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Siviglia-Roma, moviola: Rigori revocati, negati e fatti ripetere. Che caos

La prova dell'arbitro Taylor nella finale di Europa League analizzata ai raggi X da Luca Marelli

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Aveva ragione José Mourinho a sfogarsi violentemente dopo la finale di Europa League col Siviglia persa ai rigori attaccando violentemente l’arbitro Taylor (“sembrava un arbitro spagnolo”) al punto da inseguirlo anche negli spogliatoi per dirgli in faccia il suo pensiero? Lo Special One è tutt’altro che nuovo ad accuse durissime nei confronti della classe arbitrale ma come se l’è cavata il fischietto inglese nel match che ha consegnato la coppa per la settima volta agli iberici?

Siviglia-Roma, Taylor ha ammonito undici giocatori

Assistito da Gary Beswick e Adam Nunn, con quarto Uomo Michael Oliver, Attwell al Var e Kavanagh all’Avar l’arbitro Taylor ha ammonito 11 giocatori: 22′ Matic, 38′ Mir, 45′ Pellegrini, 48′ Mancini, 65′ Cristante, 66′ Rakitic, 74′ Celik, 105′ Zalewski 110′ Lamela, 122′ Jordan, 125′ Montiel.

Siviglia-Roma, i casi dubbi

Questi i principali casi da moviola. Al 31′ Abraham finisce a terra nell’area di rigore del Siviglia dopo essere stato colpito da un calcio al volto da Gudelj. Taylor non fischia e ha inizio immediatamente un check del VAR che però non decreta il penalty. Il serbo aveva toccato il pallone prima di prendere Abraham. Al 75′ Taylor fischia un rigore per un possibile fallo di Ibanez su Ocampos, ma viene richiamato dal VAR e vede che non c’è contatto, giusto revocare la decisione.

All’81’ su un cross di Matic, Fernando tiene il braccio largo e devia la sfera. Taylor fa cenno che l’arto era aderente al corpo, anche se il replay fornisce una sensazione un po’ diversa, perché nel corso della traiettoria del pallone Fernando prima ritrae e poi riallarga il braccio. Il VAR controlla e non ravvisa irregolarità. Sul prosieguo dell’azione Rakitic stende Ibanez e i calciatori chiedono un secondo giallo. Al 120’+10′ Lamela manda giù Ibanez senza alcuna intenzione di cercare il pallone, era già ammonito e andava espulso. Infie sul rigore fatto ripetere Rui Patricio non aveva entrambi i piedi sulla linea: Taylor fa calciare nuovamente Montiel che trasforma e vince la coppa per i suoi.

Siviglia-Roma, Marelli boccia Taylor

A fare chiarezza è l’esperto di Dazn Luca Marelli che boccia nel complesso la prova dell’inglese (“‘l’arbitro Taylor mi ha deluso. Primo tempo condotto bene, poi dal secondo tempo molta confusione a livello soprattutto disciplinare”) e parte dal rigore concesso e poi revocato al Siviglia: “Un errore abbastanza grossolano perché è in posizione perfetta per giudicare quanto è successo. In questa circostanza Ibanez tocca il pallone che cambia direzione e prende velocità, poi solo successivamente c’è il contatto. Viene giustamente richiamato al Var per togliere un rigore che non c’era. Non c’è cartellino giallo perché non è simulazione: un contatto sul giocatore c’è, non sarebbe stato corretto ammonire”.

Sul rigore reclamato dalla Roma Marelli dice: “Il mani di Fernando è un episodio su cui non ci troveremo mai tutti d’accordo. Il braccio è abbastanza vicino al tronco ma staccato dal corpo. L’errore più grave è subito dopo: il fallo di Rakitic che era già ammonito. Si potrebbe dire che non interrompe un’azione potenzialmente pericolosa perché c’era la difesa schierata, ma il giocatore della Roma si stava inserendo verso la porta tra le due linee. In queste circostanze, se non c’è tocco sul pallone è automatica l’ammonizione. L’errore più grave è questo”.

Poi continua sulla mancata espulsione di Lamela: “Il fallo su Zalewski è nettissimo, ma Taylor ammonisce per proteste un altro giocatore per il Siviglia. Ci stava tutto il secondo giallo perché Lamela non tocca neanche il pallone ma va a cercare direttamente Zalewski”.

Infine sul penalty fatto ripetere: “Il rigore è stato giustamente ripetuto perché al momento del tiro Rui Patricio aveva entrambi i piedi oltre la linea di porta, almeno uno deve essere in parte sulla linea di porta. Il Var è intervenuto correttamente”.

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