Sarà una prossima stagione certamente differente, ma ugualmente complicata, quella che attende le due metà di Milano. Da una parte, i rossoneri con il nuovo ciclo firmato Allegri, chiamato a ridare identità dopo un anno disastroso. Dall’altra, i nerazzurri in bilico dopo una finale di Champions League difficile anche solo da commentare. A dire la sua su entrambe le formazioni meneghine e non solo è, oggi, Giovanni Branchini, procuratore del neo tecnico del Diavolo, che ha svelato il perché del sì al Milan del suo assistito e mandato un messaggio chiaro a Zlatan Ibrahimovic, all’Inter e alla Juventus.
- "Roma poco credibile, ecco perché Max ha scelto il Milan"
- La frecciata a Ibrahimovic
- Gli avvertimenti a Inter e Juventus
“Roma poco credibile, ecco perché Max ha scelto il Milan”
Dopo un anno sabbatico, Massimiliano Allegri ha deciso di ripartire dal Milan. Una seconda avventura in rossonero che vedrà l’ex tecnico della Juventus chiamato a porre rimendo agli evidenti limiti dimostrati dalla squadra nella passata stagione e ad affrontare un calciomercato che, a fronte di qualche inevitabile sacrificio, dovrà per forza di cose costruire una rosa capace di riportare il Diavolo a competere per le posizioni di vertice.
Del ritorno a Milanello del tecnico livornese ha parlato – e chi meglio di lui? – in queste ore il procuratore di Max, Giovanni Branchini, che sulle frequenze Radio Rai nel corso di Radio Anch’io Sport non ha lesinato in dettagli e retroscena, fornendo diversi spunti di riflessione, tra Milan, Roma, Ibrahimovic, Inter e Juventus.
Sul sì al Diavolo, Branchini spiega: “È stata una proposta reale e concreta e l’abbiamo valutata. In questi mesi, diversi club hanno pensato a Max, ma noi dobbiamo decidere sulle cose concrete e quando si è palesata una proposta interessante di un club gradito, abbiamo trovato l’accordo in brevissimo tempo. Roma? Non in questa ultima fase. C’è stato un tentativo mesi fa, ma lo abbiamo ritenuto molto poco credibile”.
La frecciata a Ibrahimovic
Il discorso vira poi sul rapporto tra Allegri e Ibrahimovic. I due, che nel 2012 dopo la sconfitta 3-0 (comunque indolore, visto il poker dei rossoneri dell’andata) in Champions League contro l’Arsenal, vennero quasi alle mani nello spogliatoio. All’epoca, Zlatan era ancora in campo e sotto la guida di Max trascinò il Diavolo alla conquista dello scudetto numero 18.
Oggi, lo svedese ha un altro ruolo, e tra le righe Branchini non manca di lanciare un avvertimento alla società: “Non mi risulta che il nome di Ibra figuri nell’organigramma del Milan con un ruolo specifico. Lavora come consulente di RedBird. La convivenza con Allegri non mi preoccupa. Mi auguro che la società sia consapevole che, oltre a cambiare qualche pedina, occorrerà cambiare alcuni approcci con i calciatori e l’ambiente. Di certo, si sono tutti resi conto che serve univocità e intesa. Una cosa che negli ultimi anni è mancata”.
Gli avvertimenti a Inter e Juventus
Sull’Inter, uscita con le ossa rotte dalla finale di Champions League e in attesa di capire il futuro di Inzaghi, l’agente sentenzia: “Rivoluzione Inter? Credo che la rifondazione sarebbe arrivata comunque. Vediamo che cosa succede con Inzaghi, ma occorre capire la sintonia tra lui e la società, senza dimenticare che nonostante Marotta anche loro sono in mano a un fondo straniero. Mi preoccupa che una sconfitta così dolorosa come quella con il PSG possa potare a un vero e proprio terremoto in uno dei club meglio gestiti degli ultimi anni e non sarebbe il massimo”.
Infine, sulla situazione di incertezza in casa Juventus, ultimo club allenato da Allegri e da cui il tecnico si è separato in modo non certo idilliaco, Branchini commenta: “L’anno scorso hanno voluto cambiare tutto per forza, è stato eccessivo e non ha portato fortuna. Penso che sia sempre meglio fare le cose un passo alla volta. Oggi è in atto una nuova ricostruzione e la società si è affidata a un’agenzia di ‘cacciatori di teste’ per scegliere di affidare la squadra Damien Comolli. Vedremo… la presenza di Giorgio Chiellini è, però, una garanzia e sono certo che se verrà ascoltato darà una grossa mano a ricostruire la Juve che i tifosi sognano”.