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John Elkann lascia ruolo nella presidenza di Giovanni Agnelli BV: e la Juve?

La conversione del business di famiglia Agnelli: dalle macchine al settore sanitario, John Elkann sposta gli obiettivi finanziari della famiglia

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

John Elkann, grazie alla sua partecipazione in Exor, detiene il diritto di avere un posto in ogni azienda in cui la società di investimento controllata dalla famiglia Agnelli acquisisce una partecipazione significativa. Questo è stato evidenziato recentemente nel suo coinvolgimento con Philips, in cui ha investito 2,6 miliardi di euro ottenendo un seggio nel consiglio di amministrazione. Tuttavia, sorprendentemente, Elkann ha perso il suo ruolo interno, ovvero la presidenza della Giovanni Agnelli Bv. Questa holding olandese riunisce tutti i rami familiari discendenti dal fondatore della Fiat, il senatore Giovanni Agnelli.

La recente uscita di John Elkann dalla holding Giovanni Agnelli

Secondo quanto riportato da ‘Milano Finanza’, Elkann ha ceduto la presidenza di questa holding a un estraneo alla famiglia, Jeroen Preller, avvocato olandese e partner dello studio legale NautaDutilh, che da tempo assiste la famiglia Agnelli in varie operazioni. Questa transizione sembra essere avvenuta di recente, in quanto fino a metà maggio Elkann ricopriva ancora questa posizione.

Tuttavia, secondo documenti ufficiali relativi all’accordo con Philips a fine agosto, Elkann non è più coinvolto nella holding di famiglia. Questo cambio di direzione si inserisce in un più ampio riassetto all’interno dell’amministrazione aziendale. Degli otto consiglieri, due sono esperti tecnici e sei rappresentano diverse branche della famiglia Agnelli.

Il nuovo asset della holding Giovanni Agnelli

Andrea Agnelli, l’unico membro ancora portatore del cognome Agnelli, è uno dei rappresentanti familiari nel consiglio. Tuttavia, a gennaio aveva annunciato la sua uscita dai consigli di Exor e Stellantis a seguito dell’ inchiesta sulla Juventus, di cui era presidente. Nessun parente stretto di John Elkann è invece coinvolto nel consiglio.

Tra i consiglieri “di famiglia”, sono stati confermati Benedetto Della Chiesa e Luca Ferrero de Gubernatis Ventimiglia, mentre entrano nella cassaforte Alexandre von Fürstenberg e Filippo Scognamiglio, quest’ultimo è managing director di Bcg-Boston Consulting Group. D’altra parte, sono usciti dal consiglio Florence Hinnen, general counsel di Exor, insieme ad Alessandro Nasi e Tiberio Brandolini D’Adda, tra i membri familiari, oltre a Elkann stesso.

John Elkann continua ad essere amministratore delegato di Exor

Nonostante la perdita della presidenza della holding, Elkann continua a guidare il timone attraverso il suo ruolo di amministratore delegato di Exor, la vera forza motrice degli investimenti che produce dividendi distribuiti attraverso la Giovanni Agnelli Bv a tutti i parenti. Ogni anno, Exor eroga circa 100 milioni di euro in cedole, delle quali il 52% viene incanalato attraverso la holding e successivamente distribuito. L’ingresso di Exor nel colosso sanitario olandese Philips (apparecchi e servizi) ha visto un investimento da 2,6 miliardi di euro.

Scrive il Financial Times che Elkann descrive l’investimento Juventus come “parte di una naturale evoluzione per la holding di famiglia Exor che concentra gli investimenti nei settori della salute, della tecnologia e del lusso. Segna un’ulteriore spinta nel settore sanitario da parte di una famiglia a lungo considerata una famiglia europea dell’industria automobilistica.”

I motivi della nuova scelta di John Elkann

Difficile pensare a un disimpegno anche dalla Ferrari ma nessuna mossa è esclusa. Senza alcuna diffusione di comunicati ufficiali, il passaggio di presidenza all’interno della holding è avvenuto nei mesi scorsi. Elkann rimane però saldamente alla guida del gruppo e del suo progetto, ma questa mossa potrebbe essere stata influenzata dalla battaglia legale tra Margherita Agnelli e i tre figli nati dal suo primo matrimonio con Alain Elkann: John, Lapo e Ginevra. Non è da escludere che il disimpegno nella holding Giovanni Agnelli possa essere un segnale verso altre future cessioni: come è capitato con il Gruppo Gedi Elkann potrebbe decidere anche di cedere la Juventus, come si vociferava nei mesi scorsi.

John Elkann, un passaggio è dedicato anche alla Juventus

John Elkann viene però descritto nell’intervista al Financial Times come ‘interventista’: “l’uomo che ha rapidamente affrontato i problemi derivante dalle inchieste. Ha zittito gli scettici con fatti invece che con parole.” Elkann al giornale finanziario americano ha spiegato la scelta di Philips: «Sentiamo una forte affinità con l’assistenza sanitaria e i primi risultati dell’investimento di oltre 800 milioni di euro effettuato lo scorso anno nel gruppo sanitario francese Institut Mérieux hanno rafforzato la nostra convinzione sull’importanza di questo settore e sul suo potenziale di crescita».

Poi ha sottolineato che il primo decennio dopo la morte del nonno è stato all’insegna della conservazione: «Ci siamo concentrati sulle dismissioni, sulla semplificazione e sulla riduzione del debito per assicurarci che ciò che avevamo potesse essere salvato. Il decennio successivo è stato all’insegna della stabilizzazione e ora Exor ha imboccato una traiettoria di crescita costante. Naturalmente non c’è certezza su ciò che ci aspetta. Ciò che è chiaro per noi è il nostro scopo, che è quello di costruire grandi aziende con grandi persone».

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