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Gnonto, il retroscena sull'addio all'Inter e l'indizio sul futuro

Tutti pazzi per il giovane attaccante lanciato da Mancini in nazionale contro la Germania: il papà svela l'identikit della sua prossima squadra.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Tutti pazzi per Wilfried Gnonto. Il nuovo gioiellino della nazionale è una delle grandi speranze dei tifosi azzurri per il futuro. Dopo il debutto folgorante contro la Germania a Bologna, condito dall’assist a Pellegrini per il gol del momentaneo 1-0, stasera partirà titolare a Cesena contro l’Ungheria nella seconda sfida del girone eliminatorio di Nations League. Origini ivoriane, studi classici e grande passione per il latino, il classe 2003 di Baveno, nel Verbano, ha conquistato tutti. E per i tifosi dell’Inter aumentano i rimpianti: perché Gnonto è andato via così presto?

Addio all’Inter: i retroscena sulla decisione di Gnonto

Tutto è accaduto nel 2020. Il 23 aprile Gnonto ha firmato un contratto con lo Zurigo, dicendo addio alla squadra con cui aveva fatto tutta la trafila nelle giovanili, conquistando anche la chiamata nelle varie nazionali di categoria. All’Inter, a cui era approdato ad appena otto anni, soltanto 200mila euro come “premio di valorizzazione”. “Vogliamo bene a Gnonto, a sedici anni ha rifiutato una proposta di contratto che gli avevamo proposto”, ha fatto sapere Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile dell’Inter. Ma come mai il giovane attaccante ha preferito la Svizzera a San Siro?

Gnonto spiega perché ha preferito lasciare l’Inter

Domanda a cui lo stesso Gnonto ha dato risposta in più circostanze, anche attraverso i canali ufficiali dello Zurigo: “Andare via dall’Inter dopo tanti anni non è stato facile, ma a Zurigo mi hanno dato subito l’opportunità di far parte della prima squadra. È bello sapere di avere il tempo di crescere e di migliorarmi stando con i grandi. Sento la fiducia dell’allenatore e della società”. In buona sostanza, in Svizzera Gnonto ha avuto garanzie di impiego e minutaggio che all’Inter, inevitabilmente, non avrebbero potuto offrirgli. Almeno a 16 anni.

Papà Gnonto: “All’Inter avrebbe perso cinque anni”

In un’intervista al Corriere della Sera papà Boris ha ribadito quando affermato in altre circostanze dal figlio Willy: “All’Inter era di casa, ma a 16 anni in Primavera avrebbe affrontato ragazzi di 21 anni: sono cinque anni persi, per cui abbiamo scelto di provare a giocare in prima squadra in Svizzera, perché anche se sbagli fai comunque un passo in avanti. Grazie a Dio lui ha risposto bene e ha anche vinto il campionato”.

Dove giocherà Gnonto? L’indizio sul futuro

Sul futuro del classe 2003 il papà di Gnonto ha aggiunto: “Ci fidiamo dell’agente, Claudio Vigorelli. La visione del calcio di Willy è concentrata sui Mondiali del 2026 con la Nazionale. Deve trovare una squadra che lo faccia giocare, è la priorità”. Le possibili acquirenti, dunque, sono avvisate. Chiunque si avvicinerà al gioiellino dello Zurigo dovrà garantirgli una certa continuità d’impiego in prima squadra. Solo in questo modo le offerte saranno prese in considerazione.

Gnonto e il dente rotto: il racconto di Viscidi

Sul successo di Gnonto è pronto a scommettere Maurizio Viscidi, coordinatore delle nazionali giovanili della Figc, che ha raccontato un aneddoto significativo di qualche anno fa: “Visto che non è molto alto capita spesso che incontri le gomitate dei difensori avversari: una volta, in una partita dell’under 16, un colpo gli fece perdere un dente. Lui lo raccolse, lo portò al fisioterapista e tornò a giocare, dicendo che al dente ci avrebbero pensato dopo la partita…”.

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