, ha sbagliato tanti giocatori e Kvara non è merito suo. E si esprime sul caso-Osimhen

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A valanga, senza mezze misure, travolgente. Insomma, come suo solito: Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, si è esibito in una delle sue solite interviste-monologo in cui prende di petto il mondo intero e carica a testa bassa.

De Laurentiis difende Garcia

Il numero uno azzurro ha incontrato i giornalisti a Castelvolturno, e per prima cosa ha preso le difese del tecnico Rudi Garcia, del quale è diventato una sorta di “personal tutor” negli ultimi giorni. “Dopo la sconfitta con la Fiorentina ho letto di tutto. Nella vita si possono avere dubbi e va valutato il proprio operato, se c’è stato qualche errore me ne prendo la responsabilità. Ma da qui a dire di cambiare l’allenatore… Ho teso la mano a Garcia, gli ho detto di andare avanti e di non preoccuparsi: tutti fanno errori, mi auguro che non si ripetano più e da noi avrà supporto. Un cambio di guida tecnica è sempre traumatico e poi non ci sono in giro tanti allenatori che praticano il 4-3-3 con la difesa alta, come successo con Sarri e Spalletti. Potevo cambiare allenatore per accontentare la piazza? Ma sono str…ate, la piazza è più intelligente di quel che pensiate”.

“Conte? Solo un pettegolezzo”

De Laurentiis è stato sollecitato anche sulla voce relativa ad Antonio Conte: “Non voglio domande al riguardo, sarebbe un’azione di disturbo. Ho fatto con lui una vacanza anni fa alle Maldive, c’era anche la sua famiglia, e da quel momento abbiamo mantenuto i rapporti. Mi sento ancora con Mazzarri, Ancelotti, Benitez, Reja… il resto è solo un pettegolezzo che demolisce chi oggi è incaricato di allenare la squadra e che mi infastidisce”.

De Laurentiis accusa Giuntoli

E puntuale è arrivata anche la frecciata a Giuntoli, ex ds del Napoli ora alla Juventus. “”Giuntoli da sei mesi si era messo in branda, mi continuava a ripetere: mi mandi alla Juventus? E io gli dicevo: cos’è questa storia, improvvisamente sei diventato un sostenitore della Juve? Qui abbiamo sempre considerato la Juve nemica sportiva numero uno… è un altro film, questo! Un direttore sportivo deve avere la cultura dell’umiltà e del lavoro, e lui ce l’aveva. Il colpo Kvara? Non è suo, è stata una segnalazione a mio figlio Edoardo che poi è arrivata a Giuntoli. Lui qui ha indovinato tanti giocatori e ne ha sbagliati altrettanti, così va nella vita: è un ottimo professionista che è andato alla Juve con mia grande sorpresa”.

De Laurentiis su Osimhen e Nazionali

In tema di calciomercato, il presidente ha allargato il discorso a Victor Osimhen, sul quale starebbero suonando forti le sirene della Premier League. “Non sono mai stato non sereno nei confronti di Osimhen, ma si è sempre in due in queste cose: io sono rimasto lo stesso, se il suo umore è cambiato non posso farci nulla. Se dopo una stretta di mano le cose cambiano, la cosa dispiace, ne prendiamo atto ma poi la vita va avanti. Con lui ci sono ottimi rapporti, la scadenza del contratto è nel 2025, c’è tempo. Non dimenticate che ho venduto Koulibaly all’ultimo”. Ed a proposito del suo infortunio in Nazionale: “Dovrebbe essere lasciata la scelta al club di poter mandare o meno in nazionale un giocatore convocato, la possibilità di dire no se si tratta di un’amichevole, per esempio. Se io ho pagato un giocatore 50 milioni e mi torna infortunato, dovrebbero risarcire il club del costo per giorno di tutto il periodo in cui starà fuori. Pensate a Neymar…”.

Napoli, la profezia di De Laurentiis

Infine, don Aurelio ha parlato diffusamente del suo rapporto con il Napoli e del momento del club: “In questo periodo ho avuto tanti impegni, ora sono tornato e mi sono riavvicinato alla squadra per darle serenità. È una mia colpa non essere stato sufficientemente vicino alla squadra a inizio stagione, ma avevo altre incombenze. Una volta risolte, mi sono dedicato al Napoli e sarà così per tutto il resto del campionato – spiega De Laurentiis -. L’anno scorso abbiamo vinto con 16 punti sulla seconda ma chi l’ha detto quest’anno accadrà la stessa cosa, tra l’altro con un altro allenatore? Lo speriamo, certo, ma tutto ciò non è scritto da nessuna parte. Noi siamo il Napoli, ci siamo qualificati in Europa per 15 anni di fila, non è che ogni volta un cerino incendia un pezzo di carta bisogna gridare che va a fuoco tutto. I pompieri siamo noi stessi, le decisioni vanno fatte con serenità e senza errori dettati dalla fretta”.

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