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Euro 2020, Raimondo Todaro: "Ho dovuto scegliere.Temo la Francia"

Il ballerino più celebre di Ballando con le stelle ci rivela il suo passato dietro a un pallone, le verità di Vieri e l'amore per Baggio

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Quando è stato il momento di esporsi, Raimondo Todaro ha rotto il silenzio e si è mosso sul filo labile dell’equilibrio scaturito dalle parole. Al centro della notizia comunque, maestro e ballerino divenuto celebre grazie alla sua partecipazione al dance talent show Ballando con le stelle, ha sempre mostrato capacità e intelligenza nel gestire le pressioni derivanti dai media, vuoi per il suo ruolo pubblico, vuoi per le sue vicende personali che lo hanno travolto in una delle fasi più complicate della sua carriera. Nonostante quanto di incontrollabile sia accaduto, anche nell’ultima edizione di Ballando al fianco di Elisa Isoardi (reduce dall’Isola e pronta ad una nuova avventura televisiva), Todaro non ha ceduto e ha affrontato un tortuoso percorso segnato dall’appendicectomia a cui è stato sottoposto al Policlinico Gemelli di Roma e dall’infortunio della sua compagna. E’ stato un calciatore, anche di buon livello. Ha scelto la danza. Ha intrapreso la carriera televisiva. Ha ballato per primo con un uomo, Giovanni Ciacci. E ha conservato, fino ad ora, dei segreti che confida solo a Virgilio Sport, in esclusiva, e che restituiscono un tratto di normalità anche a personaggi inarrivabili, come Christian Vieri e Roberto Baggio.

Siamo ormai alla vigilia di questa avventura italiana ad Euro2020: con chi stai organizzando di vedere la partita?

Non ho ancora organizzato nulla, ma penso di vederla a casa, insieme a mia figlia.

Come ti sembra questa Nazionale?

Mi fido di Mancini, ha fatto un grande lavoro in questi anni. È la prima volta che vedo l’Italia giocare così bene ed in maniera così propositiva. A volte mi sembra addirittura abbia un gioco diverso dalla Nazionale alla quale siamo stati abituati negli anni passati. Nei giorni scorsi, ho visto che alcuni hanno messo in discussioni le convocazioni, soprattutto i nomi più particolari, quelli che non giocano nei club. Mancini sa perfettamente quello di cui ha bisogno e fa bene ad andare dritto per la sua strada.

Nella rosa dei convocati, chi potrebbe essere una rivelazione?

Secondo me abbiamo un gran centrocampo, per cui direi qualcuno che viene da lì. Personalmente mi piace molto Barella: è un gran giocatore che può dare una mano enorme alla Nazionale. Quello che ci manca è un centravanti da un gol a partita. Per questo, spero che si sblocchi Ciro Immobile: se inizia a segnare lui fa la differenza.
Del resto l’Europeo e il Mondiale sono imprevedibili, tutto può succedere e conta tanto anche la forma fisica. Pensa al Chelsea, nessuno ci avrebbe minimamente scommesso ad inizio Champions.

Qual è la Nazionale che ti fa più paura quest’anno?

La Francia. Con Mbappè è come se giocassero in 12, vale per due: è il giocatore più forte al mondo in questo momento. In più anche tutto il resto della squadra è fortissima. Però chissà, non sempre chi parte favorito poi vince. Mai dire mai, non possiamo lasciare alla Francia il dominio incontrastato.

Facciamo un passo indietro, Raimondo: quando nasce la tua passione per il calcio?

Da piccolino ho sempre giocato, fin quando ho smesso per continuare con il ballo. È una passione che mi è sempre rimasta come un nodo alla gola, una di quelle cose che avrei tanto voluto proseguire, ma era completamente incompatibile con il ballo. Ho continuato a giocare con gli amici, fino ad approdare alla Nazionale Attori, con cui tuttora organizzo delle partite di beneficienza. L’unico anno in cui non ho partecipato a “Ballando con le stelle” e ancora vivevo in Sicilia, ho anche giocato in eccellenza a Misterbianco, il mio paese di origine.

Il mondo del ballo è sicuramente più aperto su certi temi ai quali tu sei sempre stato sensibile, come ad esempio il coming out, rispetto al mondo del calcio. Ti sei mai chiesto perché?

Non avendo mai vissuto realmente uno spogliatoio da adulto, mi è difficile capire e anche rispondere è complicato, proprio perché sono situazioni che non ho mai vissuto. Sicuramente, da osservatore, posso dire che nel mondo del calcio è più difficile sentire storie di questo tipo.

Mondiali ed Europei passati, quali sono i tuoi ricordi più caldi?

Sicuramente la vittoria ai Mondiali del 2006, anche perché mi sono rotto il piede. Ho visto Italia-Francia in una pizzeria sul mare, in Sicilia, assieme ad una ventina di amici. A notte fonda, quando abbiamo vinto, io e un mio amico giocavamo a fare Grosso e Zambrotta, correndo sulla spiaggia. Peccato che non ho visto una pietra e dal giorno dopo ho passato il resto delle vacanze in stampelle.

Ricordi legati invece agli Europei?

Durante l’ultimo Europeo ci sono rimasto molto male, anche perché dire che siamo partiti sfavoriti è quasi un eufemismo. E invece abbiamo giocato delle bellissime partite, fino a quando siamo usciti con la Germania, che dà sempre fastidio. Ma l’Europeo del 2000 è quello che mi è rimasto più impresso purtroppo, con il pareggio di Wiltord all’ultimo secondo e il gol di Trezeguet ai supplementari. Stavamo praticamente già esultando. Anche se ero praticamente un ragazzino, non riuscirò mai a dimenticarmelo.

Quali sono i nomi Azzurri a cui sei più legato?

Roberto Baggio tra tutti è quello che mi ha fatto più innamorare, nonostante altri abbiano fatto una carriera anche migliore della sua. Ma il suo tocco, la sua classe: per me erano poesia. Mi ha sempre affascinato molto anche come persona: mai una parola o un comportamento fuori posto, sempre umile. Ho apprezzato molto anche che – una volta finita la carriera – sia sparito, per dare un senso alla propria vita.

Baggio ha sempre avuto una spiritualità che nei calciatori è difficile trovare.

A proposito della sua spiritualità, un aneddoto me l’ha raccontato Bobo Vieri a Ballando, durante una vecchia edizione alla quale aveva partecipato. Quando giocava in Nazionale, una volta è capitato in camera con Baggio, il quale si svegliava sempre attorno alle quattro del mattino per intonare le sue preghiere e i suoi canti. All’inizio gliene ha dette di tutti i colori, il giorno dopo si è fatto cambiare di stanza perché non lo sopportava più.

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