Gol e fiamme all’Olimpico: finisce 2-2 la sfida tra la Lazio e il Milan. Una gara a due facce, con il primo tempo molto diligente dei rossoneri, bravi a gestire il vantaggio firmato Pavlovic e il secondo “scivoloso” e imprevedibile. I biancocelesti si accendono a tratti grazie alle fiammate di Nuno Tavares che regala sui piedi di Castellanos e Dia entrambe le reti. Fonseca, dopo una panchina “punitiva”, si affida a Leao, che entra in campo e risponde subito alla critiche con un destro che vale un punto. La squadra di Fonseca va alla sosta senza nessuna vittoria e al rientro servirà una scossa.
- Lazio-Milan, il racconto del match
- Milan, esclusioni eccellenti
- Theo e Leao non partecipano al cooling break
- Le pagelle del Milan
- Top e flop della Lazio
Lazio-Milan, il racconto del match
Parte meglio la Lazio che dopo appena due minuti ha subito una grande chance: Dia beffa Tomori alle sue spalle e con la suola supera Maignan, ma Pavlovic è provvidenziale a spazzare il pallone prima che attraversi la linea di porta. E al 7′ è proprio il difensore rossonero ha realizzare la rete del vantaggio del Milan, con uno stacco di testa dagli sviluppi di un corner. Il serbo si dimostra ancora una volta un acquisto azzeccato del calciomercato del Diavolo.
La squadra di Fonseca prende fiducia, soprattutto sulla zona di Pulisic che sfugge sulla fascia e regala a Lofuts-Cheek un filtrante che per poco non riesce a trasformare in oro. Nella ripresa la gara si stappa, con tante azioni in velocità da una parte e dall’altra. Al 59′ Fofana perde una palla sanguinosa in uscita, Guendouzi di prima serve Castellanos, ma il suo filtrante è troppo lungo. Dopo qualche giro d’orologio è Romagnoli a mettere una pezza e ad evitare un grande pericolo: il difensore devia un tiro da dentro l’area a botta sicura di Terracciano e tiene i capitolini in partita.
La Lazio cresce e al 62′ trova il pareggio con Castellanos che non deve fare altro che spingere in rete il bel pallone servito da Nuno Tavares. Il terzino portoghese non riesce a fermarsi e al 66′ fornisce un assist d’oro anche a Dia, che da due passi deve pensare solo a come esultare. Fonseca mette subito in campo Theo e Leao che rispondono presente: il francese conduce l’azione, appoggia per Abraham, che a sua volta trova il portoghese che di potenza fa gol. Il Milan continua a lasciare grandi buchi e si salva grazia a Maignan, bravo a ipnotizzare Zaccagni. I rossoneri accelerano nel finale, ma non riescono a rimontare il match.
QUI LE AZIONI SALIENTI DEL MATCH
Milan, esclusioni eccellenti
Coraggio e personalità, lo ha dimostrato Fonseca prima della partita. L’allenatore rossonero ha cambiato lo scacchiere per dare maggiore equilibrio e compattezza, dopo i pasticci di Parma, e ha inserito i calciatori più in forma senza badare ai nomi dietro alla maglia. In panchina quindi Leao e Theo Hernandez, due pilastri del club.
Theo e Leao non partecipano al cooling break
Una scena molto curiosa si è consumata durante il cooling-break del secondo tempo, subito dopo il gol del pari di Leao. Il portoghese e Theo Hernandez non si sono dissetati insieme al resto della squadra, ma in disparte.
Le pagelle del Milan
- Maignan 6: Non può nulla sui gol, è sempre attento nelle uscite e ci mette una pezza più volte.
- Emerson Royal 5: Non riesce a stare dietro a Nuno Tavares, che ha un altro motore e lo svernicia ogni azione.
- Tomori 5.5: Appena la difesa mostra una crepa non riesce a tenere il pilastro. Fa crollare il muro.
- Pavlovic 7: “È la nostra bestia” ha detto Ibra. Lo ha dimostrato in campo, prima con un salvataggio stoico e poi con il gol del vantaggio.
- Terracciano 6: Si lega bene a Pulisic ed è uno dei pochi a mettere in difficoltà la retroguardia biancoceleste.
- Reijnders 5: Perde la bussola e non riesce ad orientarsi all’Olimpico.
- Fofana 5.5: Non riesce a stare dietro a tutti gli uomini della Lazio, che spesso lo prendono alle spalle.
- Chukwueze 5: Ogni occasione che gli viene concessa la cestina e a un certo punto finiscono le chance e anche la pazienza.
- Loftus-Cheek 6.5: I suoi strappi sono vitali per dare forza e coraggio alla squadra. Spacca sempre in due la trequarti biancoceleste, ma in pochi lo seguono.
- Pulisic 6.5: Destra o sinistra per lui non fa differenza. Confeziona il solito assist e abbellisce la partita con giocate d’arte.
- Okafor 5.5: Bello ma non balla, fa giocate fine a se stesso. A tratti illumina, ma non graffia mai.
- Leao 7: Trova subito il modo per rispondere alle critiche con un gol pesantissimo. Entra in campo e spacca il match.
- Theo Hernandez 6.5: Con Leao sembrano una coppia: inseparabili in panchina e anche in campo. Subentrano e fanno la differenza, riecco Theao.
- Abraham 6.5: Dimostra subito che può essere utile e si presenta al popolo rossonero con un assist.
- Musah 6: Riesce a dare un po’ d’equilibrio a una squadra che molto fragile.
Top e flop della Lazio
TOP
- Nuno Tavares 7.5: “Se l’Arsenal ci aveva puntato ci sarà un motivo”. Abbiamo capito perché: tanta velocità e personalità, l’ultimo ad arrendersi. Fornisce anche gli assist a Castellanos e Dia.
- Rovella 6.5: Sale in cattedra e spiega geometria all’Olimpico, i compagni (alunni) però non lo seguono e i suoi insegnamenti diventano vani.
- Castellanos 6.5: Non partecipa molto all’azione ed è spesso fuori dal gioco, ma nel momento del bisogno risponde presente con la rete del pareggio.
- Dia 6.5: Spesso un corpo isolato e alla ricerca di qualcuno che gli tenda la mano. Lo fa il solito Tavarese che gli regala il pallone del vantaggio.
FLOP
- Tchaouna 5: Baroni lo lancia dal primo minuto, ma non fa nulla per ripagare la sua fiducia: sbaglia tutte le scelte e non è mai pericoloso.
- Lazzari 5: Troppo timido e quasi mai propositivo. In partite del genere serve altro.