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Napoli, Spalletti lascia il giallo sul rinnovo e bacchetta la stampa

Il tecnico azzurro non rivela l'esito dell'incontro con De Laurentiis e punta a nuovi record in stagione

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Stavolta non può dire “pensiamo alla partita”, perché la gara col Monza di domani sarà anche importante, potrà servire allo scopo di togliersi l’ultimo sfizio, ovvero superare il record di 91 punti del Napoli di Sarri, ma passa sicuramente in secondo piano rispetto al futuro. Luciano Spalletti ieri ha incontrato a cena il presidente De Laurentiis, sancendo il disgelo col patron, ma non ha ancora detto sì alla proposta di rinnovo. Si parla di un adeguamento contratto di almeno un milione più bonus rispetto ai 2,8 attuali e prolungamento di un altro anno rispetto all’attuale scadenza 2024 con garanzia che sul mercato il club partenopeo sarà più che attivo.

Napoli, Spalletti fa chiarezza sull’incontro con Adl

Si era presentato scherzosamente con la mascherina di Osimhen ieri sera ai giornalisti che erano sotto l’hotel dove si è tenuto l’incontro ma anche se sarebbe venuto il momento di togliersi la maschera, Spalletti crea suspence nel raccontare cosa è successo ieri. Al suo ingresso in sala stampa è scattato l’applauso di tutti i giornalisti, che si sono alzati in piedi per una standing ovation. Lui ringrazia e parte dall’incontro di ieri: “In ristoranti così buoni è difficile trovare il tempo per parlare, ma è tutto molto chiaro quello che è venuto fuori ieri sera. I dettagli è giusto che li esponga la società quando lo riterranno opportuno, inutile chiedere altro”

“Abbiamo parlato di vincere e di valorizzare la rosa come è stato fatto in questi due anni e ringrazio la società, si può aprire un ciclo con questa squadra. E’ una loro prerogativa parlarne quando vorranno, è corretto così, io posso solo continuare a lavorare e a finire nel migliore dei modi il lavoro che devo fare. Se sono soddisfatto? Sì perché si è passata una splendida serata, il presidente sa sempre scegliere buoni vini, io ho detto quello che dovevo dire e per questo sono soddisfatto. Altro non dico perché tocca alla società”.

Napoli, Spalletti vuole vincere ancora

C’è anche un record di 91 punti, appartenenente a Sarri, a fare da motivazione al Napoli: “Sì, quando la squadra ha impostato la sua felicità su ciò che esprime in campo si tratta poi di giocare le partite, è lì che ritroviamo l’affetto dei tifosi. Ci saranno ancora stadi pieni ovunque con pezzi di cuore azzurro e bisogna farlo bene. Dobbiamo alternare i festeggiamenti come è giusto che sia e saper giocare del buon calcio. Ho trovato perfetto quanto fatto con la Fiorentina, che dopo due giorni di festa hanno ribaltato la partita, quando tutti pensavano a una squadra più scarica”.

Sulla formazione per Monza rivela: “Devo dare spazio a turno a chi non ha giocato precedentemente, ne sceglieremo due o tre a partita, contro l’Inter faremo un ragionamento differente però, perchè è giusto così. Posso anticipare che giocherà Berezinsky. Queste quattro gare possono dare ancora molto, abbiamo l’obbligo di dare il massimo per la professionalità che dobbiamo avere. Abbiamo certi obblighi indossando questa maglia e per il lavoro che facciamo dobbiamo avere disciplina, come abbiamo sempre fatto vedere. Osimhen nelle rotazioni oppure lotta per il titolo di capocannoniere? C’è disponibilità da parte dei compagni, hanno evidenziato la capacità di dare vita alla forza del bomber: la classifica dei cannonieri ci darebbe felicità se la vincesse Victor”.

Napoli, Spalletti attacca la stampa

Poi il tecnico azzurro si toglie un sassolino dalle scarpe: “Mi danno fastidio le allusioni che avete avanzato sul fatto che io non credessi allo scudetto in estate e mi vendicherò, state attenti, quando avete chiesto se mi piaceva la squadra ho detto sì tre volte. Ho conservato tutti i giornali, c’era già la speranza di arrivare a questo obiettivo. Quest’anno però mi avete dato un po’ una mano, l’anno scorso no ed ho dovuto perdere un po’ di tempo con voi, ora magari mi sono fatto capire meglio. La società ha fatto un gran lavoro nella riorganizzazione della squadra, il calcio che esprimiamo è un calcio senza tempo, perchè ci sono le 5 sostituzioni, per tanti motivi. Elmas per esempio è un calciatore senza tempo, che dà tutto anche se lo fai giocare pochi minuti”.

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