La questione delle presunte scommesse effettuate da Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, quando erano ancora tesserati rispettivamente con Milan e Roma, apre una serie di interrogativi sul possibile impatto sulle attuali società di appartenenza dei due giocatori, Newcastle (Tonali) e Aston Villa (Zaniolo, precedentemente Galatasaray). Ma ecco cosa rischierebbero anche Milan e Roma che, al momento, restano in attesa di capire l’evoluzione dei fatti.
Scommesse, i rischi per Milan e Roma
Al momento, l’inchiesta per calcioscommesse che vede coinvolti Fagioli, Zaniolo e Tonali è ancora in una fase iniziale e non è stata emessa alcuna sentenza. SportMediaset fa il punto con l’avvocato Angelo Cascella, esperto di diritto internazionale ed ex membro del TAS, per far luce su questa situazione complessa. Se i giocatori venissero squalificati sulla base di scommesse fatte quando ancora erano tesserati rispettivamente di Milan e Roma, le attuali società di appartenenza dei due potrebbero chiedere l’invalidamento del contratto?
“Il discorso è piuttosto complesso, ma ritengo improbabile che Milan e Roma possano essere coinvolte nella vicenda. Ne potrebbero rispondere, e al momento è una questione per quel che si sa nemmeno sfiorata dalle indagini, solo nel caso in cui delle scommesse fossero stati a conoscenza dirigenti di alto livello. In questo caso per loro si configurerebbe il reato di omessa denuncia e i due club italiani potrebbero, ma non è scontato, passare da parte lesa quanto Newcastle, Aston Villa e Galatasaray, a co-imputati”.
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Cosa succederebbe in caso di omessa denuncia
La fattispecie dell’omessa denuncia è regolata dal comma 5 del medesimo articolo 24 del CGS, che infatti si intitola “Divieto di scommesse e obbligo di denuncia”. Quest’ultima parte è quella che potrebbe mettere nei guai chiunque nei rispettivi club sapesse qualcosa.
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Cosa comporterebbe il patteggiamento
Le indagini sono ancora in corso e devono confermare o respingere le accuse contro i giocatori. Cascella sottolinea che bisogna procedere con cautela: “Dobbiamo attendere che le indagini stabiliscano se è avvenuta una violazione o meno, sia a livello penale che sportivo, in base all’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva. Una volta confermata la violazione, verranno determinate le sanzioni, che varranno anche in Inghilterra.
La squalifica, teoricamente non inferiore a tre anni, potrebbe essere ridotta attraverso il patteggiamento o la collaborazione attiva dei giocatori per aiutare nelle indagini più ampie sulle scommesse. La squalifica, che teoricamente non può essere inferiore ai tre anni, si potrebbe ridurre attraverso il patteggiamento (del 50% per l’art. 126 se prima del deferimento o di un terzo della pena per l’art. 127 se dopo il deferimento).
La telenovela è appena agli inizi, Corona sta facendo anche altri nomi e l’impressione è che lo scandalo sia destinato ad allargarsi.