Controllo di destro, tocco a smarcarsi e saetta all’incrocio di sinistro: il gol del 2-0 all’Ajax, il 4° di Giacomo Raspadori in Champions League, racchiude tutta la qualità tecnica del 22enne attaccante del Napoli. Jack, come ama chiamarlo Luciano Spalletti, aveva mostrato tutto il suo potenziale negli anni trascorsi al Sassuolo, ma pochi potevano immaginare che esplodesse in questa maniera “al piano di sopra”, nel grande calcio internazionale.
Raspadori, il golden boy che fa sognare il Napoli
Numeri e prestazioni raccontano di un attaccante totale, che è un 9 e un 10 insieme, un golden boy che fa sognare il Napoli e i suoi tifosi, ma che fa esultare anche il c.t. della Nazionale Roberto Mancini: la lunga attesa per un centravanti in grado di fare la differenza anche con la maglia dell’Italia potrebbe essere davvero finita.
Con il Napoli Raspadori si sta trasformando da giovane bomber di provincia ad attaccante in grado di trascinare un top team: già perché i numeri del Napoli di questa prima parte della stagione sono quelli di una squadra in grado di ambire ai massimi traguardi.
Ad oggi, infatti, Jack è uno dei migliori giocatori dell’intera Champions League. Con il gol segnato nella partita del Maradona contro l’Ajax Raspadori ha toccato quota 4 reti in 3 partite (non entrò in campo nell’esordio stagionale in Europa del Napoli, il 4-1 al Liverpool). Nella massima competizione UEFA soltanto top player del calibro di Haaland, Salah e Lewandowski hanno fatto meglio di lui, segnando 5 reti.
Napoli, Raspadori meglio di Haaland e Salah
Nessuno dei tre, può vantare la media realizzativa di Raspadori: l’attaccante del Napoli, infatti, è andato in gol ogni 32 minuti giocati in Champions. Un cammino fantascientifico quello del giovane Jack, 23 anni a febbraio: basti pensare che Haaland ha segnato ogni 41 minuti, Salah ogni 53 e Mbappé ogni 90’.
Raspadori, inoltre, ha già abbattuto due primati del calcio italiano in Champions League, essendo stato il primo giocatore del nostro paese a realizzare 4 gol nelle prime 3 gare della sua carriera nella competizione UEFA. Inoltre è il terzo italiano a segnare in tutte e tre le prime partite giocate in Champions: prima di lui c’erano riusciti soltanto Alex Del Piero e Fabrizio Ravanelli, due grandi attaccanti del passato, nella stagione ’94-’95.
Raspadori fa esultare Mancini
D’altra parte Raspadori si era esaltato sul palcoscenico internazionale anche nelle prime partite stagionali dell’Italia in Nations League, decidendo la sfida di San Siro con l’Inghilterra e poi ripetendosi in Ungheria con il gol che ha sbloccato il risultato nel 2-0 rifilato alla nazionale magiara. Partite in cui Mancini, così come fatto da Spalletti nel Napoli, ha esplorato la duttilità tattica di Raspadori, schierandolo da seconda punta accanto a Gianluca Scamacca contro gli inglesi e poi da centravanti (con Gnonto a supporto) alla Puskas Arena di Budapest.
Lui ha risposto presente, coniugando la sua capacità di cucire il gioco sulla trequarti – basata sulla combinazione tra una pulizia tecnica e un’intelligenza tattica rara in un attaccante tanto giovane – con la sua abilità davanti alla porta. Una dote, quest’ultima, di cui l’Italia ha a lungo sofferto negli ultimi anni. A lungo andare, dunque, la scelta di Raspadori di vestire la maglia del Napoli potrebbe rivelarsi una svolta anche per la Nazionale.