Continua a regnare il caos in casa Reggina. In attesa della decisione del Consiglio di Stato (29 agosto) sulla riammissione degli amaranto in Serie B, la tensione è alle stelle. Nel mirino dei tifosi è finito l’ex patron Felice Saladini, contestato ieri sera dai tifosi fuori dagli studi di Sportitalia, prima di partecipare come ospite alla trasmissione delle 23:00. L’imprenditore si trovava con i suoi tre figli di 11, 9 e 6 anni.
- Alta tensione Reggina: Saladini nel mirino dei tifosi prima della diretta tv
- Caos Reggina, la verità di Saladini e quella montagna di debiti
- Futuro Reggina, Saladini confida nel Consiglio di Stato
- La cessione del club a un fondo inglese e i giocatori in rivolta
Alta tensione Reggina: Saladini nel mirino dei tifosi prima della diretta tv
Non sono stati momenti facili per Saladini, che si è ritrovato un gruppetto di tifosi contro, benché accompagnato dai tre figli tutti minorenni. Ricordiamo che la Reggina non è stata ammessa al campionato di Serie B 2023/24 per il mancato pagamento di debiti tributari entro i tempi stabiliti. L’ormai ex numero uno del club calabrese, però, si difende: “Ho fatto ciò che si doveva fare, anche ricorrere al Consiglio di Stato – ha spiegato -. È una situazione complessa da comprendere, ecco perché i tifosi contestano. Ma c’è chi conosce la verità dei fatti e mi sostiene”.
Caos Reggina, la verità di Saladini e quella montagna di debiti
Saladini ricorda: “Quando un anno fa ho preso la Reggina, era praticamente fallita. Aveva 20 milioni di debito: il 18 giugno dell’anno scorso ho salvato il club accollandomi il debito e versando i 4 milioni per iscrivere la squadra al campionato di Serie B. I debiti, però, continuavano ad aumentare: in 10 mesi ho messo 15 milioni. L’ho fatto perché sono calabrese”.
Futuro Reggina, Saladini confida nel Consiglio di Stato
“Non credo ai miracoli, ma alle sentenze. E quella del Tribunale di Reggio Calabria mi ha concesso di preparare un piano di ristrutturazione del debito entro 30 giorni successivi alla data dell’11 giugno: dunque, avevo il tempo per sistemare le cose. Vado fiducioso davanti al Consiglio di Stato”.
La cessione del club a un fondo inglese e i giocatori in rivolta
Ai microfoni di Sportitalia Saladini ha parlato anche del passaggio di proprietà a un fondo inglese, ma non sono state rispettate le scadenze per i pagamenti degli stipendi. I calciatori, con il sostegno dell’AIC, hanno messo in mora il club e, insieme allo staff tecnico, non si alleneranno. “I dipendenti li paga la Reggina: oggi la società ha un socio e un amministratore. – ha detto Saladini -. Io ho venduto la Reggina al fondo, che mi ha presentato investitori credibili. All’atto di cessione è stato indicato Ilari”.