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Berrettini flop in finale a Stoccarda con Draper: l'ammissione dopo il ko e la nuova sfida ad Halle con Sinner

Niente da fare per Matteo, piegato sotto gli occhi di Khaby Lame: ma ci sono tanti motivi per essere ottimisti in vista del prossimo torneo sull'erba e, soprattutto, di Wimbledon.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Un anno fa lasciava il campo di Stoccarda tra le lacrime, battuto al primo turno dall’amico Lorenzo Sonego. Adesso è un ko che fa male uguale, ma che non può e non deve togliere il sorriso a Matteo Berrettini. Vuoi perché la sconfitta sull’erba del prestigioso torneo tedesco è arrivata soltanto in finale e contro un Jack Draper che, soprattutto dal secondo set in poi, non ha sbagliato più nulla. Vuoi perché lo stesso Berrettini, pur perdendo, ha destato ottime impressioni. Dal punto di vista fisico e tecnico. È mancata un po’ di freddezza per portare a casa il titolo (sarebbe stato il terzo in carriera nella città tedesca), ma il romano ha capito che potrà far bene nel prossimo torneo e, soprattutto, a Wimbledon.

Stoccarda, Berrettini ko sotto gli occhi di Khaby Lame

Certo, al termine della partita con l’inglese, giocata sotto gli occhi di Khaby Lame, il testimonial Boss (proprio come Berrettini) ospite d’onore della kermesse, The Hammer non ha nascosto la delusione. “Congratulazioni a Jack, è stata una settimana fantastica e questo un match fantastico”, ha detto dopo il match. “Ho perso e vinto partite come questa, sono sicuro che ne vivrò altre. Sono un po’ triste per la sconfitta – l’ammissione – Ma voglio dire grazie al mio team. Solo noi sappiamo quello che abbiamo passato, mi piacerebbe che anche voi poteste vedere quello che succede dietro le scene, quanti sacrifici ci vogliano. Mi spiace non essere riuscito a vincere, ma ho ricevuto tanti messaggi e sento ogni anno che passa di avere grande supporto qui”.

I rimpianti di Matteo: occasione sprecata contro Draper

Un discorso che il martello romano ha pronunciato quasi tra le lacrime, anche se non tutti i segnali sono stati negativi. Anzi. Berrettini mancava dai campi da due mesi. Aveva saltato prima Roma e poi Parigi e i dubbi che accompagnavano il suo rientro sull’erba di Stoccarda erano molti. Matteo li ha spazzati via, superando – a pieni voti – tutti gli esami che ha dovuto affrontare. Solo nel terzo set della finale è affiorata un po’ di stanchezza, dopo una settimana vissuta ad alta intensità. Ecco, se un rimpianto deve esserci, è per non aver sfruttato quelle due palle break sul 5-5 del secondo set: avesse strappato il servizio all’inglese, probabilmente Berrettini avrebbe portato a casa la coppa.

Subito in campo al torneo di Halle: c’è anche Sinner

La prossima sfida, intanto, è dietro l’angolo. Sempre in Germania, ad Halle. In tabellone grazie allo special exempt (e intanto è risalito dalla posizione 95 alla 65 nel ranking), Berrettini sfiderà un qualificato al primo turno, in un torneo che vede ai nastri di partenza – naturalmente da testa di serie numero 1 – uno dei suoi più stretti e fedeli amici nel circuito: Jannik Sinner. Ad Halle, un Atp 500, Berrettini andrà a caccia di conferme, dopo che Stoccarda ha già emesso un verdetto importante: The Hammer è tornato, il martello ha ripreso a colpire con efficacia. Anche se la sconfitta in finale, indubbiamente, un po’ di rammarico lo lascia. E sarebbe strano se non lo facesse.

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