Di ora in ora emergono sempre più dettagli sull’inchiesta plusvalenze a carico della Juventus. L’indagine, condotta dalla Procura della Repubblica di Torino sta infatti compiendo tutti gli accertamenti per provare o meno la responsabilità dei dirigenti juventini.
Intanto è venuto a galla anche un nuovo retroscena.
Juventus, accertamenti sul contratto di Cristiano Ronaldo
Nelle ultime ore la Guardia di Finanza ha infatti ricevuto l’incarico di controllare e cercare “documenti e scritture private” sul contratto della stella portoghese Cristiano Ronaldo e sulle retribuzioni arretrate. Per il momento il giocatore dello United non risulta indagato.
La Procura vorrebbe far luce su una cifra altissima ovvero su plusvalenze per 282 milioni in tre anni “connotate da valori fraudolentemente maggiorati”.
Juventus, sei indagati per falso in bilancio
In casa Juventus risultano sei le persone indagate per falso in bilancio (tra cui anche il Presidente Andrea Agnelli) per le stagioni 2018-19, 2019-20 e 2020-21, con un occhio di riguardo alle plusvalenze. Già nella giornata di ieri, 26 novembre, la Guardia di Finanza ha perquisito le sedi bianconere e acquisito vari documenti. L’indagine è partita dopo che la Consob aveva avviato una serie di verifiche a luglio e dopo che una relazione da parte della Covisoc aveva portato la Procura ad aprire un fascicolo. Tra gli indagati anche l’ex bianconero e vice presidente Pavel Nedved e l’ex responsabile dell’area sportiva Fabio Paratici più altri tre del commerciale.
Juventus, inchiesta plusvalenza: le parole di Cobolli Gigli
Tra le prime reazioni del mondo sportivo arrivano le parole proprio di un ex Presidente bianconero, Giovanni Cobolli Gigli. “Difficile fare un commento sulle accuse, si tratta di argomenti di difficile definizione come la valutazione dei giocatori: non sono certo immobili o automobili. La Juventus, che io ricordi, è una società quotata in Borsa, con cda e organi di vigilanza che funzionavano e non ho motivo di credere che non abbiano funzionato ora, né di pensare che le azioni non siano state corrette”.