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Effetto Venturi, cos'è e come lo ha sfruttato la Ferrari F1-75

Ingegneri, telaisti e aerodinamici del Cavallino hanno capito come sfruttare al meglio l'effetto suolo e hanno regalato alla Ferrari una monoposto competitiva

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La nuova stagione della Ferrari in Formula 1 è iniziata col piede giusto, con una F1-75 che ha sorpreso tutti sin dai test e si è confermata anche in gara. In Bahrain, nel GP di Sakhir, la Rossa ha dominato in lungo e in largo grazie alla guida aggressiva di Charles Leclerc e Carlos Sainz, che oltre ad avere il merito di aver spinto al massimo la Rossa sono stati capaci di sfruttare una delle novità sulle monoposto della “nuova era” di F1.

Parliamo dell’effetto Venturi, una delle grandi innovazioni che le auto del 2022 portano con sé in questa stagione. Modellate, veloci e vibranti, le monoposto possono infatti contare sul cosiddetto “effetto suolo” che dal 1983 era stato bandito per la sua pericolosità in curva. Ma cos’è e come la Ferrari è riuscita a sfruttarlo al meglio?

Effetto Venturi, cos’è e a cosa serve

L’effetto Venturi, o meglio noto come effetto suolo, è una dinamica che le monoposto di Formula 1 “subiscono” nel corso dei giri in pista. Le nuove vetture hanno infatti dei tunnel scavati sul loro fondo che permettono di incanalare l’aria verso l’estrattore e generare carico aerodinamico.

Grazie ai condotti Venturi, che devono il loro nome al fisico Giovanni Battista Venturi che ne ha scoperto il fenomeno, le monoposto vengono spinte verso il basso restando di fatto incollate a terra e facendo aumentare il grip in curva. La traduzione ovvia di questo fenomeno è appunto l’effetto suolo, ovvero un’auto maggiormente attaccata all’asfalto anche in condizioni sfavorevoli del tracciato.

Effetto Venturi, spettacolo e conseguenze

Bandito nel 1983 perché ritenuto pericoloso per l’incolumità dei piloti, l’effetto Venturi è tornato in voga in questa nuova stagione di Formula 1 nel piano di rivoluzione del mondiale. Grazie al lavoro dei condotti Venturi che tengono le monoposto incollate a terra, oltre ad avere più grip con le proprie vetture i piloti saranno facilitati nei sorpassi.

La nuova era di F1 infatti si apre allo spettacolo, con le auto che avranno più grip e vedranno ridotte le cause che impedivano alle monoposto di correre con efficacia nella scia di un’altra, come per esempio le turbolenze generate dall’auto che viene seguita. L’effetto, come conseguenza, ha quello di far restare più vicine tra loro le monoposto (come visto nel GP del Bahrain) creando una vera e propria lotta giro dopo giro. Ma per ogni pro, c’è un contro

L’effetto suolo può infatti causare il cosiddetto “porpoising“, movimento che nelle prime uscite in pista delle vetture 2022 è stato visto e rivisto. Si tratta infatti del “saltellamento”, quel rimbalzo che fa perdere carico e causa una decelerazione sul rettilineo.

GP del Bahrain, il lavoro perfetto della Ferrari

Di rimbalzi e scintille ne abbiamo visti parecchi nel corso del GP del Bahrain vinto dalla Ferrari, con la Red Bull di Verstappen che ha provato a rovinare la festa al box del Cavallino. Ma è da Maranello che è arrivata la vera e propria svolta per questa F1-75, studiata per anni e messa a punto nel 2021 per sfruttare al meglio l’effetto suolo.

Dopo le prime uscite nei test di Barcellona e nei successivi di Sakhir, ingegneri e telaisti Ferrari hanno capito cosa serviva a Leclerc e Sainz per spingere al massimo la Rossa. Gli aerodinamici, guidati da David Sanchez, hanno studiato i dati sul simulatore di Fiorano e regalato a Binotto e i suoi una monoposto ai limiti della perfezione che però, come giusto che sia, è solo un antipasto della vera F1-75 che proverà a regalare a tutti i ferraristi le gioie mancate negli ultimi anni.

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