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Tommaso Pobega, il panzer di centrocampo con il Diavolo in testa

Dalla cantera del Milan allo Spezia e (si dice) ritorno. Il biondo mediano sta crescendo a vista d'occhio ma è un mostro di umiltà

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Tommaso Pobega è uno dei giovani centrocampisti più interessanti di questa Serie A. Al debutto nella massima serie con la maglia dello Spezia ha impressionato per la forza fisica e la grande capacità di incursore. Tommaso è un giocatore di proprietà del Milan che lo ha girato in prestito al demiurgo Vincenzo Italiano per poi farlo rientrare alla base la prossima stagione.

Triestino, classe 1999, Pobega ha già fatto intravedere ottime cose con lo Spezia (le sue statistiche della stagione 2020-21), prendendosi il lusso di segnare anche un gol contro la Juventus e uno contro il Napoli. Alla cantera di Italiano si sta rivelando un centrocampista completo e dalle grandissime prospettive. Corsa, forza fisica, visione di gioco, grinta e capacità di inserimento in area: tutte doti che il biondo ex Pordenone sta portando in mostra e che gli sono già valse l’ingresso nella Under21 di Nicolato. Un panzer di 188 cm per 75 kg: il fisico c’è. la tecnica promette bene, il futuro dipende soprattutto da lui.

Tommaso è umile, serio e ambizioso. Ovviamente il suo obiettivo numero uno è far bene nello Spezia, continuare a migliorare e poi rientrare da protagonista in maglia rossonera. Queste le sue parole sull’arrivo al Milan rilasciate al programma “La giovane Italia”:

“Mi ricordo benissimo l’emozione quando sono arrivato al Milan. I miei genitori e mio fratello non sono mai stati troppo assillanti. Nei primi colloqui fatti con lo staff del Milan non ero neanche presente perchè i miei genitori volevano tutelarmi. Mi avevano quasi tenuto nascosto l’approdo al Milan per non crearmi aspettative”.

Le sue parole sono un monito per ogni giovane giocatore che desidera intraprendere un percorso di crescita in un grande club:

“E’ difficile il percorso di crescita e le aspettative sui giocatori. Il salto è grosso dalla primavera alla prima squadra. Se si fa subito bene sotto età si pensa subito a portare in prima squadra ma magari non si è totalmente pronti. Nelle prime esperienze professionistiche ho capito quanto fosse diversa l’esperienza, anche soltanto parlando dell’importanza del recupero palla […] Al Milan ci è sempre stato insegnato che l’obiettivo andava raggiunto, si poteva raggiungere anche con alcuni inciampi, ma andava raggiunto. Ho capito che è giusto fare il percorso adatto, che non serve per forza saltare la categoria ma che se un determinato percorso mi può portare al risultato, allora va seguito”.

Per finire ci racconta qualcosa su due suoi compagni del Milan, Locatelli e Calabria, che con lui hanno condiviso gli anni nelle giovanili rossonere:

“Su Locatelli ci sono state tante aspettative ma perché era partito benissimo e allora bisognava tentare una sorta di percorso che saltasse le categorie. All’inizio ha fatto benissimo e poi, come è normale che sia, è un po’ calato. Sui ragazzi del settore giovanile ci sono sempre i discorsi ‘bravo sì, ma..”. All’inizio a Calabria arrivarono tante lodi, poi critiche ma alla fine ognuno ha il suo percorso”.

Ora per Pobega arriva il difficile: confermare le ottime cose che ha dimostrato nella prima parte del campionato. E poi dare la caccia alla maglia del Milan e poi chissà magari anche a quella azzurra a contenderla ad altri fenomeni come Locatelli, Barella, Tonali o Rovella.

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Tommaso Pobega, il panzer di centrocampo con il Diavolo in testa Fonte: IPA

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