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Bonucci: "La Juve mi ha umiliato. Tutte le bugie di Allegri e della società"

In un'intervista a SportMediaset, Bonucci accusa Allegri e la Juventus di aver fatto passare cose non vere sul suo addio. E ammette: "Per me è stata un'umiliazione".

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Dopo la causa, le accuse. Leonardo Bonucci spara a zero contro la Juve in un’intervista concessa in esclusiva a SportMediaset, di cui è stata fornita una succosa anteprima. L’ex difensore bianconero, approdato all’Union Berlino dopo un’estate tormentata fatta di esclusioni dal gruppo dei titolari, frecciate e veleni, vuota il sacco su quello che è stato il suo rapporto con Allegri e con la stessa società che a luglio, di fatto, lo ha invitato senza mezzi termini a togliere il disturbo.

Bonucci, la verità su Allegri e la Juventus

L’intervista si apre con una premessa da parte dello stesso Bonucci, in cui l‘ex difensore della Juventus e della Nazionale chiarisce di aver dovuto ingoiare parecchi bocconi amari, leggendo e ascoltando le parole di Allegri sul suo conto:

“Ho letto e sentito tante cose non vere. Vorrei partire da lontano, da quella data menzionata più volte dalla Juventus e dall’allenatore, che diceva mi hanno messo a conoscenza della situazione a ottobre dello scorso anno. In realtà, non c’è cosa meno vera di quella“.

A ottobre 2022 il rinnovo con la Juve

Proprio a ottobre dell’anno scorso, infatti, Bonucci assicura di aver raggiunto un accordo con la vecchia dirigenza per il prolungamento del contratto in scadenza a giugno 2024, un accordo poi rimasto lettera morta.

“In quei giorni mi è stata data la possibilità di continuare con la Juventus per la stagione 2023-24 con un rinnovo. E non solo. Ho poi sentito un’intervista di Allegri in cui sarei stato messo a conoscenza di nuovo, a febbraio 2023, da società e allenatore che non avrei più fatto parte della Juventus. Ma anche questo non è vero, non ho avuto alcun colloquiocon la società a febbraio”.

L’umiliazione: Manna e Giuntoli a casa

Infine, l’affronto di essere scaricato dalla società in cui ha militato per tanti anni attraverso una visita a casa dei nuovi dirigenti. Bonucci sottolinea di essersi sentito umiliato per le modalità della comunicazione e per le parole utilizzate:

“Ho cominciato ad annusare qualcosa leggendo interviste in cui si accennava alla possibilità che sarei potuto andar via dalla Juventus. Poi è successo che Manna e Giuntoli il 13 luglio sono venuti a casa mia e mi hanno detto che non avrei fatto più parte della squadra, che anzi potevo rimanere a casa qualche altro giorno. Un’umiliazione. Mi hanno detto anche che la mia presenza negli spogliatoi avrebbe potuto ostacolare la crescita della Juventus“.

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