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Olimpiadi, il gesto estremo di Matt Dawson: si amputa la falange dell'anulare destro pur di andare a Parigi

In Australia un giocatore della nazionale di hockey su prato s'è fatto amputare la falange dell'anulare destro pur di partecipare ai giochi

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Per una medaglia olimpica si è disposti a tutto. Anche a tagliarsi un dito di una mano: chiedere a Matt Dawson, nazionale australiano di hockey su prato, che ha preteso (e ottenuto) dallo staff medico della propria federazione di lasciarsi amputare la falange del dito anulare della mano destra pur di non perdere il proprio posto sull’aereo che avrebbe portato i compagni a Parigi. Perché Dawson ha un contro aperto con i giochi olimpici: tre anni fa a Tokyo perse la finale contro il Belgio, e da quel giorno l’unico chiodo fisso che gli è rimasto in testa è quello di prendersi una rivincita e mettersi l’oro al collo. Anche se questo volesse dire passare per metodi drastici su tutta la linea.

La decisione drastica: “L’oro olimpico val bene un dito amputato”

Il problema s’è manifestato invero a poche ore dalla partenza per l’Europa. In allenamento, Dawson s’è fratturato l’anulare della mano destra. E aveva due scelte davanti a se: ingessare il dito, e quindi rinunciare ai giochi parigini, oppure amputare la falange, con tutti gli annessi e connessi del caso.

“Non ho avuto molto tempo per pensarci”, ha spiegato l’atleta australiano a Channel Seven. “Mi sono consultato con mia moglie, la quale mi ha solo fatto capire che la mia decisione non doveva essere presa sulla scia emotiva del momento, ma ragionata anche in funzione dell’avvenire. In realtà avevo già preso tutte le informazioni che mi servivano per capire cosa fare: ho riflettuto un po’, poi ho ritenuto che questa fosse la decisione migliore.

Ora devo solo rimettermi in forma nel minor tempo possibile e inseguire l’oro olimpico, poi per la vita di tutti i giorni sono consapevole che potrò convivere con questa nuova realtà a livello fisico. È un cambiamento importante, ma è anche emozionante e non vedo l’ora di capire cosa mi attende”.

Il sostegno del coach australiano: “Coraggio da vendere”

Nelle parole di Dawson c’è tanta voglia di riscattare quella sconfitta patita col Belgio ai rigori tre anni fa. Senza la quale, forse, quella falange non se la sarebbe mai fatta amputare. “In questo momento era l’unica cosa da fare, almeno se volevo essere della partita a Parigi. Ne ho parlato anche con lo staff tecnico e ho trovato persone disposte ad assecondare la mia scelta”.

Colin Batch, l’allenatore della selezione australiana, ha elogiato il coraggio di Dawson. “Non è qualcosa che vedi tutti i giorni nella tua vita da coach. Ammetto che è stato un gesto estremo, ma è stata una sua scelta e va rispettata. Di sicuro, Matt ha dimostrato di tenere tantissimo alla nazionale e quindi va comunque compreso ed elogiato per tutto quello che ha ritenuto essenziale fare per essere con noi a Parigi. Se fosse capitato a me non so se avrei avuto lo stesso coraggio, però sono contento della decisione che ha preso lui, perché è comunque una cosa molto personale”.

L’Australia esordirà il 27 contro l’Argentina: c’è da credere che i riflettori saranno tutti puntati su Dawson, che col suo gesto estremo ha finito anche per portare visibilità a una disciplina che altrimenti avrebbe finito per restare un po’ ai margini, come logica vuole.

Olimpiadi, il gesto estremo di Matt Dawson: si amputa la falange dell'anulare destro pur di andare a Parigi Fonte: Ansa

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