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Rugby Sei Nazioni, Quesada senza paura: "Sento che con l'Irlanda ci sarà partita". Vincono Francia e Inghilterra

Sei Nazioni, il CT azzurro non vuol sentir parlare di gara segnata: "L'Irlanda è fortissima, ma noi vogliamo restare in partita per 80'". Colpo Francia in Scozia

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Sulla carta la missione è di quelle proibitive: battere l’Irlanda a domicilio è un qualcosa che l’Italia del rugby non ha mai fatto in decenni di storia, e pensare che possa farlo domani (a Dublino si gioca alle 16, diretta su TV8 in chiaro e su Sky Sport) è forse chiedere troppo. Ma gli azzurri non avranno nulla da perdere: con 4 cambi di formazione rispetto alla squadra che ha fatto tremare fino all’ultimo l’Inghilterra nel debutto nel Sei Nazioni, l’Italia sa di non avere granché da perdere. E non è un caso se pure Gonzalo Quesada abbia ribadito il concetto nella conferenza stampa della vigilia della trasferta in terra d’Irlanda.

Quesada convinto: “A Dublino per giocarcela per 80 minuti”

Il commissario tecnico non c’ha girato molto intorno: sa perfettamente che il pronostico penderà tutto dalla parte dei verdi. Nessuno si aspetta niente da noi, pertanto penseremo solo e soltanto a fare del nostro meglio. L’Irlanda è una squadra incredibilmente forte, esperta e in fiducia: ha appena battuto nettamente la Francia, ma noi andremo a Dublino per cercare di restare in partita 80’, come fatto con l’Inghilterra. Non mi interessa scendere in campo sapendo di non avere chance di vittoria. Sento che ci sarà partita, e mi prendo il rischio di farlo sapere al mondo”.

Per qualcuno è spavalderia, per altri semplicemente un modo per provare ad andare oltre i soliti luoghi comuni. “Sarà una partita totalmente diversa rispetto a quella con l’Inghilterra: loro calciavano per andare a contendere la palla in ricezione, l’Irlanda invece calcia per cercare una rimessa laterale o andare alti e in pressione. E poi hanno degli avanti tecnicamente molto dotati.

Come potremmo contrastarli? Tenendo l’ovale il più a lungo possibile e cercando di non sprecare troppe energie nel punto d’incontro e non usare toppi giocatori dal lato chiuso. Molte delle nostre possibilità di giocheranno su questo fronte: dovremo impedirgli di giocare e tenere il possesso, altrimenti potrebbero farci male”.

Scozia, che spreco: la Francia insegue per 71′, poi la vince nel finale

La seconda giornata del Sei Nazioni 2024 s’è aperta con il successo esterno ottenuto dalla Francia in casa della Scozia per 20-16. Il XV di Galthié ha riscattato l’opaca prestazione dell’esordio contro l’Irlanda (netto ko. 38-17), ma ancora una volta c’è stato da sudare, e mica poco: sotto nel punteggio per 71’, i Blues hanno trovato grazie alla meta di Bielle-Biarrey trasformata da Ramos i punti del primo vantaggio dopo che gli scozzesi avevano volutamente rinunciato a prendersi troppi rischi, quasi preferendo giocare col cronometro e limitare al minimo le scorribande avversarie.

Un atteggiamento che il pubblico di Murrayfield ha fatto capire di non aver troppo apprezzato: per un’ora abbondante la supremazia dei padroni di casa è stata evidente, ma un paio di decisioni un po’ avventate (anziché calciare la Scozia ha preferito cercare la meta, con la Francia ridotta in 14 ma brava a resistere) hanno finito per tenere in gioco i transalpini, che con un piazzato di Ramos a 3’ dalla fine sono scappati sul 20-16, resistendo anche all’ultima ondata scozzese, con la meta del controsorpasso vanificata dal TMO tra le polemiche (sembrerebbe esserci uno scarpino di un giocatore francese a impedire all’ovale di essere schiacciato sulla linea di meta: le immagini non chiariscono, ma gli arbitri non assegnano la meta). Galthié la scampa bella, ma le ombre restano (e il 25 a Lille arriva l’Italia).

Il Galles dura un tempo: l’Inghilterra si regala un’altra rimonta

Un’altra squadra che sembra zoppicare è l’Inghilterra, che pure col Galles fa esattamente quello che aveva fatto con l’Italia: inseguire per due terzi di partita e poi piazzare la zampata vincente, con i Dragoni ribaltati in una ripresa nella quale la forza del XV di Borthwick è venuta fuori in tutta la sua interezza.

Il Galles ha sognato a occhi aperti dopo la meta realizzata da Lloyd e quella di Mann che ha chiuso sul 14-5 la prima metà di partita. Nella seconda però l’Inghilterra ha aumentato il ritmo, costringendo gli ospiti a restare rintanati nella propria metà campo e trovando prima col piazzato di Ford e poi con la meta di Dingwall il modo per accorciare la forbice a solo un punto di distanza.

A quel punto, con 16’ sul cronometro, la spinta dei Leoni s’è fatta insistente, fruttando il calcio di punizione col quale George Ford ha chiuso i conti (punizione assegnata per un in avanti volontario di Grady, con annesso cartellino giallo) e regalando a Twickenham un sabato di pura gioia e divertimento.

Rugby: i risultati del Sei Nazioni

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