La sentenza del giudice sportivo, che ha assolto Acerbi per il caso degli insulti razzisti a Juan Jesus, non ha affatto posto un punto sulla vicenda. Tutt’altro, ha contribuito a esacerbare gli animi, ad alimentare le polemiche. Il difensore del Napoli incassa la solidarietà di Duvan Zapata, centravanti colombiano del Torino che si è raccontato in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera.
- Razzismo, Duvan Zapata si schiera al fianco di Juan Jesus
- Come Zapata ha affrontato la questione razzismo con i suoi figli
- Zapata: l'amore per l'Italia e il sogno Europa col Torino
Razzismo, Duvan Zapata si schiera al fianco di Juan Jesus
Non si tira centro indietro, Zapata. E quando gli viene chiesto il suo parere sul caso Acerbi-Juan Jesus, il gigante colombiano ex Napoli risponde così: “L’ho osservato e seguito da lontano. Il razzismo è così ovunque, non solo in Italia. Serve tanta intelligenza per conviverci. Certe cose vanno portate alla luce, come ha fatto Juan Jesus. Ma da quanti anni si parla sempre dello stesso problema? Pensi che possa migliorare, e invece… alla base c’è tanta ignoranza”.
Come Zapata ha affrontato la questione razzismo con i suoi figli
L’attaccante del Toro spiega di non essere mai stato vittima di razzismo, ma ciò non gli ha impedito di parlare della questione con i suoi figli: Dantzel, di 12 anni, e Dayton, di 9. “Ai miei bimbi spiego che gli uomini sono tutti uguali, a prescindere da razza o colore della pelle. Gli dico che le persone non vanno discriminate per l’aspetto fisico, contano i comportamenti”. A proposito, Dayton, nato alle falde del Vesuvio, è attaccante come il papà. “Futuro centravanti dell’Italia? Chissà, perché no?” afferma Duvan, autore di dieci gol e quattro assist in campionato.
Zapata: l’amore per l’Italia e il sogno Europa col Torino
Acquistato dal Napoli nel 2013, Zapata dall’Italia non è più andato via cambiando spesso città e squadra. “Sono qui da 11 anni, sto bene, mi piace tutto, soprattutto la qualità della vita: una bella differenza dalla Colombia che adoro. Ed è una possibilità concreta quella di restare in Italia anche in futuro”. Probabilmente a Bergamo. “Lì abbiamo una casa tutta nostra, fatta come volevamo noi dopo tanti anni sempre in affitto”. Ora, però, testa al Torino. C’è un’Europa da provare a conquistare. “Nello spogliatoio se ne parla. Siamo consapevoli della nostra classifica. Andiamo in campo con molta più convinzione nei nostri mezzi”.