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Tiago Pinto vuota il sacco su José Mourinho e l'addio alla Roma: il retroscena sullo Special One

Dall'addio al club dei Friedkin al rapporto con l'ex allenatore dell'Inter, fino a un possibile futuro in Premier League: la verità del dirigente portoghese.

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Pietro De Conciliis

Pietro De Conciliis

Giornalista

Giornalista pubblicista e speaker radiofonico, per Virgilio Sport si occupa di calcio con uno sguardo attento e competente sui campionati di Serie B e Serie C

Dopo aver chiuso il suo ciclo capitolino, all’indomani dell’ultimo mercato di gennaio, Tiago Pinto è tornato a parlare di Roma e di José Mourinho, allenatore esonerato dai Friedkin lo scorso 16 gennaio e sostituito da Daniele De Rossi. Dall’addio al club giallorosso al suo modus operandi, non sempre condiviso da tifosi e addetti ai lavori, nonostante le tante plusvalenze registrate nel corso degli anni. Parole importanti del dirigente portoghese, che ha provocato reazioni contrastanti all’interno dell’ambiente romano.

Tiago Pinto sull’addio alla Roma

Tiago Pinto, ormai ex ds dell’AS Roma, ha lasciato la capitale al termine di un’esperienza importante alla guida dell’area tecnica giallorossa. Suo il merito di aver portato all’ombra del Colosseo un manager del calibro di José Mourinho, che ha completamente rivoluzionato il modo di pensare e di comunicare tra le mura di Trigoria, fino a vincere una Conference League e a centrare una finale di Europa League, persa contro il Siviglia.

Un addio annunciato quello del dirigente lusitano, che anni fa decise di scommettere sulla Roma, provando a riportarla dove le compete, con alterne fortune. Nel corso di un’intervista concessa ai microfoni di iNews, Pinto è tornato sulla sua decisione: “Quando ho lasciato la Roma ci ho pensato molto e sentivo che era il momento giusto, la fine di un ciclo. Il mio percorso nel calcio è molto diverso da quello della maggior parte delle persone. Ho studiato economia e pedagogia all’università e poi ho gestito questi cinque club, tutti con rose e culture diverse. Così ho imparato tanto. La Roma è stata una grande sfida, – ha precisato Pinto – mi piace prendermi dei rischi”.

Tiago Pinto su Mourinho: “Lavorare con lui è impegnativo”

Non deve essere stato facile convincere José Mourinho ad accettare la Roma, per poi convivere con una personalità forte come quella dello Special One, capace di imporre il suo spirito “decisionista”. Tiago Pinto, di sicuro, ne sa qualcosa: “Quando lavori con un uomo con un profilo così importante, è impegnativo – ha ammesso il dirigente a iNews. È esigente perché ha ottenuto così tanto e ha standard elevati. Non dimentichiamo che sono portoghese e ho iniziato a lavorare con lui quando avevo 36 anni, per un giovane direttore sportivo è impossibile lavorare normalmente con Mourinho. Ho imparato molto da lui. È uno degli allenatori più importanti della storia del calcio. Il calcio, come ogni cosa, ha dei cicli. A volte sei d’accordo, a volte non sei d’accordo, ma nessuno può minimizzare il grande impatto che ha avuto alla Roma”.

Mourinho, uomo ed allenatore sempre capace di dividere l’opinione pubblica, è senza dubbio capace di toccare il cuore della gente e delle squadre per cui lavora. “Ci sono allenatori che hanno vinto tanto o anche più di lui, – ha spiegato Pinto ma è difficile trovare qualcuno che tocchi il cuore della gente come lui. Un giorno, per esempio, giocavamo a Sofia in Bulgaria in Conference League, la partita era a novembre e il tempo era terribile. Nevicava, faceva molto, molto freddo. Vincevamo 3-0 ma alla fine abbiamo vinto 3-2, è stata una partita molto brutta. Abbiamo vinto ma eravamo di cattivo umore”.

“A quel punto, – ha continuato l’ex ds della Roma – tutti vogliono farsi una doccia, prendere un autobus e andare all’aeroporto. Nevicava, era mezzanotte e quando è uscito dallo stadio ha fatto 50 metri fino al punto dove c’erano 100 o 200 persone che gridavano per lui. È andato lì, ha fatto foto, ha fatto autografi. Ero sull’autobus a guardarlo e ho pensato: “Quest’uomo ha vinto 25 titoli, è incazzato per la partite, tutti sono congelati e si sta prendendo 15 minuti per fare questa cosa”. Sembra un piccolo dettaglio, ma alla fine lavoriamo per le persone. La cosa più speciale di Mourinho è il modo in cui lavora con le persone, la reazione che provoca in loro”.

Tiago Pinto, futuro al Newcastle?

Tiago Pinto attende ora la chiamata giusta, con la consapevolezza di avere alle spalle un bagaglio di esperienze importanti, che potrebbero far comodo anche ad un club di Premier League. Tra questi, c’è anche il Newcastle gestito dal fondo saudita Pif, che può vantare un patrimonio superiore ai 430 miliardi di euro: “Se un grande club come il Newcastle chiede di parlare con te, ovviamente sei interessato – ha subito ammesso Pinto –. Conosco molto bene la storia del club perché Sir Bobby Robson era una grande personalità in Portogallo e lo associavamo al Newcastle. Ho seguito il club per quella passione. Il lavoro svolto dalla nuova proprietà è stato davvero impressionante: con una strategia intelligente sono passati dal lottare per la retrocessione alla Champions League, quindi c’è un enorme potenziale al Newcastle. Non so se l’interesse sia vero o no, ma chi direbbe no a un progetto del genere?”, ha ribadito l’ex Roma.

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