Nervi tesi e anche un po’ di più. La discussione si è fatta particolarmente accesa in Commissione Cultura della Camera dei deputati e al centro di una sorta di rissa verbale sono finiti il ministro dello Sport, Andrea Abodi, e il responsabile delle politiche dello sport per il PD, Mauro Berruto. Un confronto durissimo con al centro della discussione i proventi del fondo proveniente dal mondo delle scommesse.
- Abodi vuole favorire la serie A
- Lo scontro verbale tra Abodi e Berruto
- L’addio al Decreto Crescia e le pressioni sulla politica
Abodi vuole favorire la serie A
Al centro del dibattito in commissione ci sono i provini del fondo creato con la tassazione degli extraprofitti delle società di scommesse, argomento di cui si parla da tempo, con il ministro dello Sport, Andrea Abodi, intenzionato a girare una parte di questi proventi alla serie A ed alla società di calcio. Ma la Commissione già da tempo si era espressa in maniera diversa.
I parlamentari infatti avevano messo a punto un documento che destina gli 80 milioni del fondo a iniziative di carattere sociale e culturale nelle scuole, a favore della parità di genere nel mondo dello sport e per la diffusione dello sport.
Lo scontro verbale tra Abodi e Berruto
Il cambio di rotta non è stato accolto bene dalle istituzioni e in particolare da Berruto, con l’ex commissario tecnico della nazionale di volley, che da tempo è impegnato su questo fronte. “Lei ha un disagio, è una delusione”, ha detto il ministro che si è sentito replicare: “Basta insultare. Il mio solo disagio è quello di vedere lo sport nelle mani di un ministro come lei. Informi pure di questo le società di serie A, informi pure il ministro ombra signor Mezzaroma. La verità è che il ministro vuole dare quei fondi ai club di serie A, un ulteriore regalo ai soliti noti”.
L’addio al Decreto Crescia e le pressioni sulla politica
La decisione del governo di cancellare con un colpo di spugna il Decreto Crescita è stato accolto con grande delusione nel mondo del calcio italiano. La gran parte dei presidenti si è ribellato a questa mossa che secondo alcuni finisce per depotenziare i club italiani nel mercato internazionale. E sin dalla sua cancellazione, il mondo del calcio ha cominciato a fare pressioni sul mondo della politica per riuscire ad ottenere almeno una compensazione. Ora l’ennesima polemica legata ai proventi del fondo delle scommesse rischia di divampare.