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Mamma Tamberi, che sofferenza: Stava male, sudava, era debole e pensavo non arrivasse in finale

La signora Sabrina era sugli spalti a spronare l'olimpionico azzurro che ha faticato per qualificarsi dopo la febbre dei giorni scorsi, sabato la gara

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Quel termometro che segnava 36.3, fotografato e mostrato ieri all’alba su Instagram assieme a un’immagine del pettorale di gara, con i simboli delle mani giunte e di un cuore, aveva rassicurato un po’ tutti ma Tamberi nelle qualificazioni ha faticato per centrare la finale. Il portabandiera azzurro ha promesso che darà tutto sabato ma la mamma Sabrina, che era sugli spalti a tifare per lui, si è detta preoccupata.

Com’è difficile bissare Tokyo

Quanto sia difficile bissare gli ori di Tokyo lo sanno bene gli altri azzurri dell’atletica, come Jacobs, Stano e Palmisano ma Tamberi ci crede. Nonostante gli infortuni, l’allarme calcoli renali, la febbre e dopo quel contrattempo nella cerimonia d’apertura, con la fede scivolata nelle putride acque della Senna. Si è fermato a 2.24, raggiunto al primo tentativo, prima di fallire tre volte la misura di 2.27. «Ho provato a rimbalzare un po’ di più nello stacco ma la gamba non teneva. L’avevo detto che sarebbe stata la gara più dura della mia vita, perché tre giorni fa ero in ospedale. Nelle ultime 48 ore sono molto migliorato, la febbre è passata, avevo 38,5, sto decisamente meglio. Il salto è ancora condizionato ma sabato non sarà così, ho lavorato troppo in questi anni, ho messo tutto davanti alla mia vita per realizzare quest’ultima meta, che merito e che vale più di qualunque altra cosa. Sto bevendo tantissima acqua, prendo gli antinfiammatori, ma non gli antibiotici nonostante qualche dottore me li volesse prescrivere, non ho voluto trattenermi una notte in osservazione, ho firmato per uscire. Faccio le magie quando sono con le spalle al muro? Adesso è giunto il momento di mostrarlo, a dirlo sono stato bravo tante volte».

La madre Sabrina ha sofferto in tribuna

A guardarlo dagli spalti anche la mamma, Sabrina Piastrellini, che al Resto del Carlino rivela: “Povero “Gimbo” – sospira – l’ho visto davvero debole, sudava freddo. Gli è andata bene perché gli altri hanno sbagliato ma ha comunque fatto tantissimo per quello che ha passato, fra calcoli renali e febbre. Sono sfortune che capitano, contro le quali si può fare poco. Certo la speranza c’era che potesse passare alla finale ma ho temuto davvero che non ce la facesse considerate le condizioni in cui si è presentato in pedana”.

“L’agitazione anche da parte mia era tanta – continua la mamma del trentaduenne oro di Tokyo – Mi limito a stare in silenzio. Ogni tanto mando a mio figlio qualche incitamento, ma con pudore. Nei momenti pre-gara tutto è estremamente in equilibrio: fisico, mente, tecniche, fatiche, sono tutte in una lama di rasoio, in questo caso anche di più, quindi anche io non so mai se nel dirgli qualcosa faccia bene o male”.

Cosa ha detto la madre a Tamberi

“La qualificazione comunque ormai è superata – conclude Sabrina – Ora ci rilassiamo tutti un pochino e poi riprendiamo la corsa verso la finale. Quando ho abbracciato Gimbo gli ho ricordato che è l’ultimo sforzo, e l’ho incoraggiato a stringere i denti”.

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