Non si sono mai amati eccessivamente, per usare un eufemismo. Si sono sopportati ai tempi dell’Inter, per essere più precisi anche se non ancora sinceri. Un po’ per i caratteri, un po’ per il modo di concepire lo sport: fatto sta che tra Zlatan Ibrahimovic e Mario Balotelli non è mai corso dell’ottimo sangue.
- Ibrahimovic mette Balotelli nel mirino
- Ibra e il paragone Leao-Balotelli
- Balotelli replica a Ibrahimovic
- La Champions e il grande rimpianto di Ibra
Ibrahimovic mette Balotelli nel mirino
Lo svedese, professionista inappuntabile e unanimemente riconosciuto come uno dei migliori attaccanti degli ultimi 15 anni; l’italiano, ricco di potenzialità che sono sempre rimaste tali, e meno incline (sempre a proposito di eufemismi) dello svedese alla dedizione in quanto atleta. Ma una cosa li ha sempre accomunati: il voler essere al centro dell’attenzione, l’essere delle “drama queen”, aver fatto (in particolare Zlatan) dell’egocentrismo uno stile di vita. Magari l’uno un po’ più “dentro” il campo, l’altro un po’ più “fuori”. L’ultima occasione di un confronto a distanza tra i due è arrivata proprio oggi: Ibrahimovic è stato ospite del Festival dello Sport di Trento, evento organizzato dalla Gazzetta dello Sport al quale hanno partecipato tanti ex calciatori (tra questi, Roberto Baggio, Claudio Marchisio e Andrea Barzagli). Tanti i temi toccati dallo svedese: il futuro al Milan come dirigente, gli scudetti vinti con la maglia della Juventus, i compianti Berlusconi e Mino Raiola, la ludopatia che affligge Tonali.
Ibra e il paragone Leao-Balotelli
E, infine, Mario Balotelli. “Quando un ragazzino ha la possibilità di sfruttare il suo talento per creare il futuro e perde le occasioni è un peccato. Balotelli ne ha avute tante e le ha perse tutte. Questa è la verità”. Ibrahimovic ha poi aggiunto un paragone con un giocatore del Milan, Leao: “Rafa Leao non è Balotelli, quel colpo di tacco qualche partita fa (contro il Newcastle) è una roba geniale. Se segna così sei un genio. E quella cosa fa capire perché Leao è lì e Balotelli è in tribuna”. Il paragone era appunto tra il tacco di Leao contro il Newcastle e quello di SuperMario a Los Angeles.
Balotelli replica a Ibrahimovic
Ma la replica di Balotelli non si è fatta attendere. Attraverso una storia Instagram, infatti, l’ex punta nerazzurra – oggi all’Adana in Turchia – ha postato la foto della Champions League vinta nel 2010 con l’Inter, taggando proprio il profilo di Ibrahimovic. Il tutto accompagnato con tre cuori. Come a dire: parla quanto vuoi, ma io questa l’ho vinta e tu no. Ma Balotelli non si è limitato a questo, e ha rincarato la dose. Ha infatti risposto anche sotto il post pubblicato sulla pagina Instagram della Gazzetta dello Sport, sempre in riferimento alle parole di Zlatan, facendo riferimento alla stagione 2008-09, quando l’Inter uscì agli ottavi di Champions contro lo United perdendo 2-0 a Old Trafford: “A Manchester avevi paura e io volevo vincere (in campo). L’anno dopo la Champions l’abbiamo vinta lo stesso, però Zlatan ti voglio bene lo stesso”. E l’immancabile cuore rosso a corredo della frase.
La Champions e il grande rimpianto di Ibra
Un Balotelli per nulla rancoroso, che ha voluto sottolineare quanto la ricca bacheca di Zlatan Ibrahimovic manchi di quello più importante: l’Inter la vinse l’anno dopo il suo passaggio al Barcellona, il Barcellona la vinse l’anno dopo il suo passaggio al Milan. La bacheca di Ibra parla chiaro: 14 campionati nazionali vinti tra Italia, Spagna, Olanda e Francia, svariate coppe nazionali, 1 Supercoppa e un Mondiale per club con il Barcellona, una Europa League con il Manchester. Ma quella con le grandi orecchie, non l’ha mai vista, nemmeno in una finale. Il calcio sa essere davvero strano.