Il tempo è un ideale che non c’è, se non per l’anagrafe e la carriera di un calciatore che – per quanto immenso – non può chiedere di esasperare la sua tenuta fisica, anche se la tecnica come per Francesco Totti non scema con l’addio al calcio giocato.
Figuriamoci se in questi cinque anni, che hanno condotto anche a un triste addio con Ilary Blasi, inaspettato e reso complicato anche dall’essere personaggi pubblici, possa essere quantificato, analizzato, soppesato l’elaborazione del rapporto – molto sofferto – con l’allenatore che all’epoca segnò il suo ritiro e che, oggi, è alla guida del Napoli dei miracoli, Luciano Spalletti.
- Totti tende la mano a Spalletti
- I momenti più difficili tra Totti e Spalletti
- Il confronto di Totti con Cristiano Ronaldo
Totti tende la mano a Spalletti
Insomma, nel mezzo di una serie con l’interpretazione magistrale di Gianmarco Tognazzi (Speravo de morì prima), interviste di una ex moglie del carisma di Ilary e una certa, reciproca indifferenza a mascherare visioni distanti, c’è stata la vita e una maturazione che ha scansato tanta freddezza.
Francesco Totti, tra i suoi nuovi impegni, sta rispettando quelli assunti in Qatar, paese ospitante di questi controversi Mondiali, per conto della Lega e non solo considerati gli accorsi commerciali che ha in essere con sponsor, case automobilistiche e altri investitori che hanno assoldato l’ex capitano della Roma e campione del Mondo alla loro causa.
Proprio dal Qatar, Francesco ha teso la mano con estrema sorpresa compresi i più attenti conoscitori delle cose romane e romaniste, verso Spalletti a pochi giorni dalla finalissima Argentina-Francia e dal primo Natale (ufficialmente) che trascorrerà lontano da Ilary ma con accanto una famiglia allargata, in cui accanto ha Noemi Bocchi e i suoi figli.
“Mi piacerebbe riparlare con lui e chiarire — racconta dal Qatar in diretta su Twitch sul canale “BepiTv1” —. Col rapporto che abbiamo avuto… Mi dispiace sia andata così. Capiterà sicuramente. Con lui mi sono espresso al massimo, avevamo un rapporto che andava oltre il campo. Mi dispiace aver interrotto il rapporto con lui, per me resta uno dei migliori allenatori in circolazione”.
“Il suo Napoli mi piace tantissimo e dimostra che è ancora uno degli allenatori più forti in circolazione. Se la squadra lo ascolta può arrivare lontano. Nessuno mette bene la squadra in campo come lui”, il giudizio dell’ex numero dieci sul Napoli impostato dal tecnico toscano che sta mostrando il miglior calcio in campionato fino alla sosta imposta dai Mondiali.
A questo punto qualche domanda è legittima: perché questa apertura adesso, a cinque anni dall’addio alla Roma e al calcio giocato e dopo tanta ostilità, pure da parte dell’ex moglie, Ilary Blasi, che rilasciò allora parole incendiarie? Che rapporto c’era stato e che cosa ha inquinato, veramente, quel rapporto a cui fa riferimento Totti?
Ilary Blasi all’epoca del suo GF Vip
I momenti più difficili tra Totti e Spalletti
Questa pacificazione, questa revisione storica pure del loro rapporto avviene in una fase strana, decisamente per entrambi: il per sempre capitano travolto dalle indiscrezioni, Spalletti da un successo quasi insospettabile al Napoli.
Non per questo tutto è dimenticato e Totti non lesina qualche stoccata all’ex allenatore giallorosso come per quel quarto d’ora concesso a Madrid nel 2016, in Champions League:
“Mi concesse solo 16 minuti? Sono stato fortunato quel giorno. Quella standing ovation mi resterà sempre dentro”.
“Più stavo bene e meno venivo preso in considerazione. Ogni volta che entravo facevo gol o assist e il match contro il Torino, quando entrai e feci due gol, è stata una gioia che metto sotto solo allo scudetto e al Mondiale”, l’amaro ricordo che ha rievocato comunque, Francesco.
Totti con il tecnico Spalletti quando era alla Roma
Il confronto di Totti con Cristiano Ronaldo
Totti si rivede in Cristiano Ronaldo – pur con la dovuta distanza – e in quanto ha vissuto al momento dello strappo dal campo, dal gioco, da quella vita che ha sempre segnato ogni giorno della sua esistenza da quando era poco più che un bambino.
“Da fuori mi sembra un po’ di rivedere la mia storia, ma da fuori è difficile giudicare. Quello che è successo lo sanno solo loro, ma parliamo di uno dei due o tre migliori al mondo e quindi merita rispetto”.