Chiamatelo capitan Passato. Lorenzo Pellegrini sta vivendo il momento più difficile della sua carriera anche se chiamare momento un periodo che dura da oltre un anno è un po’ ottimistico. Il rosso rimediato ieri in Italia-Belgio è la ciliegina amara su una torta di critiche e polemiche che accompagnano da troppo tempo il centrocampista.
- La fiducia di Spalletti in Pellegrini
- Roma non perdona il capitano
- L'equivoco sull'esonero di De Rossi
La fiducia di Spalletti in Pellegrini
Forse solo Luciano Spalletti continua a stravedere per lui. Alla vigilia della partita col Belgio si era sbilanciato dicendo: “Pellegrini ha la stessa possibilità di Raspadori di creare quella superiorità per gestire un po’ di partita. Se vuole sapere chi gioca dei due, inizia Pellegrini”. Dopo la gara lo ha difeso: “Quando si gioca uomo contro uomo bisogna saltare l’uomo e diventa rischioso, ho urlato a Bastoni di cercare Retegui in occasione dell’espulsione perché avevo visto il difensore staccarsi su Pellegrini. Bastoni lì non può vedere quanto margine ha il difensore per anticipare Pellegrini, si può sbagliare perché sono due errori normalissimi ma sono venuti fuori due gol. Pellegrini devo rivedere l’episodio ma credo fosse espulsione, si sentiva un po’ frustato e ha provato il tutto per tutto perché si è sentito anticipato”.
Roma non perdona il capitano
Molto peggio le cose vanno a casa sua. Con la Roma è ormai un separato in casa. Il rapporto con i tifosi ha iniziato a rompersi il 16 gennaio di un anno fa, quando fu esonerato Mourinhoi e lo Special One fece trovare a Pellegrini nel suo armadietto l’anello che la squadra gli aveva regalato per i 60 anni. Come a dire: riprendetevelo, mi avete tradito. Agli occhi dei fan fu lo spoiler di un complotto capitanato da Lorenzo, giudicato colpevole a priori.
L’equivoco sull’esonero di De Rossi
La stessa cosa si è ripetuta quando è stato mandato via De Rossi, che pure aveva sempre elogiato il suo capitano. Niente: la rabbia della gente si è concentrata su Pellegrini, anche stavolta indicato come la gola profonda che avrebbe tramato contro il tecnico. Mettiamoci infortuni in serie e partite giocate con la paura, consapevole che le curve gli avrebbero sempre e comunque riservato fischi ed ecco il quadro completo.
La società riflette sul suo futuro. Il contratto di Pellegrini, che vista la squalifica ha lasciato il ritiro azzurro e si è già messo a disposizione di Juric a Trigoria, scade nel 2026 e prevede un ingaggio di 4 milioni più bonus agevolati che fanno lievitare lo stipendio a circa sei. L’intenzione di rinnovarlo, al momento, non c’è. E quindi una decisione sull’eventuale partenza di Pellegrini deve essere presa la prossima estate per non rischiare di perderlo a zero. Se la società sta pensando a scaricarlo, chi ha già deciso è la maggioranza del tifo.
Tante le reazioni sui social: “Date un mental coach a Pellegrini, fa veramente male vederlo così” e poi: “Pellegrini sembra l’emblema del calciatore moderno che galleggia, che sopravvive più per la reputazione che per le prestazioni” e anche: “Inspiegabile l’involuzione di Lorenzo negli ultimi anni” e ancora: “Comunque Pellegrini entra in campo già sconfitto. Sa già che farà un errore o verrà fischiato. Ha una faccia che è un programma. Non sa reagire. Ha bisogno di aiuto”
C’è chi scrive: “Pellegrini se ne deve andare insieme agli altri 2 suoi amici con i quali si finge giocatore insieme da anni” e poi: “Pellegrini è un problema per la Roma ma non da oggi ma da 7 anni! Lui non è il mio capitano. La Roma merita altro” oppure: “Chissà per quanto ancora ci dovremo sorbire Pellegrini in nazionale, neanche i romanisti lo vogliono più” e infine: “Se pensi che la 10 la portava Baggio Del Piero ed altri di indiscussa classe e intelligenza calcistica, vengono i brividi”