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Euro 2020, l'Uefa impone come fare il tifo e scatena i social

Nelle due gare di ieri sera, Euro 2020 scatena i social, regalando altre due situazioni "anomale" con protagonisti i tifosi e la possibilità di vivere liberamente il calcio.

Pubblicato:

Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

Oltre a venire ricordato come l’Europeo delle sorprese, del girone di ferro spazzato completamente via già agli ottavi, ovviamente della pandemia, della prima volta con formula itinerante, Euro 2020 giocato nel 2021, altro unicum che lo inscrive di diritto nella storia delle particolarità calcistiche, è anche la rassegna delle polemiche, della solidarietà a sprazzi, tra chi si inginocchia e chi no, dell’Uefa che impone di spegnere uno stadio arcobaleno, ma poi cambia la sua immagine profilo sui social inserendo proprio l’arcobaleno. Il tutto senza dimenticare che Euro 2020 ha anche segnato il ritorno del pubblico negli stadi. Proprio in merito a questo aspetto, le due gare disputante ieri sera avrebbero rivelato altre due “anomalie” e scatenato la polemica sui social per alcuni episodi e presunte imposizioni dell’Uefa ai tifosi sugli spalti.

L’Uefa e le maglie non ammesse a Roma per Euro 2020

In particolare, come riportato anche da Il Tempo, i tifosi italiani che si sono recati all’Olimpico di Roma per assistere a Ucraina-Inghilterra con le magliette, per esempio, della Roma, della Lazio o degli Azzurri, sono stati obbligati dagli steward ad assistere alla gara con la maglia indossata al contrario. Come spiega il quotidiano, il motivo rivelato dagli steward stessi è che per le gare degli Europei, l’Uefa impone agli spettatori di indossare solo le maglie delle due rappresentative impegnate in campo, oppure dei club che militano nei campionati nazionali dei due Paesi in campo. Ovviamente, le indiscrezioni hanno scatenato i commenti dei tifosi sui social. Qualcuno scrive: “Incredibile!“, e ancora: “Se è vero è una ‘ca**ta pazzesca‘”, un tifoso mette nel mirino il presidente dell’Uefa e twitta: “Ceferin e Orban… che bella coppia di…” e, nel suo articolo, Il Tempo tuona: “Libertà, questa sconosciuta: il regime dell’Uefa è totalitario”.

Baku, l’arcobaleno continua a far discutere Euro 2020

Trasferendosi, invece, a Baku, Azerbaigian, per Repubblica Ceca-Danimarca, diversi siti d’informazione danesi hanno mostrato le foto di uno steward intento a ritirare uno striscione arcobaleno esposto da un tifoso di Kjaer e compagni. In questo caso, come già dimostrato in merito all’inginocchiarsi o meno prima della gare in favore del movimento Black Lives Matter, sui social i tifosi italiani si dividono tra chi contesta le eccessive restrizioni e chi non approva il fatto di voler far passare messaggi politici durante una manifestazione sportiva. Un tifoso commenta: “Si può tranquillamente non essere d’accordo senza arrivare a vietare. I totalitarismi sono pericolosi a prescindere” o ancora: “Sbagliato allargare l’Europa a certe nazioni”, “Non è politica. È rispetto e tolleranza. Dovrebbe essere senso comune e neanche argomento di discussione. La politica è tutt’altro”. Di contro, in molti scrivono: “Hanno fatto non bene ma benissimo!!! La politica fuori dallo sport“. Insomma, volenti o nolenti, per un motivo o per l’altro, questo sarà ricordato anche come l’Europeo delle polemiche.

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