Affari di curva, affari di ultras. La gioia per la vittoria contro il Milan e per la conquista della finale di Champions League sembra aver portato un po’ di problemi a Federico Dimarco. Adrenalina a mille dopo aver eliminato i cugini rossoneri, microfono in mano e tutte le attenzioni per lui: la ricetta per il disastro.
- “Milanista chiacchierone”: Dimarco e il coro incriminato
- Il coro di Dimarco condannato anche dagli ultras Inter
- Dimarco e il coro incriminato: sui social scoppia la polemica
“Milanista chiacchierone”: Dimarco e il coro incriminato
Dopo la gara con il Milan, Federico Dimarco ha deciso di vestire i panni del capoultras, microfono in mano ha intonato un coro “Milanista chiacchierone”, per esultare dopo la vittoria nell’euroderby e per schernire i tifosi avversari. Da quel momento si è scatenato un vero e proprio putiferio. Sotto la casa del giocatore è apparso uno striscione decisamente minaccioso (“Dimarco pensa a giocare o la lingua te la facciamo ingoiare”) su cui stanno investigando anche le forze dell’ordine, e nella giornata di ieri è arrivato anche il messaggio della Curva Sud del Milan.
Il coro di Dimarco condannato anche dagli ultras Inter
Il caso sembrava essersi spento ma a rinfocolarlo sono arrivate le parole degli ultras dell’Inter che non si sono messi a difesa di Dimarco, ma al contrario hanno condannato anche loro il coro intonato dal giocatore nerazzurro con un lungo comunicato.
Quello che è successo in questi giorni è una cosa un po’ spiacevole. C’è stato un errore alla base che ha commesso Federico, ha vissuto la vittoria di pancia e ha voluto esternare con leggerezza la sua felicità cantando dei cori che sono andati un po’ oltre il normale sfottò. Lui è andato a fare un coro, che la Curva Nord non fa più per una scelta politica di non parlare più degli scontri durante i cori e di conseguenza questo coro è stato abolito.
Dimarco e il coro incriminato: sui social scoppia la polemica
Sui social le prese di posizioni delle due curve del tifoso milanese sono state notevolmente criticate. Sono tanti i tifosi che sembrano volersi smarcare da queste logiche del tifo: “Lo dico da interista. Maldini è stato il primo e forse unico a prendere le distanze dagli ultras. L’ho sempre stimato per questo. I veri tifosi non sono gli ultras, credo che lo abbia capito anche Dimarco adesso”. E ancora: “Secondo me la volontà di cambiare stadio è legata anche alla voglia di chiudere con questa gentaglia”. Mentre Memento commenta: “Gentaglia, sia quelli della Nord che quelli della Sud. Spero che Dimarco non faccia più l’errore di mischiarsi con queste sciocchezze”.