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Sinner non Giochi? La sfiga piomba su Jannik ma l'Italia non è solo lui. Mattarella carica gli Azzurri a Parigi

Sfortunato Sinner, che a pochi giorni dall'inizio è costretto a saltare le Olimpiadi per una tonsillite, ma l'Italia è pronta a brillare anche senza Jannik, con Mattarella che giovedì andrà a Parigi a caricare gli Azzurri

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Matteo Morace

Matteo Morace

Live Sport Specialist

La multimedialità quale approccio personale e professionale. Ama raccontare lo sport focalizzando ogni attenzione sul tempo reale: la verità della dirette non sono opinioni ma fatti

Jannik Sinner non prenderà parte agli imminenti Giochi Olimpici di Parigi 2024 a causa di una tonsillite. Una defezione che non può che essere attribuita alla sfiga, affiatatissima compagna dell’altoatesino durante tutta la stagione sulla terra rossa, e che ha comportato un comprensibile dispiacere ai tifosi italiani, ma che non deve in alcun modo coprire di nuvoloni di malumore il cielo sopra la nostra Federazione alle Olimpiadi, che in poche altre occasioni era stato così Azzurro come in questa edizione dei Giochi.

Sì, perché Sinner sarebbe stato un sicuro protagonista a Parigi, ma certamente non l’unico della spedizione azzurra. Raramente l’Italia si era presentata alle Olimpiadi con così tanto entusiasmo e con così tante speranze di medaglie d’oro e non solo, alimentate dagli incredibili exploit ottenuti nelle recenti competizioni che hanno preceduto i giochi, come gli ultimi Europei di atletica da noi non vinti, ma dominati. E come agli Europei di atletica anche alle Olimpiadi a dare la carica ai nostri atleti ci sarà un sostenitore molto speciale, quel Sergio Mattarella che da tifoso gioiva e soffriva nel vedere Gianmarco Tamberi saltare, fingere infortuni e vincere, un po’ come Sandro Pertini ai memorabili Mondiali di calcio del 1982.

Sinner, terra rossa maledetta: niente Olimpiadi

Anche nella stagione che ti consacra a numero uno al mondo non è detto che tutto sia perfetto, soprattutto quando su di te si abbatte la sfiga, come nel caso di Sinner ogni qualvolta l’altoatesino si trova di fronte la terra rossa, che dopo essere stata per decenni complice dei successi tennistici azzurri, ha deciso quest’anno di voltare le spalle al nostro caro Jannik.

Dal grossolano errore del giudice di sedia a Monte Carlo, passando per l’infortunio all’anca che lo ha costretto prima a ritirarsi dal Masters 1000 di Madrid, poi a saltare gli Internazionali d’Italia e a presentarsi al Roland Garros senza la necessaria preparazione, fino ad arrivare alla tonsillite che lo ha colpito in questi giorni obbligandolo a saltare le Olimpiadi di Parigi – che si terranno sui campi del French Open -, nel 2024 la terra si è costantemente dimostrata maledetta per Sinner.

Ma di Sinner l’Italia è piena come non mai, nel tennis…

L’assenza di Sinner ai Giochi non deve però ridimensionare l’entusiasmo attorno alla spedizione azzurra alle Olimpiadi di Parigi, perché di talenti, protagonisti e atleti da medaglia, l’Italia è piena come poche altre volte nella storia dei cinque cerchi, a partire proprio dal…tennis. Perché si, è vero, Jannik è la punta di diamante del movimento italiano, ma non è certo l’unica eccellenza.

All’ultimo Roland Garros l’Italia era presente in ben tre finali su cinque: quella del singolare femminile con Jasmine Paolini, quella del doppio maschile con Simone Borelli e Andrea Vavassori (che dovrebbe sostituire Jannik in singolare alle Olimpiadi) e quello femminile con Sara Errani e – ancora – Paolini. Praticamente l’unico – tra quelli che avevano delle chance alla vigilia – a non essersi spinto all’atto conclusivo era stato proprio Sinner.

Questo ovviamente non per sminuire Sinner, ma per far capire quanto il movimento italiano sia profondo e variegato e come le possibilità di medaglia nel tennis alle Olimpiadi siano concrete anche senza Jannik. Paolini difficilmente vincerà l’oro essendo presente Iga Swiatek, ma ha grandi chance di vincere almeno una medaglia (il valore di essa potrebbe essere determinato proprio da quando finirebbe con l’incontrare la polacca), mentre non sarebbe assurdo considerare le coppie Bolelli/Vavassori e Errani/Paolini come potenziali favorite alla medaglia d’oro, soprattutto tenendo a mente che le coppie contro cui persero l’atto conclusivo al Roland Garros erano composte in entrambi i casi da due tennisti di diverse nazionalità.

…e non solo: Tamberi, Ceccon, Testa, Volpi. Quanti campioni

Quanto scritto prima per il tennis vale ancor di più per tanti altri sport. Dopo gli ottimi risultati ottenuti a Tokyo nel 2021, l’Italia si presenta ai Giochi di Parigi con l’intenzione di fare ancora meglio e di stabilire un nuovo record di medaglie e a pensare che questa impresa sia effettivamente possibile non siamo solo noi tifosi direttamente interessati e sempre un po’ di parte magari, lo sono anche i nostri avversari che giustamente ci temono e Nielsen – società di livello mondiale che si occupa di analisi e statistiche – secondo cui la nostra federazione chiuderà la manifestazione con la bellezza di 46 medaglie, di cui ben 11 ori.

Questo perché l’Italia in questo periodo storico di Sinner è piena zeppa: Aziz Abbes Mouhiidine e Irma Testa nella boxe, Tommaso Marini, Alice Volpi e la squadra femminile nel fioretto/scherma, Larissa Iapichino nel salto in lungo, l’Italvolley con Egonu protagonista nella pallavolo, Giovanni De Gennaro nella canoa, Thomas Ceccon nel nuoto, Elena Micheli nel pentathlon moderno, Vito Dell’Aquila nel taekwondo, Ruggero Tita e Caterina Banti nella vela, la staffetta 4×100, Marcell Jacobs che è pur sempre campione olimpico in carica e Gianmarco Tamberi, che punta a diventare il primo atleta a vincere due ori – tra l’altro consecutivi – nel salto in alto.

Mattarella carica gli Azzurri e guida l’entusiasmo

Giovedì 25 luglio arriverà anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al villaggio olimpico di Parigi per incontrare atleti e atlete della nostra federazione per poi inaugurare Casa Italia a Le Prè Catelan nella giornata di venerdì. Un Sergio Mattarella che sarà certamente il primo tifoso dei nostri atleti e lo sarà anche in maniera un po’ più emotiva di quanto ci si possa aspettare da una persona che ricopre un ruolo istituzionale come il suo perché consapevole delle nostre potenzialità come lo è stato agli ultimi Europei di Atletica tenutisi a Roma, dove per poter assistere alle imprese di Tamberi e non solo “violò” il protocollo presentandosi due volte alla stessa manifestazione, a simboleggiare quanto l’entusiasmo attorno al movimento sportivo italiano sia dilagante e contagioso, e questo indipendentemente dalla presenza di Sinner o meno.

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