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Atletico Madrid-Real Madrid, moviola: giallo su gol annullato ai rigori, ai blancos un penalty su 3, cosa dice il regolamento

La prova dell’arbitro Marciniak nel ritorno degli ottavi di Champions analizzata ai raggi X da Calvarese, il fischietto polacco ne ha ammoniti sette

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Nato a Płock nel 1981 Simon Marciniak vanta una grande considerazione in Uefa nonostante un curriculum con errori anche clamorosi. Il polacco comincia ad arbitrare nel 2002 e riesce a raggiungere i più alti livelli nel 2009, diventando arbitro Fifa nel 2011. La partita di maggior rilevanza arbitrata da Marciniak è senza dubbio la finale dei Mondiali di calcio Qatar 2022 Francia-Argentina, quando fu contestato dai francesi. In Champions League 2022/23 gli è stata affidata la finale tra gli inglesi del Manchester City e l’Inter, giocata ad Istanbul e terminata con la prima e storica vittoria del club inglese allenato dallo spagnolo Pep Guardiola.

Aveva diretto anche il ritorno della semifinale tra Real Madrid e Bayern Monaco al Santiago Bernabeu, terminata con la vittoria e con l’accesso alla finale di Wembley della squadra allenata da Carlo Ancelotti. Tuttavia, pesò molto l’errore commesso durante i minuti finali quando Marciniak interruppe l’azione pochi secondi prima che l’olandese ex Juventus Matthijs de Ligt segnasse il goal del pareggio, non consentendo così al VAR di poter intervenire.

Il polacco inoltre rischiò di rinunciare alla finale di Champions tra Inter e City perchè prese parte a un evento organizzato dal leader dell’estrema destra polacca Slawomir Mentzen, noto per le sue posizioni xenofobe, razziste e antisemite. Risolse attraverso una lettera di scuse indirizzata alla Uefa e un messaggio sui suoi canali social in cui assicurò di “non aver mai sostenuto o legittimato alcun partito, organizzazione politica o singoli politici”. Numerose comunque le sue prove negative quando in campo c’erano club italiani.

I precedenti di Marciniak con Atletico e Real

Il bilancio del Real Madrid sotto la guida di Marciniak è di quattro vittorie, tre sconfitte e due pareggi , mentre i biancorossi hanno un bilancio di sette vittorie e una sconfitta sotto la sua guida. L’unico precedente tra le due squadre è stato favorevole all’Atlético, nella finale di Supercoppa del 2018 , con la vittoria dei biancorossi per 2-4 ai supplementari. L’ultima volta che Marciniak ha arbitrato il Real Madrid è stato in questa stagione, nella partita contro l’Atalanta, con un risultato di 2-3 per il Real Madrid. Il polacco ha arbitrato PSG-Atlético in questa stagione, con il gol di Correa all’ultimo minuto, e ha diretto anche la rimonta contro l’Inter la scorsa stagione, con la vittoria finale ai rigori.

L’arbitro ha ammonito 7 giocatori

Coadiuvato dagli assistenti Listkiewicz e Kupsik con Raczkowski IV uomo, Kwiatkowski al Var e Dankert all’Avar, l’arbitro ha ammonito sette giocatori: al 21′ st Simeone G. (Atl. Madrid), al 23′ st Lenglet C. (Atl. Madrid), al 68′ st Azpilicueta C. (Atl. Madrid), al 70′ st Llorente M. (Atl. Madrid) al 39′ pt Tchouameni A. (Real Madrid), al 14′ st Vinicius Junior (Real Madrid), al 70′ st Lucas (Real Madrid).

Atletico Madrid-Real, i casi da moviola

Questi gli episodi dubbi della gara. Al 20′ Vinicius chiede un rigore per un tocco con la mano del difensore su un suo cross, l’arbitro Marciniak non concede e il VAR non interviene. Al 28′ il Real Madrid chiede un altro rigore per un contatto tra Gimenez e Mbappé, l’arbitro lascia giocare e concede corner ai Blancos. Al 68′ Mbappè supera due avversari, ma non Lenglet che tenta un placcaggio stile rugby. Inevitabile il rigore per il Real Madrid e anche il giallo per il difensore dell’Atlético Madrid. Dal dischetto però Vinicius sbaglia.

Nella sequenza dei rigori Alvarez segna il suo penalty e apparentemente pareggia i conti (2-2). L’attaccante, però, scivola al momento della battuta e realizza un doppio tocco. L’arbitro Marciniak viene interrotto dal VAR che prima della battuta del rigorista successivo Valverde va rivedere tutto. Il Var Kwiatkowski vede infatti il tocco prima col piede d’appoggio, poi successivamente col piede destro di Álvarez, non convalidando l’esecuzione. Il regolamento non prevede la ripetizione. Il rigore non è valido ed è da considerarsi nullo.

Non è prevista la ripetizione dell’esecuzione come succede quando il portiere stacca entrambi i piedi dalla linea di porta o quando l’area di rigore viene invasa prima della battuta del rigorista. Altro caso alla fine. Llorente sbaglia l’ultimo rigore dell’Atlético Madrid e allontana il pallone per ritardare l’esecuzione di Rüdiger. Interviene Mbappé che spintona via Llorente, beccandosi però il cartellino giallo per questo gesto.

La sentenza di Calvarese

A fare chiarezza sull’episodio del gol su rigore annullato ad Alvarez è Gianpaolo Calvarese. L’esperto di Prime Video spiega: “Il motivo dell’annullamento è un doppio tocco: l’argentino tira il penalty con il destro ma, scivolando, se lo tira addosso all’altro piede. Lo mostra chiaramente il replay del VAR, che consente all’arbitro Marciniak di provvedere con la revoca tramite overrule. In questi casi, il rigore non si ripete, semplicemente si annulla, da regolamento. La tecnologia risulta fondamentale: senza VAR, Marciniak non avrebbe rilevato il doppio tocco. Ricordo al riguardo un episodio di un Sassuolo-Milan di qualche anno fa, da me diretto, nel quale concessi un rigore di Carlos Bacca non accorgendomi – il VAR non c’era ancora – di un doppio tocco”. Dopo i rigori è il Real ad andare ai quarti.

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