“Ho vomitato una volta? No, ho vomitato 10 volte… Gli ultimi quattro chilometri sono stati mortali e ho iniziato a sentirmi male e ad avere molto caldo”. La testimonianza di Tyler Mislawchuk, un triatleta canadese che ha partecipato alla gara di triathlon ai Giochi Olimpici di Parigi rende l’idea di cosa sia successo ieri nelle gare di triathlon che, dopo il rinvio precauzionale di un giorno, si sono svolte ieri nelle insicure acque della Senna.
- La testimonianza del triatleta canadese
- Allarme per il batterio E. Coli nella Senna
- Betto e Seregni spaventate
La testimonianza del triatleta canadese
Tyler Mislawchuk non è tranquillo ma è soddisfatto della sua gara: “ho dato tutto quello che avevo. È venuto dalla rottura del tendine d’Achille, da traumi, distorsioni… Sono orgoglioso di quello che ho fatto”. Meno serena Jolien Vermeylen, belga, che ha ammesso di essere preoccupata per i prossimi giorni: «Ho bevuto molta acqua, quindi sapremo domani se starò male o no. Ovviamente non ha il sapore di Coca-Cola o Sprite. Mentre nuotavo sotto il ponte, ho annusato e mi sono detta “non pensare troppo”. Ho preso i probiotici, non potevo fare di più, avevo l’idea di non bere acqua, ma ne ho bevuta troppa».
Allarme per il batterio E. Coli nella Senna
La gara di triathlon dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, che prevedeva 1,5 km di nuoto nella Senna oltre a 40 chilometri di ciclismo e 10 chilometri di corsa, si è svolta con temperature che hanno raggiunto i 30 gradi nella capitale francese ma il vero rischio era la presenza del batterio E.Coli nelle acque. Anche le azzurre Alice Betto e Bianca Seregni sono preoccupate e hanno detto a Repubblica: “Abbiamo paura per quello che ci succederà ora.
Betto e Seregni spaventate
«Ci siamo preparate nei giorni scorsi assumendo dosi notevoli di fermenti lattici. Vedremo nei prossimi giorni però le conseguenze di questi lunghissimi minuti in quell’acqua». Ventidue minuti circa è durata questa orrenda pantomima. C’è anche la gara a squadre mista, il 5 agosto: si spera che il batterio, causa di molte infezioni intestinali, non agisca in questi giorni sui fisici tirati al millimetro del triathleti.
Ognuno ha provato arrangiarsi come poteva. Per abituarsi alle acque mefitiche della Senna, ad esempio, l’americano Seth Rider ha fatto una scelta pseudoscientifica: per diversi giorni non si è lavato le mani. «Cerco semplicemente di aumentare la mia soglia di tolleranza all’eschirichia coli esponendomi ad essa un po’ di più nella vita di tutti i giorni. Piccole cose durante il giorno, come non lavarsi le mani dopo essere andati in bagno. Sono metodi comprovati». Ma non è andato oltre un 29° posto. Un disastro che potrebbe ripetersi il 9 e il 10 agosto nelle gare di nuoto di fondo, con Paltrinieri che da giorni pubblica messaggi velenosi.