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Top e Flop 11ª giornata: le pagelle di serie A senza peli sulla lingua

Nell'undicesima giornata di campionato continua crisi nera della Juventus mentre volano Napoli e Milan con un Ibrahimovic dominante

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Se Milan e Napoli volano senza sosta trascinandosi dietro l’Inter, la Juventus è in caduta libera, di fatto precipita. Doppiata e fuori dalla lotta scudetto già dopo 11 giornate. Cose mai viste almeno nel recente passato della storia bianconera. Questo e molto altro ha contraddistinto l’undicesima giornata di serie A. A fare la differenza come sempre i nostri “top e flop” con un pizzico di cattiveria e di ironia che non guasta mai. Vediamo chi sono.

Miglior portiere: Handanovic torna una sicurezza

Ospina è sempre una garanzia, ne sa qualcosa anche la Salernitana che allunga a dismisura la lista delle squadre rimaste a bocca asciutta, con le polveri bagnate contro la difesa del Napoli che resiste col suo portiere anche quando resta orfana di Koulibaly. La palma del migliore però ce la sentiamo di darla a Samir Handanovic, spesso vituperato dai suoi stessi tifosi, ha serrato la porta nerazzurra contro l’arrembante Udinese della prima ora di gioco.

Miglior difensore: Kjaer tiene a bada la Roma

Difficile dire se il nostro giudizio sarebbe cambiato nel caso in cui Maresca avesse dato quel rigore all’ultimo minuto, ma al di là dell’episodio incriminato, Simon Kjaer ha giocato una partita sontuosa francobollando Abraham e non solo, primo mattone della stupenda vittoria milanista all’Olimpico. Sempre nel Milan emerge ancora una volta Calabria e poi nel Napoli, altra capolista, gran gara per Di Lorenzo generoso e tecnico quando attacca, disciplinato e applicato quando difende. Infatti partecipa all’azione del gol del Napoli, e poi salva sulla linea un pareggio già fatto. Menzione d’onore per Gunter del Verona che scaccia i fantasmi dell’autorete del 3-2 col Milan per annullare fino all’esasperazione Morata.

Miglior centrocampista: Perisic, Zielinski, vento dell’est ma c’è Cataldi

Gran gara la sua a Bergamo, Danilo Cataldi, un po’ regista e un po’ mediano. Con la sua corsa permette di chiudere gli spazi dietro le spalle di Luis Alberto ma da regista inventa il lancio verticale per l’1-0 della Lazio. Ma soffia anche il vento dell’est su questo turno, Zielinski dopo qualche acciacco e prestazione opaca si riprende il Napoli e lo fa alla sua maniera con un gol decisivo nel derby di Salerno. E poi c’è Ivan Perisic, geniale il suo velo sul primo gol di Correa, fondamentale.

Miglior attaccante: Ibra, Correa, Simone, Vlahovic c’è l’imbarazzo della scelta

Insomma che dire? Siamo indecisi di brutto perchè in questo turno di serie A ci sono stati degli attaccanti che hanno fatto la differenza ma tutti premiabili con la palma del migliore. Facciamo la cosa più facile in questi casi, ne decantiamo le lodi e lasciamo decidere al pubblico, a mo’ di televoto. Zlatan Ibrahimovic caccia via le critiche alla sua età dominando all’Olimpico dal primo minuto, segna un gran gol su punizione e causa il rigore del raddoppio, impressionante vista la sua età.

Ma che dire di Vlahovic protagonista di giornata con tanto di tripletta. Si è ripreso Firenze alla faccia del rinnovo rifiutato, delle voci di mercato e delle critiche. E poi c’è il Cholito Simeone che dopo aver mandato in bambola la Lazio si ripete contro la Juve, doppietta e potevano essere tre visto il 3° gol annullato, ancora con un tiro a giro, per un fallo precedente. Dulcis in fundo Correa pure lui a scacciare qualche critica e qualche fantasma con una doppietta nel momento più importante, quando Inzaghi stava per toglierlo dal campo dopo un’ora non proprio da fenomeno. L’elenco sarebbe infinito, citazione d’onore per i vari Zapata, Immobile in rete tra un record e l’altro, Pedro.

Flop: ancora e solo Juventus, sempre più giù

Vien da ripetersi e fare copia e incolla di quanto scritto pochi giorni fa dopo il turno infrasettimanale. La Juventus scompare anche a Verona, senza gioco ma anche senza anima. Difficile trovare il colpevole se non partendo dalla società, incapace o impossibilitata a fare mercato, dall’allenatore Allegri incapace di dare una minima organizzazione tattica, e poi ci sono loro, i giocatori, svogliati e irritanti nei loro continui errori. Si salva solo Dybala e McKennie per il secondo gol, inutile, in pochi giorni. Male, malissimo Rabiot, Arthur e Morata, tanto per fare tre nomi. Ultima annotazione sui peggiori, in questo Napoli da mille e una notte, c’è un’unica nota stonata, Mertens pare un pesce fuor d’acqua. Senza Insigne e Osimhen ha la sua occasione, ma la spreca.

Top e Flop 11ª giornata: le pagelle di serie A senza peli sulla lingua Fonte: Ansa

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