E la chiamano estate. Non per la Formula 1. Altro che vacanze per i team del circus. La “bomba” lanciata da Fernando Alonso che ha girato le spalle alla Alpine accordandosi con la Aston Martin per prendere il sedile lasciato vacante dal prossima alla pensione Vettel, ha innescato un effetto valanga che non accenna a diminuire. Anzi, quello che sta succedendo tra Oscar Piastri e la stessa Alpine rischia di avere un altro effetto domino su buona parte delle scuderie di F1, compresa la Ferrari che vede un suo investimento in forte pericolo. Ma andiamo per gradi.
Ricapitolando: Vettel si ritira, Alonso va in Aston Martin e poi?
Nemmeno il tempo di smaltire le polemiche per la strategia suicida della Ferrari al Gran Premio d’Ungheria che la “sosta” estiva del Mondiale di F1 è stata agitata sin da subito dagli annunci di mercato. Aveva cominciato Vettel annunciando il ritiro prima del week end ungherese. A sorpresa a inizio settimana Aston Martin ha annunciato in Fernando Alonso il suo sostituto. E dire che poche ore prima l’asturiano si diceva pronto a firmare il rinnovo con Alpine. Il buon Nando ha sorpreso tutti ancora una volta.
Mercato piloti: Alpine annuncia Piastri, anzi no. Il retroscena
Il punto più alto della settimana però si è avuto quando Alpine ha annunciato Oscar Piastri, campione di F2 uscente, come sostituto di Alonso per il 2023. Nel giro di poche ore il pilota australiano ha negato con un messaggio social l’accordo con la scuderia francese:
«Senza il mio consenso, Alpine F1 ha rilasciato questo pomeriggio un comunicato in cui si sostiene che correrò per loro il prossimo anno. Non è così, e non ho firmato alcun contratto con Alpine per il 2023. Non correrò per Alpine il prossimo anno».
La McLaren ha preso Piastri e ha fatto fuori Ricciardo!
C’è la McLaren dietro il “no” di Piasti all’Alpine. Secondo diversi siti specializzati, da Motorsport.com a RacingNews365.com, il team di Woking avrebbe messo sotto contratto il pilota australiano a ridosso della scadenza della sua opzione con Alpine datata fine luglio. Al di là delle rassicurazioni di Otmar Szafnauer, team principal di Alpine, certo dell’esistenza di un contratto di ferro con Piastri, pare invece che l’accordo di McLaren col pilota campione di F2 sia già stato ratificato dagli organi preposti.
Per un australiano che arriva (Piastri), uno che se ne va, (Ricciardo). La McLaren ha deciso di dare il benservito all’ex Red Bull che in questi anni non ha mai convinto appieno se si eccettua la vittoria a Monza 2021 considerata però una parentesi isolata specie dinanzi ai buonissimi risultati ottenuti dal compagno di scuderia Lando Norris sistematicamente davanti a Ricciardo.
Per questo a Woking hanno deciso di sciogliere il contratto che legherebbe Daniel un altro anno alla McLaren anticipando i tempi di ingaggio di Piastri che inizialmente sarebbe dovuto essere parcheggiato in Williams (che peraltro in settimana ha ufficializzato la conferma di Albon).
Ricciardo punta Alpine e Haas, Schumacher trema
Che fine farà Daniel Ricciardo? Il pilota australiano ex Red Bull pare abbia rifiutato alcune opzioni che la stessa McLaren gli avrebbe prospettato al di fuori della F1, come ad esempio la Formula E. Ricciardo vuole correre ancora in F1. Ma dove? I sedili liberi non sono poi così tanti se si considera che in Alpha Tauri Gasly è confermato e Tsunoda va verso la conferma. Coppia confermata, a meno di cataclismi, anche in Alfa Romeo.
A Ricciardo quindi non resta che cospargersi il capo di cenere e tornare all’Alpine, facendo il percorso inverso di Piastri, nonostante in Renault non abbiano apprezzato la sua fuga verso McLaren. Tra i nomi in ballo per Alpine ci sono ora Nyck De Vries, Mick Schumacher e anche Antonio Giovinazzi.
Altro sedile che potrebbe puntare Daniel è quello della Haas dove non è un mistero, Steiner non è felicissimo del rendimento di Mick Schumacher in questo 2022: tanti incidenti e pochi punti specie se confrontati al veterano Kevin Magnussen. Sfumata l’ipotesi Aston Martin, sponsorizzato dal suo tutore Vettel, Schumi jr rischia davvero di trovarsi le porte chiuse della F1 ma l’ultima parola spetta proprio alla Ferrari che è proprietaria del cartellino del figlio di Michael e che è forte dei legami tecnici e non solo con Haas e potrebbe imporre la conferma di Mick.