La designazione aveva fatto discutere già alla vigilia: il napoletano Maresca per Roma-Milan, due club che non avevano precedenti felici con il fischietto campano, ma come è stata arbitrato il big-match dell’Olimpico? A fine gara si sono lamentati tutti, non solo Mourinho (“i romanisti non sono stati rispettati, meglio che mi fermo qui“) ma anche molti rossoneri. Ad analizzare alla moviola i casi discussi due ex arbitri, Cesari e Casarin.
Per Cesari c’è un rigore non dato alla Roma
A Pressing, su Italia1, l’ex fischietto genovese si sofferma sul rigore reclamato nel finale dalla Roma e dice: «Al 95′, sul risultato di 1-2, c’è l’episodio che la Roma contesta più di tutti. Pallone che arriva in area, rimane a terra Lorenzo Pellegrini per l’intervento di Simon Kjaer. Fabio Maresca non ha visto nulla, tocco con la scarpetta di Pellegrini e intervento di Kjaer sul polpaccio. Questo non è un contrasto ma un calcio, come era quello di Denzel Dumfries ad Alex Sandro in Inter-Juventus. Questo è un calcio, non è un contrasto o un contatto: qui sbaglia la tempistica di intervento».
Per Casarin non c’era l’espulsione di Hernandez
Paolo Casarin invece sul Corriere della Sera pone l’accento su altri due episodi: “I fischi di Maresca producono proteste, alcune giustificate. Per un lieve contrasto in area tra Ibanez e Ibra, Maresca indica il rigore; il Var Mazzoleni lo richiama. L’arbitro dal monitor conferma la sua decisione. Ennesimo rigorino. Segue l’espulsione di Hernandez per doppio giallo ma preceduto da un fallo per il Milan. Errore ulteriore”