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Juventus, Allegri tra l'incubo zero titoli, il momento di Yildiz e Chiesa e la rivelazione sul futuro: "Domani capiremo tutto"

Il tecnico bianconero si aspetta una battaglia nel ritorno della semifinale di coppa Italia contro la Lazio ma vuole centrare il primo obiettivo

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Il primo obiettivo è lì, da raccogliere sul prato dell’Olimpico. Da inizio stagione Allegri recita i suoi mantra settimanali: “entrare in Champions e andare in finale di coppa Italia”. I due traguardi che per i tifosi sono “mini” e per lui l’assoluzione con la coscienza a posto. Domani c’è il ritorno della semifinale di coppa Italia a Roma con la Lazio e va difeso il 2-0 dell’andata. Il tecnico bianconero presenta i rischi della partita e non solo nella conferenza di vigilia.

Juventus, Allegri rivela che gara si aspetta

Allegri sa che la nuova Lazio targata Tudor è più battagliera e fisica: “Troveremo una Lazio aggressiva perchè deve recuperare 2 gol. Stanno cambiando rispetto a quando c’era Sarri. Sarà una gara da dentro o fuori. Siamo partiti quest’anno con due obiettivi. Entrare nelle prime quattro e siamo terzi in classifica, ma è ancora lunga, ci sono ancora tanti scontri diretti. E centrare l’obiettivo della Coppa Italia. Domani capiremo se saremo stati bravi ad andare in finale o meno. Poi il campionato, un po’ di punti per centrare l’obiettivo”

Juventus, Allegri e il rischio zero titoli

A Cagliari per larghi tratti della partita si è vista una brutta Juve: “Domani è completamente diversa da Cagliari. Mettiamola da parte, abbiamo visto quanto c’è stato di sbagliato. Troveremo una squadra diversa, ci aggredirà”. Il rischio di chiudere ancora con zero titoli c’è: “Non bisogna avere paura. Tutto questo va vissuto con grande voglia e desiderio di arrivare in finale. Bisogna fare il massimo. Poi se saranno più bravi gli altri applaudiremo. Dico sempre che quando si gioca si gioca per il massimo dei risultati. Quest’ultimo mese si decidono i campionati, le coppe, i posti in Champions. Ci siamo arrivati. E’ il momento più importante. Non abbiamo ancora raggiunto la Champions o la finale di Coppa Italia. La società ci ha dato direttive ben precise. E il fatto che la Juventus debba e possa avere la possibilità di andare in Champions. Andare in finale vorrebbe dire andare in Supercoppa, nelle grandi squadre giochi per vincere i trofei. Dev’essere l’ambizione, con la pressione devi conviverci. E’ il bello di stare in una squadra forte”.

Yildiz sembra giocare con meno leggerezza: “E’ un percorso di tutti i giocatori. Ha qualità straordinarie. Faccio un esempio: non credo che il Bremer di quest’anno sia come Bremer dell’anno scorso. Alla Juve la maglia pesa di più, soprattutto nei momenti quando le partite diventano pesanti. L’ho già detto tempo fa. Dopo un anno e mezzo, questo è il periodo dove le partite sono quelle pesanti che ti fanno crescere. Il momento di Chiesa? Federico è sempre entrato nelle azioni più importanti. È un giocatore importante. Domani ci sarà bisogno dei cambi, perchè bisognerà battagliare”.

Allegri lascia alla società l’ultima parola

L’ultima domanda è su cosa pensa del discorso tra i maestri di calcio e i gestori: “Non penso assolutamente niente. Faccio un lavoro che mi piace, poi la società è in diritto di valutare il surplus di un allenatore in un contesto o in un altro. Credo che ora la cosa più importante per noi sia centrare gli obiettivi. Siamo qui per questo, abbiamo lavorato tanto per questo”.

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