La F1-75 aveva sfoderato ben altra partenza nel Mondiale 2022, tant’è vero che dopo tre GP Charles Leclerc, vittorioso in due occasioni, aveva racimolato 46 lunghezze di vantaggio su Max Verstappen, che si sarebbe poi riconfermato con un incredibile filotto campione del mondo, anche per i vari errori che al contrario avevano, tra muretto e piloti, zavorrato il Cavallino Rampante.
- Verstappen sferzante sulla strategia Ferrari
- Budapest, il Gp che precede il commento dell'olandese
- Mondiale 2022, il filotto di errori della Ferrari
Verstappen sferzante sulla strategia Ferrari
Se da un lato Red Bull e Mercedes erano consapevoli della velocità della Ferrari, più efficace in qualifica che nella domenica per il degrado degli pneumatici, dall’altro avevano nella tensione della squadra di Mattia Binotto un alleato, che addirittura consentiva loro un pizzico di strafottenza. L’incredulità di Hamilton, Russell e Verstappen nell’osservare, prima di salire sul podio di Budapest, l’ennesima scelta di gomme sbagliata trova conferma nel documentario ‘Anatomy of a Champion’ prodotto dall’olandese ‘Viaplay’, con l’olandese che così replica a un collaboratore RedBull speranzoso nella pioggia a Spa: “E’ più caotico, ma sull’asciutto la Ferrari ha più possibilità di commettere cazz**e con le strategie“.
Budapest, il Gp che precede il commento dell’olandese
Se Charles Leclerc si era reso protagonista di un testacoda a Imola e la vettura di noie meccaniche a Barcellona e a Baku, il muretto capitanato da Inaki Rueda, protagonista di uno dei primi avvicendamenti targati Frederic Vasseur, aveva già preso il centro del palcoscenico, finendo dietro la lavagna a Montecarlo, Silverstone e Budapest, tappa antecedente quella belga. La Ferrari scelse le gomme hard per Charles Leclerc, in quel momento in testa, su una pista dove stava piovigginando e dove le temperature erano basse, mossa che condusse il pilota monegasco sino alla sesta posizione.
Mondiale 2022, il filotto di errori della Ferrari
A quel punto però la corsa iridata era già compromessa: le prime avvisaglie di un muretto pasticcione si erano avute nella gara di casa di Charles Leclerc, Montecarlo: asciugandosi la pista, la Ferrari decide di andare in marcatura su Perez terzo, ma Carlos Sainz si rifiuta per evitare un pit stop e montare direttamente le gomme slick, e così viene richiamato Leclerc; è una scelta tardiva, che non solo comporta la perdita di una posizione con 8″ (oltre 6″ erosi in quella medesima tornata) di vantaggio, ma che porta il pilota monegasco giù dal podio, perché quando è il momento di montare le slick c’è ai box il compagno di squadra. Anche se sorrise a quest’ultimo, a Silverstone la Ferrari scelse di non richiamare ai box Charles Leclerc a montare le gomme soft in regime di Safety Car: la lieve pioggia e le temperature basse fecero il resto, portando il pilota monegasco dalla priama alla quarta piazza finale.