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Rugby, scattano le Summer Series: l'Italia nel Pacifico vuole fare la storia. Venerdì c'è subito Samoa

Tre test estivi tosti per puntare a salire al settimo posto nel ranking. Si comincia da Samoa, con Quesada che fa debuttare Gallagher e rimette Izekor

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

C’eravamo lasciati così: col migliore 6 Nazioni della storia del rugby azzurro, con il Galles costretto a un’affannosa rimonta (peraltro senza esito) nell’ultimo match disputato al Millennium Stadium di Cardiff, vinto per 24-21 dal XV di Gonzalo Quesada. Che quasi quattro mesi dopo è pronto a riprendere posto su una delle panchine (strano ma vero) più comodo del panorama delle nazionali italiane. Chi l’avrebbe detto, solo una manciata di mesi fa?

Samoa, Tonga e Giappone per salire alla 7 nel ranking

È con questo spirito e con la mente che ancora torna alle gesta dello scorso inverno che l’Italia del rugby s’è spostata nel Pacifico, attesa da un tour decisamente probante dal punto di vista logistico (quasi 60 ore di volo in tre settimane e almeno 5 spostamenti) che in qualche modo dovrà testarne progressi e ambizioni. Tanto per dire: in casa di Samoa nella storia gli azzurri non hanno mai vinto, e negli scontri diretti complessivi sono sotto 5-2. Ma l’ultimo, datato 2014, vide l’Italia imporsi per 24-13 (curiosamente entrambe le vittorie sono arrivate sempre ad Ascoli: la prima nel 2009).

Samoa che all’alba italiana di venerdì 5 luglio (ore 6) rappresenta il primo ostacolo delle Summer Series, che vedranno i ragazzi di Quesada impegnati il 12 luglio a Tonga e il 21 luglio in Giappone. Segni particolari? Tutte e tre le formazioni del Pacifico attualmente sono dietro agli azzurri nel ranking IRB. E se dovessero arrivare tre vittorie, per la prima volta nella storia l’Italia salirebbe al settimo posto, scavalcando l’Argentina. Di più: farebbero 5 vittorie consecutive dopo quelle nel 6 Nazioni con Scozia e Galles. La storia chiama. Adesso.

Quesada avverte: “Loro amano il caos, servirà ordine”

Gonzalo Quesada questa cosa l’ha capita, ma nella sua testa non vorrebbe correre troppo avanti. Samoa è una squadra ostica, che gioca in modo un po’ caotico, ma che sa essere molto aggressiva. All’ultima Coppa del Mondo ha giocato il numero più alto di ball carries ed è risultata essere la terza squadra per numero di off-load. Loro amano il disordine, noi dovremo cercare di limitarne il caos organizzato.

Per questo dico che ci sarà bisogno di gestire bene i primi 20’ di partita, reggendo l’impatto a livello fisico e provando a imporre il nostro gioco. Loro hanno giocatori bravi e competitivi: dovremo cercare di mettere loro pressione sulle contese in aria e a terra, perché non c’è stato molto tempo per preparare questo incontro e dunque qualcosa sicuramente non funzionerà a dovere tanto dall’una, quanto dall’altra parte. Dovremo ricercare palloni di qualità e fare il nostro gioco”.

Le scelte: Gallagher al debutto, ma tante conferme

La scelta del commissario tecnico va nel solco di una continuità con quanto visto nelle sfide dello scorso 6 Nazioni. L’Italia cambierà 4 uomini rispetto all’ultima gara giocata in Galles, ma evitando rivoluzioni, anche perché il gruppo è sostanzialmente lo stesso ammirato negli impegni di inizio anno. “Un calendario come quello pensato dalla IRB è disumano, non si può chiedere a un giocatore di cominciare una stagione il 5 giugno e finirla a fine luglio dell’anno successivo, dopo oltre 13 mesi”, ha tuonato Quesada (e non è l’unico a pensarla così tra i suoi colleghi).

Ad ogni modo, pochi cambi ma di prospettiva: contro Samoa giocheranno Lucchesi tallonatore, Izekor e Vintcent in terza linea e Gallagher (all’esordio) nel ruolo di estremo al posto dell’infortunato Pani. Confermata la mediana con Varney e Paolo Garbisi, così come il tandem Menoncello-Brex e le ali Ioane e Lynagh. Non ci sarà invece Capuozzo, che raggiungerà il gruppo nei prossimi giorni dopo aver vinto il Top 14 con Tolosa segnando una meta nella finale contro Bordeaux. In panchina Quesada ha portato il tallonatore Zarantonello, varando un 6+2 piuttosto aggressivo con due utility back come Page-Relo e Marin.

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