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Vela, Ruggero Tita e Caterina Banti: la coppia d’oro che s’è presa l’Olimpiade con un piccolo catamarano

Tita e Banti compiono una nuova impresa: dopo il trionfo a Tokyo la coppia azzurra concede il bis nella disciplina Vela Nacra 17. Ecco chi sono Ruggero e Caterina

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Ancora loro. Ancora d’oro. Ruggero Tita e Caterina Banti, il tandem dei sogni. Dopo Tokyo, Parigi. La doppietta impresa è servita. A distanza di tre anni gli azzurri concedono il bis nella disciplina Vela Nacra 17, dopo essersi presentati alla Medal Race con 14 punti di vantaggio sugli argentini Majdalani-Bosco.

Ruggero Tita e Caterina Banti si ripetono: la coppia d’oro dell’Italia

A svelare il segreto dei loro successi è stata Caterina Banti alla vigilia della finalissima: “Fin dall’inizio abbiamo sempre avuto una grande intesa, non c’è quasi mai stato bisogno di parlare”. Così hanno trionfato a Tokyo riportando l’Italia della vela sul gradino più alto del podio 21 anno dopo l’oro di Alessandra Sensini nella Classe mistral a Sydney. E così hanno vinto a Parigi. Questione di alchimia. Sintonia totale. E la voglia condivisa di raggiungere il top a bordo del loro piccolo ‘catamarano volante’. Determinati, ambiziosi. Soprattutto sicuri e sempre lucidi anche nell’affrontare le difficoltà che non sono mancate. Insomma, fuoriclasse veri. Che ai Giochi francesi sono approdati in grandissimo stile: vincendo il loro terzo titolo mondiale in Olanda.

Chi è Ruggero Tita: la vela e la passione per gli sport estremi

Appassionato di sport estremi – dal kitesurf allo snowboard, solo per citarne alcuni -, è nella vela e in coppia con Caterina Banti che Ruggero Tita si è consacrato a livello mondiale. Trentadue anni, di Rovereto, si è avvicinato a questo sport quando aveva poco più di 10 anni, dimostrando subito di avere talento da vendere. L’atleta delle Fiamme Gialle, laureato in Ingegneria dell’Informazione e Gestione d’Impresa all’Università di Trento, ha partecipato per la prima volta ai Giochi nel 2016: a Rio gareggiò sul 49er con Pietro Zucchetti, chiudendo al 14esimo posto. Successivamente è con Caterina che il timoniere trentino ha formato una coppia d’oro nella classe Nacra 17. Insieme, infatti, hanno vinto quattro titoli europei e tre mondiali, oltre all’oro alle Olimpiadi di Tokyo, cui ha fatto seguito quello di Parigi.

Chi è Caterina Banti: il richiamo della vela più forte di tutto

È proprio il caso di dirlo: certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. A 13 anni la prima volta su una barca a vela durante un corso estivo. Poi, però, Caterina si dedica ad altro: dalla scherma alla danza classica passando per l’equitazione. Soprattutto, si dedica agli studi, tanto da laurearsi in Studi Orientali con 110 e lode. Banti, romana classe 1987, torna al primo amore – alla vela – soltanto intorno ai 20 anni. E lo fa con il fratello. Nel 2017 l’incontro professionale con Ruggero. È la svolta. L’inizio di un sogno costellato di trionfi. I successi sono innumerevoli e nel 2022 viene il premio Rolex World Sailor of the Year come migliore velista Mondiale nella categoria femminile.

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