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Inter: Eriksen è tornato, cosa succede ora. Il parere dell'esperto

Il centrocampista danese è sbarcato a Milano dove incontrerà e saluterà la squadra: poi gli esami e la decisione sul futuro.

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Giornata importante in casa Inter, sia dal punto di vista romantico che sportivo: è tornato Christian Eriksen. Il centrocampista danese è arrivato a Milano, per riabbracciare i compagni di squadra e presentarsi al nuovo allenatore, Simone Inzaghi.

Dopo i numerosi colloqui telefonici tenuti nelle scorse settimane, Eriksen ha incontrato di persona Beppe Marotta e i dirigenti dell‘Inter, prima di sottoporsi ad esami ed affrontare l’argomento futuro. I test dovranno chiarire se la natura del malore che lo ha colpito durante la partita di Euro 2020 contro la Finlandia sia dovuta a una miocardite infettiva. In tal caso l’ex Tottenham, quando guarirà, potrebbe togliere il defribillatore che gli è stato impiantato il 17 giugno, e continuare a giocare in Italia.

Lo stop è comunque lungo: per sperare di tornare in campo dovrà ottenere il via libera da una commissione medica per la nuova idoneità sportiva agonistica. Il processo è molto lungo, almeno 6-8 mesi.

Se l’installazione dell’apparecchio si rivelerà invece determinante e permanente, l’addio del giocatore all’Inter sarebbe certo e il danese, se se la sentirà, potrebbe continuare a giocare nei campionati come Inghilterra e Olanda, che hanno una normativa diversa rispetto al torneo italiano. L’Inter, oltre alla copertura Fifa sullo stipendio, ha anche stipulato una polizza assicurativa sul valore del cartellino del giocatore.

Sulla questione si è espresso a TMW Radio il professor Sandro Petrolati, direttore dei servizi cardiologici integrati dell’Ospedale San Camillo di Roma: “Adesso c’è un atteggiamento meno di condanna dei defibrillatori sottocutanei. In uno sport come il calcio è difficile poter giocare, c’è il rischio di impatto. Stanno cambiando i device, che rischiano meno nei contatti. Se invece c’è stata miocardite, cessata l’infiammazione c’è la possibilità che questo device non gli serva più. Se c’è una malattia non lo toglierei, ma con una miocardite sarebbe possibile poi, dopo altri test, togliere quel device e può tornare a giocare”.

 

Inter: Eriksen è tornato, cosa succede ora. Il parere dell'esperto Fonte: Getty

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