La Juve non c’è, anzi c’è ma forse non ci sarà. Un vero rebus, uno dei tanti legati agli ultimi mesi della società bianconera. Nelle ultime ore il nome della Juventus è rimbalzato parecchio, ancora una volta, in ambiti Uefa. Al centro del contendere ancora una volta la questione processi, il caso plusvalenze e tutte le pendenze con la giustizia sportiva e non. In particolare il giallo è legato alla partecipazione della squadra di Allegri alla prossima Conference League e nelle ultime 24 ore ne sono successe di tutti i colori. Cerchiamo di capire meglio cosa è accaduto e quali saranno gli scenari futuri del club.
- Juventus in Conference League: il pasticcio rivelatore dell'Uefa
- Juve e Uefa: la Conference League sacrificata sull'altare della pace
- Juventus ancora a Canossa (Nyon) da Ceferin dopo il no alla Superlega
- Juve, rinuncia alla Conference male molto minore, quasi un bene
Juventus in Conference League: il pasticcio rivelatore dell’Uefa
Juve esclusa dalla Conference e poi riammessa, il giallo. Ieri sera alle 20 la Uefa ha diramato sui propri canali ufficiali l’elenco delle squadre ammesse alla prossima Conference League 2023-24, competizione ultima nata in ambito continentale, vinta dalla Roma di Mourinho nel 2022 e che ha visto la Fiorentina di Italiano raggiungere la finale, poi persa col West Ham nella stagione appena conclusa.
Il nome e il logo della Juventus mancavano però da questo elenco. Nonostante la Juve di Allegri, gravata di 10 punti di penalizzazione abbia “regolarmente” diritto alla partecipazione alla competizione in virtù del 7° posto in classifica. Lapsus freudiano? Forse, fatto sta che il particolare non è sfuggito all’occhio attento di tifosi e addetti ai lavori, la voce è cominciata a girare, specie sui social. Dopo un paio d’ore la Uefa ci ha messo una toppa e il logo della Vecchia Signora è comparso magicamente nel nuovo elenco.
Juve e Uefa: la Conference League sacrificata sull’altare della pace
Di fatto però la dimenticanza della Uefa potrebbe essere davvero un lapsus freudiano, un indice rivelatore di quanto avverrà da qui al prossimo futuro. Secondo Tuttosport la Juve starebbe trattando con la Uefa un accordo sulle possibili violazioni del Fair Play Finanziario legate all’inchiesta della Procura di Torino che ha portato alla penalizzazione in Serie A. Il club bianconero sarebbe disposto a rinunciare alla prossima Conference League.
Juventus ancora a Canossa (Nyon) da Ceferin dopo il no alla Superlega
Sarebbe un altro passo di avvicinamento, un ennesimo “andare a Canossa” da parte della Juve. Una delegazione di dirigenti è partita alla volta della Svizzera per trovare un accordo che chiuda definitivamente il fascicolo aperto per le potenziali violazioni delle norme del FPF, con settlement agreement di settembre 2022. Una sorta di esclusione mascherata: è la Juve che si tira fuori dalla Conference e non la Uefa che la esclude. Anche se alla fine “è la somma che fa il totale” come diceva Totò…
Qualche settimana fa la “nuova” Juventus del dopo Agnelli e repulisti societario post scandalo plusvalenze era già scesa a patti con la Uefa rinunciando di fatti all’idea della Superlega in cui era ancora “invischiata” al fianco di Barcellona e Real Madrid in quanto società fondatrice del progetto che due anni fa aveva suscitato le ire proprio di Ceferin e della Uefa.
Juve, rinuncia alla Conference male molto minore, quasi un bene
Non è la Champions, e nemmeno l’Europa League. La rinuncia alla Conference League da parte della Juventus è un “male” sopportabile, sia per le casse ma soprattutto per la squadra che sarà di Max Allegri. La rinuncia alle competizioni europee in questo caso non sarebbe una grave perdita per il club. Dal punto di vista tecnico Allegri potrebbe programmare la stagione con più facilità senza l’incombenza di un impegno abbastanza gravoso, di giovedì con trasferte più difficili e più impervie rispetto alle grandi città che giocano la Champions o l’EL. Così la squadra potrà concentrarsi sul campionato come fu del resto al primo anno di Antonio Conte alla rinascita del ciclo vittorioso.