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La classifica senza errori arbitrali: trentesima giornata

Tanta carne al fuoco nelle sfide dell'undicesima di ritorno, con un cambio al vertice della nostra graduatoria al netto di topiche e sviste.

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La classifica senza errori arbitrali: trentesima giornata Fonte: Ansa

A otto giornate dal termine, entrano nel vivo non soltanto il campionato reale ma anche quello “virtuale” la cui classifica è redatta al netto di topiche e sviste della classe arbitrale. Situazione incerta in testa (sorpasso della Juve ai danni dell‘Inter) e in coda, anche se il turno spalmato nell’ultimo weekend non ha regalato – per fortuna – partite falsate: tante polemiche, ma nessun errore determinante.

Le sfide di Juve, Lazio e Inter

L’arbitro Maresca dirige complessivamente bene il derby torinese dello Stadium. Giusta l’assegnazione di un calcio di rigore in favore dei granata per il tocco di mano di De Ligt – sempre lui – sul finire di primo tempo, dopo consulto Var. Manca un altro rigore per il Toro (Cuadrado atterra coi tacchetti sul polpaccio di Belotti, sul 3-1) ma la larga affermazione bianconera spegne sul nascere le polemiche. Nessuna discussione neppure in Lazio-Milan, diretta tutto sommato bene da un affaticato Calvarese. Tanti episodi, invece, in Inter-Bologna. Pairetto, piuttosto incerto per tutta la partita, vede bene sul rigore per l’Inter poi fallito da Lautaro, probabilmente esagera – invece – nell’espellere il bolognese Soriano: averlo apostrofato come “scarso” ne giustifica il rosso?

Polemiche e veleni a Parma

Serataccia per Abisso al Tardini, anche se alla fine gli errori – di valutazione e di protocollo – si compensano e finiscono col danneggiare equamente sia Parma che Fiorentina. Tre i rigori assegnati. Corretto il primo pro viola per il fallo di Gagliolo su Venuti. Inesistente il secondo, concesso su segnalazione del Var Doveri (che avrebbe dovuto non intervenire, visto che l’arbitro aveva visto bene l’episodio in tempo reale): Pezzella colpisce di testa, la palla finisce sul braccio di Darmian che è di spalle. Rigore che ricorda quello di Cerri in Cagliari-Brescia alla prima giornata, definito inesistente dallo stesso Rizzoli. Molto dubbio anche il penalty per il Parma nella ripresa, pure concesso su invito di Doveri: un contattino tra Pezzella e Kucka per il quale fischiare rigore sembra esagerato.

Le altre partite

Poco da segnalare nelle altre sfide del turno. La Penna valuta bene i due episodi chiave di Cagliari-Atalanta, il leggerissimo tocco di mano che porta all’annullamento del gol di Simeone e il fallo da ultimo uomo di Carboni su Malinovskyi per il rigore nerazzurro. Bene pure Orsato in Udinese-Genoa, col rigore giustamente accordato ai rossoblu nel finale – dopo consulto Var – per il contatto Zeegelaar-Biraschi. Senza sbavature pure la direzione di Rocchi in Napoli-Roma: il fischietto di Firenze ha sostituito in extremis Di Bello, dirigendo con ordine.

La classifica senza errori arbitrali

Questa la classifica al netto di sviste e svarioni dei fischietti: Juventus 69; Inter 68; Atalanta 65; Lazio 60; Napoli 55; Roma 48; Sassuolo, Verona, Milan 43; Parma, Bologna 42; Fiorentina 37; Cagliari 36; Torino 33; Sampdoria 31; Udinese 29; Lecce 27; Brescia, Genoa 21; Spal 15.

La classifica reale

Ed ecco invece la graduatoria “vera”, quella con i punti conquistati sul campo (e con gli errori arbitrali). Tra parentesi sono segnati proprio i punti in più o in meno accumulati da ciascuna squadra: Juventus 75 (+6); Lazio 68 (+8); Inter 64 (-4); Atalanta 63 (-2); Napoli 48 (-7), Roma 48; Milan 46 (+3); Verona 42 (-1); Bologna 41 (-1); Sassuolo 40 (-3); Parma 39 (-3), Cagliari 39 (+3); Fiorentina 34 (-3); Sampdoria 32 (+1), Udinese 32 (+3); Torino 31 (-2); Genoa 27 (+6); Lecce 25 (-2); Brescia 21; Spal 19 (+4).

IL REGOLAMENTO

Questa classifica è stilata sulla base di quello che avviene in campo, in occasione di episodi decisivi e che possono determinare direttamente il risultato, come i gol convalidati o annullati, i rigori concessi o non concessi, un’espulsione esagerata o ingiusta a tanti minuti dalla conclusione del match. Non sono considerate le variabili non direttamente determinanti, come i cartellini gialli, i falli veri o presunti avvenuti nell’azione precedente a quella che ha portato a un gol, le rimesse laterali, i corner contestati, un’espulsione contestata in zona Cesarini, ecc. 

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