Non c’è solo Gravina coinvolto in quello che è stato definito il caso “dossieraggio” e che rischia di creare un terremoto non solo nel calcio italiano ma anche nelle alte sfere del mondo della giustizia e dell’informazione del nostro paese. L’inchiesta de La Verità ora chiama in causa anche il famoso esame di italiano sostenuto da Luis Suarez a Perugia.
- Juventus, spunta anche l’esame di Suarez
- Giornalisti, pm e investigatori alle stesse feste
- Dossieraggio, la posizione di Gravina
Juventus, spunta anche l’esame di Suarez
Nelle rivelazioni fatte da La Verità su quello che è già diventato il caso dossieraggio ora spunta anche il nome di Luis Suarez e del suo ormai famoso o famigerato esame di italiano. La prova di italiano, per acquisire la cittadinanza nel nostro paese, del giocatore uruguaiano che in quel periodo era in odore di Juventus è diventato ai tempi un vero e proprio caso mediatico. Stando a quanto riferisce La Verità i documenti relativi all’esame del giocatore sono stati scaricati e forniti ad alcuni giornalisti in maniera del tutto illegale.
Secondo il quotidiano sarebbero 264 i documenti che sarebbero scaricati complessivamente sulla vicenda legata a Luis Suarez che al centro vedeva il cancelliere della Procura di Perugia, ovvero Raffaele Guadagno, che in seguito ha patteggiato 1 anno e 2 mesi di reclusione per rivelazione del segreto ed accesso abusivo al sistema informatico che contiene i documenti.
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Giornalisti, pm e investigatori alle stesse feste
L’accusa de La Verità si sposta molto più in là. Il giornale infatti cita tutti i documenti che nel corso del tempo sono stati scaricati in maniera illegale e dati in pasto alle varie testate. Alla base di quest’organizzazione su cui è nata un’inchiesta ci sarebbero anche delle feste. Dalle chat depositate agli atti emerge che dal 2018 al 2022, i documenti riservati relativi ai processi diventavano di pubblico dominio perché giornalisti, investigatori e magistrati frequentavano le stesse feste.
Dossieraggio, la posizione di Gravina
Il caso dossieraggio continua a far discutere mentre si valuta con attenzione la posizione del presidente della Figc, Gabriele Gravina. Il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, ha infatti trasmesso alla Procura di Roma il fascicolo che riguarda il numero uno della federazione che dovrà rispondere di alcune operazioni sospette quando era alla guida della Lega Pro e prima di diventare presidente della FIGC. In particolare sotto la lente di ingrandimento sarebbe finita l’assegnazione del bando el 2018 per lo sviluppo di un canale tematico sulla Serie C e che secondo le accuse avrebbe portato Gravina a intasare un extrabudget che si aggira tra i 250 e i 350 mila euro.