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Genoa-Juventus a porte chiuse, la stangata per rossoblù e Sampdoria dopo gli scontri nel derby: tutti i provvedimenti

Rossoblù e blucerchiati non potranno contare sull'apporto del pubblico di casa contro Juventus e Juve Stabia, nelle rispettive gare di campionato.

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Antonio Salomone

Antonio Salomone

Giornalista

Giornalista pubblicista. Lo affascinano, da sempre, le categorie minori e i talenti in erba. Ha fiuto per la notizia e per gli emergenti. Calcio, basket, motori: ci pensa lui

Mano pesante del Prefetto di Genova ai danni di Genoa e Sampdoria. Punite le due tifoserie genovesi dopo gli scontri che hanno caratterizzato il derby di Coppa Italia, vinto ai calci di rigore dalla squadra allenata da Sottil. Alberto Gilardino non potrà contare sull’apporto del pubblico contro la Juventus di Thiago Motta.

Stangata per Genoa e Sampdoria: il provvedimento del Prefetto

Dopo le valutazioni dell’Osservatorio è arrivata anche la decisione del Prefetto, Cinzia Torraco, in seguito ai disordini pre e post derby di Genova. Una partita casalinga a porte chiuse e tre trasferte vietate per le tifoserie di Genoa e Sampdoria. Quindi si giocheranno senza tifosi le prossime sfide Genoa-Juventus, in programma domani alle ore 18, e Sampdoria-Juve Stabia, in calendario venerdì prossimo alle ore 20.30. Per quanto concerne la gara interna dei blucerchiati manca soltanto l’ufficialità, mentre è stata già formalizzata la decisione relativa alla sfida che attende il Grifone.

I supporters del Genoa non potranno partecipare alle trasferte di Bergamo, Roma e Parma, in occasione dei confronti con Atalanta, Lazio e i ducali di Fabio Pecchia. Sponda doriana, invece, dovrebbe essere bloccata e, di fatto, annullata la vendita dei tagliandi per il settore ospiti del “Braglia” di Modena, in vista di domenica 29 settembre. Poi, ai sostenitori della Samp, verrebbe vietato l’accesso agli stadi di Cesena e Cittadella. Medesimo provvedimento per ambo le fazioni.

Cosa è successo nel derby di Genova?

L’intero quartiere di Marassi è stato messo sotto assedio già nel pomeriggio e nelle lunghe ore prima dell’inizio della sfida tra Genoa e Sampdoria. Ma il peggio è arrivato al termine della partita. La sorveglianza aerea ha permesso di individuare subiti gli scontri più violenti. I teppisti hanno cercato di bruciare i cassonetti in mezzo alla strada per fermare gli agenti, in una sommossa che sembrava quasi preparata e organizzata. Il bilancio complessivo è stato di 48 feriti, 36 dei quali tra le forze dell’ordine. Sul posto hanno sequestrato cinghie, caschi, fumogeni, bastoni, biglie di metallo, un coltello, caschi e materiale per il travisamento. E in seguito sono stati arrestati anche 3 tifosi: due marsigliesi giunti in Italia per supportare il Grifone e uno blucerchiato.

Il Governo condanna gli scontri

Il ministro dell’Interno, Piantedosi, ha fermamente condannato gli scontri: “Quanto accaduto in occasione del derby Genoa-Samp non ha nulla a che fare con il calcio e con i valori che questo sport sa trasmettere. Episodi inaccettabili commessi da chi va allo stadio con l’unico scopo di alimentare disordini. La mia solidarietà e la mia vicinanza a tutti gli operatori delle forze di polizia rimasti feriti. Siamo decisi a contrastare ogni forma di violenza contro le nostre forze dell’ordine. Anche per questo il Governo, con il disegno di legge approvato in prima lettura alla Camera, ha posto come priorità misure più incisive per tutelarle”.

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