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Reggina senza pace, patron contestato prima di andare in tv: è successo il finimondo

Alta tensione in casa Reggina: ieri sera un gruppo di tifosi ha duramente contestato l'ex patron Saladini prima della sua partecipazione in diretta tv

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Continua a regnare il caos in casa Reggina. In attesa della decisione del Consiglio di Stato (29 agosto) sulla riammissione degli amaranto in Serie B, la tensione è alle stelle. Nel mirino dei tifosi è finito l’ex patron Felice Saladini, contestato ieri sera dai tifosi fuori dagli studi di Sportitalia, prima di partecipare come ospite alla trasmissione delle 23:00. L’imprenditore si trovava con i suoi tre figli di 11, 9 e 6 anni.

Alta tensione Reggina: Saladini nel mirino dei tifosi prima della diretta tv

Non sono stati momenti facili per Saladini, che si è ritrovato un gruppetto di tifosi contro, benché accompagnato dai tre figli tutti minorenni. Ricordiamo che la Reggina non è stata ammessa al campionato di Serie B 2023/24 per il mancato pagamento di debiti tributari entro i tempi stabiliti. L’ormai ex numero uno del club calabrese, però, si difende: “Ho fatto ciò che si doveva fare, anche ricorrere al Consiglio di Stato – ha spiegato -. È una situazione complessa da comprendere, ecco perché i tifosi contestano. Ma c’è chi conosce la verità dei fatti e mi sostiene”.

Caos Reggina, la verità di Saladini e quella montagna di debiti

Saladini ricorda: “Quando un anno fa ho preso la Reggina, era praticamente fallita. Aveva 20 milioni di debito: il 18 giugno dell’anno scorso ho salvato il club accollandomi il debito e versando i 4 milioni per iscrivere la squadra al campionato di Serie B. I debiti, però, continuavano ad aumentare: in 10 mesi ho messo 15 milioni. L’ho fatto perché sono calabrese”.

Futuro Reggina, Saladini confida nel Consiglio di Stato

Non credo ai miracoli, ma alle sentenze. E quella del Tribunale di Reggio Calabria mi ha concesso di preparare un piano di ristrutturazione del debito entro 30 giorni successivi alla data dell’11 giugno: dunque, avevo il tempo per sistemare le cose. Vado fiducioso davanti al Consiglio di Stato”.

La cessione del club a un fondo inglese e i giocatori in rivolta

Ai microfoni di Sportitalia Saladini ha parlato anche del passaggio di proprietà a un fondo inglese, ma non sono state rispettate le scadenze per i pagamenti degli stipendi. I calciatori, con il sostegno dell’AIC, hanno messo in mora il club e, insieme allo staff tecnico, non si alleneranno. “I dipendenti li paga la Reggina: oggi la società ha un socio e un amministratore. – ha detto Saladini -. Io ho venduto la Reggina al fondo, che mi ha presentato investitori credibili. All’atto di cessione è stato indicato Ilari”.

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