Jannik Sinner è ormai un atleta che va al di là del mondo dello sport. Al punto che anche le riviste e i magazine fanno a gara per contenderselo e metterlo in copertina. L’ultimo patinato a riuscire a strappare un pezzetto di Jannik è stato Vogue America a cui il tennista italiano ha concesso una lunga intervista, probabilmente realizzata prima del Miami Open.
- Sinner: il tennis al posto dello sci
- Il momento della svolta
- La vittoria in Australia
- Il rapporto con i tifosi italiani
Sinner: il tennis al posto dello sci
E’ fatto noto che Jannik Sinner abbia cominciato a muovere i suoi passi nel mondo dello sport come sciatore, ottenendo anche risultati. Nel corso della sua intervista con Vogue racconta anche la decisione di abbandonare la neve e dedicarsi alla racchetta: “Stavo vincendo molto nello sci quando ero molto giovane, mentre a tennis vincevo molto di meno. Ma con il tempo ho cominciato a rallentare sugli sci perché da punto di vista fisico non erano ponto per competere. Ero molto magro. La ragione per cui ho scelto il tennis è perché nel tennis puoi commettere degli errori. Puoi perdere dei punti ma puoi sempre vincere la partite. Nello sci se fai un solo errore non puoi vincere”.
Il momento della svolta
Oltre sei mesi da favola, da quella vittoria a Toronto che gli ha portato in dote il primo 1000 della sua carriera fino al successo a Miami, passando per la Coppa Davis e il trionfo agli Australian Open. A Vogue, Sinner racconta anche il momento della svolta: “La sconfitta con Zverev nei quarti di finale degli US Open 2023 è stato un momento difficile dal punto di vista mentale perché sentivo che mi stavo avvicinando all’obiettivo. Da quel momento ho cominciato a lavorare sui me stesso. Ho lavorato molto sull’aspetto mentale. Tutti mi dicevano che ero forte da quel punto di vista ma io sapevo di poter migliorare. Ho cominciato ad accettare i miei errori e a lavorare davvero sulle piccole cose che poi fanno la differenza”.
La vittoria in Australia
Il momento in cui Jannik si è messo davvero sulla mappa del grande tennis è avvenuto agli Australian Open con Melbourne che gli ha regalato il primo Slam della sua carriera, quello che non si scorda mai: “Ho vissuto l’intero viaggio con molta calma. Djokovic? E’ un match differente da tutti gli altri. Giochi contro uno che non ha mai perso una semifinale in quel torneo, che ha vinto 24 Slam. Quindi sai che devi fare la cosa giusta, tatticamente devi essere perfetto e anche dal punto di vista mentale. La finale con Medvedev? Ad un certo punto il mio obiettivo era quello di tenerlo in campo il più a lungo possibile sperando che sarebbe calato. Ho aspettato una possibilità, poi c’è stato un momento in cui ho ritrovato la fiducia e alla fine ho cominciato a colpire molto bene la palla”.
Il rapporto con i tifosi italiani
“The Fox” come viene soprannominato anche negli Stati Uniti; il soprannome che accompagna Sinner e che forse è legato anche al suo modo di stare in campo e fuori. Sembra quasi che tutto intorno a lui non riesca a intaccarlo ma forse non è esattamente così: “Dopo la vittoria degli Australian Open e sono tornato in Italia potevi sentire che era qualcosa di importante. Ho cercato di prenderlo come fosse una cosa normale, anche se era una situazione nella quale mai mi sarei immaginato di essere, ma vedere le persone felici rende felice anche me. L’Italia è un grande paese di sport e in questo momento ci sono sempre più persone che stanno cominciando a giocare a tennis. Gli obiettivi per il futuro? Voglio essere il più competitivo possibile negli Slam ma soprattutto alle Olimpiadi”.