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Inter a rischio rifondazione: con o senza Champions a giugno si cambia

L'Inter si prepara a una vera e propria rivoluzione. Tanti i giocatori pronti a partire e quelli in bilico, per cambiamenti necessari praticamente in ogni parte del campo, e non solo

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Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

Tira aria di rivoluzione in casa Inter. Una rifondazione di fatto già avviata e inevitabile, che porterà il biscione a cambiare pelle in praticamente ogni zona del campo, ma non solo. Tanti i casi in bilico e le situazioni con un finale praticamente già scritto e che porta dritto a separazioni e decisioni più o meno dolorose, più o meno necessarie, cercate e volute.

Il futuro sembra scritto, indipendentemente dalla qualificazione alla prossima Champions League, che resta comunque obiettivo vitale e da non mancare, da cui dipenderà inevitabilmente il tenore del prossimo mercato in entrata: a giugno si cambia.

Una soluzione per il caso Skriniar

Il primo nodo da sciogliere è quello relativo alla questione Milan Skriniar. Una situazione che, al momento, per stessa ammissione di Simone Inzaghi “di certo non aiuta”. Il centrale slovacco è promesso sposo al Psg. L’Inter e i parigini devono soltanto decidere la data, poi, il matrimonio si farà: già a gennaio o a giugno? Per lasciar partire ora l’ex Sampdoria, i nerazzurri attendono che da arrivi dalla capitale francese un’offerta superiore ai 10 milioni di euro (almeno doppia) di cui si è parlato in questi giorni. In caso contrario, Skriniar resterebbe a Milano fino a giugno, con tutti i pro e i contro del caso.

Difesa, un reparto da ridisegnare

Ma quella del capitano non è l’unica questione sul banco alla voce difesa. Il reparto arretrato sarà, infatti, tra i più investiti dal vento di cambiamento che soffia in viale della Liberazione. I punti fermi saranno Alessandro Bastoni e Matteo Darmian, fresco di rinnovo: attorno a loro, valigie più o meno pronte e situazioni da valutare con cautela, a partire da quella di Stefan De Vrij. L’olandese, come Skriniar, ha un contratto in scadenza il prossimo 30 giugno, ma a differenza dello slovacco, deve provare a riconquistare una titolarità perduta da tempo. Sul tavolo, l’Inter ha messo una proposta di rinnovo al ribasso e non è detto che si arrivi a un accordo.

Chi certamente pare destinato all’addio è Danilo D’Ambrosio, così come, a centrocampo, Roberto Gagliardini e, in porta, Samir Handanovic. Sullo sfondo restano le situazioni diametralmente opposte che riguardano Francesco Acerbi e Denzel Dumfries. Il primo è in prestito dalla Lazio fino al 30 giugno e si è già ritagliato uno spazio importante nello scacchiere di Inzaghi. Occorrerà trattare con Lotito, ma la sensazione è che per l’ex Sassuolo si farà uno sforzo per il riscatto. L’olandese, invece, tornato non al meglio da un mondiale con pochissimi acuti, in questo momento è sparito dai radar. Le offerte non mancano, specie dalla Premier League, e l’addio a fine stagione pare ormai scritto, anche e soprattutto per ragioni di conti e bilancio.

Capitolo attacco, Lukaku e Correa in bilico

Di non poco “peso” è anche la questione legata al futuro di Romelu Lukaku. La seconda avventura in nerazzurro del belga sta assumendo sempre più i contorni di un film dell’orrore, con problemi e infortuni praticamente infiniti e uno stato di forma fisica e mentale che lo rendono nemmeno un lontano parente di quel centravanti spacca-campionato ammirato sotto la guida di Antonio Conte nell’anno del diciannovesimo scudetto. La valutazione dovrà essere attenta e oculata. Molto dipenderà necessariamente dagli ultimi mesi in nerazzurro di Big Rom e dalla disponibilità del Chelsea di prolungare il prestito, magari a una cifra più consona alle possibilità delle casse nerazzurre.

Differente la situazione di Joaquin Correa, che non è riuscito a sfruttare le opportunità concesse per giustificare i 31 milioni di euro investiti. Tra l’infortunio che lo ha costretto a vivere da casa il Mondiale che ha incoronato la sua Argentina e i mugugni sempre più assordanti dei tifosi nerazzurri, il destino pare inevitabilmente lontano da Milano. In estate il Tucu sarà messo sul mercato, con il Siviglia – come scrive La Gazzetta dello Sport – a rappresentare una, se non al momento unica, possibile destinazione.

I dubbi e i ragionamenti su Inzaghi

Attenzione, poi, alla panchina. La rivoluzione potrebbe, infatti, riguardare anche Simone Inzaghi, che saluterà quasi certamente in caso di mancata qualificazione alla prossima Champions League, ma rischia anche in caso di ulteriori prove poco convincenti e scivoloni inattesi, come il ko con l’Empoli. L’Inter da qui a fine stagione è chiamata a dare risposte anche sul piano del gioco e prendersi almeno il quarto posto senza troppi patemi. Non sarà semplice, visti i blackout nerazzurri e la carica delle romane e dell’Atalanta, che paiono – almeno con gli ultimi risultati – aver colmato il gap con le milanesi.

Già messa in bacheca la Supercoppa italiana e visto che il discorso scudetto pare ormai archiviato (più per meriti del Napoli di Spalletti che per demeriti dell’Inter) molto dipenderà anche dal passaggio del turno in Champions League e dalla eventuale conquista della Coppa Italia. Ma potrebbe comunque non bastare. Ecco perché, l’Inter starebbe guardandosi attorno anche per trovare una nuova guida tecnica. I sogni – destinati a rimanere tali – restano Antonio Conte e Diego Simeone, la alternative più percorribili sono, invece, Roberto de Zerbi e Ivan Juric.

I possibili colpi di mercato dell’Inter

L’altra faccia della medaglia di questa situazione riguarda i possibili nuovi innesti nerazzurri. In attacco, al sogno oltre a Marcus Thuram, nelle ultime ore si è fatto il nome di Roberto Firmino, in scadenza con il Liverpool e, ormai ai margini del progetto di Jurgen Klopp. A centrocampo si parla dell’esterno del Club Brugge, Tajon Buchanan. Per la difesa, i nomi che circolano sono quelli di Chris Smalling della Roma, del centrale Rodrigo Becao, protagonista fin qui di un’ottima stagione con l’Udinese e del francese, classe ’99, in forza all’Eintracht di Francoforte, Evan N’Dicka. Prima di mettere mano al portafogli, però, occorrerà che a rivoluzione ormai inevitabile si compia e faccia il suo corso. Il cambiamento parte da oggi.

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