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Scommesse, Zaniolo vuota il sacco e racconta come sono andate le cose

La verità dell'ex centrocampista della Roma: dall'arrivo della polizia a Coverciano alle illazioni sul suo conto, con un occhio alle vicende di Fagioli e Tonali.

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Pietro De Conciliis

Pietro De Conciliis

Giornalista

Giornalista pubblicista e speaker radiofonico, per Virgilio Sport si occupa di calcio con uno sguardo attento e competente sui campionati di Serie B e Serie C

La vicenda scommesse, che ha letteralmente travolto il calcio italiano lo scorso autunno, ha coinvolto in minima parte anche Nicolò Zaniolo, centrocampista attualmente in forza all’Aston Villa, dopo essere stato protagonista con la maglia della Roma. Dal caso Fagioli alla squalifica di Tonali, fino ad arrivare alle presunte giocate dell’ex Inter. Zaniolo è uscito allo scoperto e ha spiegato come stanno realmente le cose.

Zaniolo sul caso scommese: come stanno davvero le cose

Nel corso di un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, Nicolò Zaniolo è tornato sulla bufera scommesse che ha sconvolto il mondo del calcio italiano. Dall’arrivo della polizia a Coverciano alle perquisizioni, con un occhio a quello che succedeva in campo, mentre la nazionale di Luciano Spalletti si giocava il pass per Euro 2024.

Zaniolo, alla Rosea, non ha usato tanti giri di parole, ripensando alla sera del 12 ottobre: È stato un vero incubo. Vi lascio immaginare come posso aver vissuto l’arrivo della polizia a Coverciano… Adesso mi sento meglio naturalmente, ma mi ero già iniziato a sentire così dopo l’incontro con la mia procuratrice, perché era stata accertata la verità di ciò che dicevo. Paura non ne ho mai avuta, sapevo ciò che non avevo fatto”.

Nessuna scommessa sul calcio: “Chiariamo, io ho giocato su cose da casinò (BlackJack, ndr) – ha precisato l’ex Roma – ma non ho mai scommesso. Ho sbagliato lo stesso, non posso negarlo, ma non sapevo fosse una piattaforma illegale”.

Zaniolo e la vita da calciatore

Il caso Fagioli e la vicenda che ha coinvolto Sandro Tonali hanno portato alla luce un lato ritenuto “oscuro” soltanto da chi faceva finta di non vedere. La solitudine nel mondo del calcio esiste, soprattutto se sei un calciatore sotto i riflettori e che cerca coni d’ombra in cui navigare nei momenti in cui non è chiamato a performare sul campo. La noia che prende il sopravvento e diventa necessità di evasione. Ne è consapevole Nicolò Zaniolo, che ha toccato anche questo delicato argomento: “La nostra è una vita a doppio taglio… Lo so abbiamo i soldi, possiamo permetterci cose a cui la maggior parte delle persone non può arrivare, però spesso siamo costretti a stare da soli”.

Zaniolo: “L’importante è che sia finita”

Nonostante le molteplici accuse di Fabrizio Corona, Zaniolo è riuscito ad andare avanti, trasferendosi in Premier League e provando a rilanciarsi con la maglia dell’Aston Villa. Superato un periodo non facile, ha ritrovato una condizione fisica accettabile, con l’obiettivo di guadagnarsi un posto tra coloro che parteciperanno alla spedizione tedesca di Euro 2024.

“Non è stata una cosa bella – ha ribadito Zaniolo – perché è brutto essere tirati in mezzo a una storia del genere senza avere fatto niente di grave. Tutto è andato bene. Non posso dire nulla sulle indagini, ma la cosa importante è che sia finita”, ha concluso il fantasista esploso in giallorosso. Il classe ’99, del resto, aveva immediatamente negato di aver scommesso sul calcio e, dunque, sullo sport praticato, al contrario dei colleghi Sandro Tonali e Nicolò Fagioli.

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