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UEFA nella bufera: l'Osasuna attacca per l'esclusione dalla Conference, polemica dei tifosi Juve

L'Osasuna è stato escluso dall'UEFA dalla Conference League per fatti di nove anni fa. Il club risponde per le rime, e si scatena un polverone che riguarda anche la Juventus e il caso di Francia-Italia di Under 21

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Un nuovo caso agita il massimo organo calcistico europeo, generando un riverbero di polemiche e discussioni che coinvolgono anche un club di casa nostra. Parliamo della decisione dell’UEFA sull’Osasuna, stangato e messo fuori dalla prossima Conference League, e del polverone che implicitamente si è sollevato su un altro caso spinoso, quello della Juventus. Il tutto a poche ore daAll Postslla figuraccia rimediata nel match Francia-Italia dell’Europeo Under 21.

Osasuna escluso dalla Conference League, ma il club attacca

Facciamo ordine in questo calderone, partendo dal caso del club di Liga. L’Osasuna ha concluso il campionato al settimo posto, garantendosi la possibilità di partecipare alla stagione 2023-2024 della terza coppa europea UEFA. Ma quest’ultima ha escluso la società di Pamplona a causa di presunti illeciti in termini di partite comprate. Per la precisione si parla di reati di appropriazione indebita, falso in bilancio e corruzione sportiva risalenti alla stagione 2013-2014.

Un badilata in pieno volto per l’Osasuna, che però non è rimasta ad incassare il colpo, passando al takedown nei confronti dell’istituzione guidata da Aleksander Ceferin. In una nota diramata ufficialmente il club ha spiegato: “Il Club Atlético Osasuna ha appreso, questo pomeriggio, le conclusioni del rapporto redatto dagli ispettori del Comitato di Controllo, Etica e Disciplina della UEFA. In tale relazione, gli ispettori dichiarano la ‘non idoneità del club a partecipare alla UEFA Conference League 2023-2024’, negandogli così il diritto a partecipare alle competizioni europee che si è discretamente guadagnato sul campo”.

Fatta questa promessa, sono partite le palle incatenate. Andiamo al sodo: “Gli ispettori Uefa ritengono che la sentenza della Corte Suprema che condanna diversi ex dirigenti del club sia motivo sufficiente per escludere l’Osasuna, nove anni dopo i fatti, dalle competizioni europee. Questo, nonostante la stessa sentenza sia il prodotto della denuncia fatta dagli attuali dirigenti del club nel 2015 e il risultato dell’operato dell’Osasuna come procura privata durante tutto il procedimento giudiziario per perseguire coloro che hanno dirottato, per scopi poco chiari, denaro dall’ente”.

“Forti con i deboli e deboli con i forti”

La nota dell’Osasuna è un crescendo rossiniano: “Il club non condivide i criteri dell’Uefa, ricorrerà in Commissione d’Appello e annuncia che si batterà legalmente, fino alle ultime conseguenze, per difendere i propri diritti. Forti con i deboli e deboli con i forti, i tribunali UEFA non hanno voluto tenere conto del fatto che sono stati gli stessi tribunali spagnoli a dichiarare letteralmente che l’Osasuna è stato vittima del dirottamento di denaro operato da alcuni suoi ex dirigenti alle spalle del massimo organo di governo dell’ente, l’Assemblea, e dei meccanismi di controllo del club stesso”.

Un attacco frontale da parte della società spagnola contro l’UEFA, rea di non “attaccare a testa alta la corruzione presente nel mondo del calcio”. Il messaggio che resta, “forti con i deboli e deboli con i forti”, riporta alla mente dell’opinione pubblica il diverso trattamento con club europei di maggior rilievo (con tutto il rispetto) dell’Osasuna (citofonare, per fare un nome a caso, il Manchester City: ma si possono fare altri nomi, ovviamente).

Il parallelo con la Juventus, che ha scelto di patteggiare con l’UEFA

Si è aperto un parallelo con un’altra società nel mirino dell’organo europeo e che potrebbe anch’essa non partecipare alla prossima Conference League, ovvero la Juventus. Come vi abbiamo riportato in precedenza, il club bianconero potrebbe puntare al patteggiamento con l’UEFA (un po’ come è stato fatto per una questione nelle nostre aule di tribunale, ovvero la manovra stipendi) per stralciare la posizione delicata della Juve, implicata in presunte violazioni delle “norme sulle licenze per club e sul fair play finanziario”, e sacrificando in cambio e in maniera volontaria la Conference.

Il caso Osasuna ha però acceso gli animi di una tifoseria juventina da un anno armata di santa pazienza. Su Twitter un sostenitore bianconero sferza: “Juventus impara cos’è la dignità dall’Osasuna. Non si tace. Se ci si sente innocenti non di patteggia. Ci si difende con le unghie e con i denti. Cosa che la Juventus degli Elkann e di Andrea Agnelli non ha saputo o voluto fare, umiliando, di nuovo, milioni di tifosi”. Parere condiviso da altri tifosi.

Allargando il dibattito, sui social si susseguono le critiche all’UEFA. Un utente scrive: “Semplicemente squadre come Osasuna, Fenerbahçe, Zenit, Malaga, Marsiglia non portano soldi all’UEFA, quindi se la prendono con le squadre meno forti per lasciare in pace le big”. E ancora: “Il riassunto perfetto lo hanno fatto loro. Sei l’Osasuna e ti fanno pagare cose di 9 anni fa. Sei un qualsiasi top club mondiale che sfora attualmente i parametri UEFA: cattivone, forse una multa. Se ci va. No vabbè dai, però non farlo più eh dai”. E sulle altre squadre, un commentatore precisa: “Man City lo avevano squalificato addirittura per 2 anni, ma l’UEFA non controlla il TAS. E al PSG multone da 70 milioni se ricordo bene. Piuttosto ci sarebbe da dire sul Barcellona, col caso Negreira“.

Ancora polemiche per l’UEFA dopo il caso controverso di Francia-Italia per Euro Under 21

Queste polemiche, come abbiamo anticipato, fanno il paio con il caso della svista arbitrale nel match di debutto degli azzurri dell’Under 21 all’Europeo di categoria, contro la Francia. A nulla è valsa l’introduzione un po’ imbarazzata e posticcia della Var a partire dai quarti del torneo: quel gol negato all’Italia per assenza delle ultime tecnologie diventate realtà assodata non solo nelle nostre competizioni reclama ancora giustizia. Altro polverone sull’istituzione continentale sul calcio e su Ceferin (e anche su Gravina, suo vice), e questa volta non solo da parte dei tifosi juventini.

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