Mezzora a convincersi di avere la partita in pugno prima che il gol di Felipe Anderson non suonasse come uno schiaffo all’improvviso e riaprisse il tunnel della paura. L’Inter, in versione vintage senza sponsor sulla maglia, tiene in pugno la Lazio per buona parte del primo tempo ma paga la giornata no dell’ex di turno Acerbi prima di dare tutto nel secondo tempo e, grazie anche ai cambi di Inzaghi, trovare prima il pari con Lautaro, entrato al posto dello spento Correa, poi il sorpasso con Gosens che aveva rilevato Bastoni e infine il tris ancora con il Toro. Non sarà stato tutto apparecchiato a tavola come diceva Sarri ma finisce 3-1 con l’Inter che aggancia a 57 punti Milan e Roma per un mucchione da zona-Champions e fornisce l’assist scudetto al Napoli.
Qui le azioni principali e la cronaca di Inter-Lazio
- Le pagelle dell'Inter
- Le pagelle della Lazio
- La pagella dell'arbitro
- Il nostro superTOP
- Il nostro superFLOP
- I prossimi impegni dell'Inter
Le pagelle dell’Inter
- Onana 6,5 – Il primo pallone che arriva dalle sue parti entra in rete ma non ha colpe specifiche, decisivo invece nell’intervento su Immobile e sulla botta di interno di Luis Alberto
- D’Ambrosio 6,5 – Difende bene, fa ripartire la squadra ma viene ammonito e, come da regola di Inzaghi, lascia il posto a inizio ripresa a Dumfries 6: l’olandese prova a dare la scossa ma si divora un gol su assist di Lukaku
- Acerbi 4,5– Grave l’errore che consente alla Lazio di segnare con Felipe Anderson, grave anche la scivolata che stava costando il secondo gol in chiusura di tempo
- Bastoni 6 – Si propone spesso in fase di impostazione ma non è nella giornata migliore ed è troppo impreciso. Si prende anche un’ammonizione per trattenuta su Felipe Anderson (dal 70′ Gosens 6,5 – Grande inserimento per il gol del sorpasso in acrobazia, si fa male e lascia il posto a De Vrij sv)
- Darmian 6,5 – Inzaghi lo schiera esterno alto e lui risponde presente sdoppiandosi nelle due fasi, a raddoppio su D’Ambrosio, nella ripresa scala in difesa con l’ingresso di Dumfries
- Barella 7 -Occupa tutti gli spazi facendosi trovare sempre al posto giusto, mobile e pericoloso: non ha fortuna con una botta su assist di Lukaku e nella ripresa con un esterno che esce di pochi centimetri
- Brozovic 7 – Rinato. Dopo una serie di partite alterne il croato torna protagonista assoluto. Non perde più palla e fa girare la palla come un tempo, agevolato forse dall’assenza di Calhanoglu. Sarà l’arma in più in questo finale di stagione
- Mkhitaryan 7 – si muove tra le linee, serve palloni importanti ma arriva anche al tiro: suo il gol annullato per fuorigioco di Correa, sua un’altra occasione a fine primo tempo con palla fuori (dal 60′ Calhanoglu 6 –
- Dimarco 6,5 – Una spinta costante sull’out mancino, arretra come terzino quando entra Gosens
- Lukaku 6,5 – Gioca solo di sponda nel primo tempo, non arriva praticamente mai al tiro ma è suo l’assist splendido per il pari del Toro e per il gol del sorpasso di Gosens.
- Correa 5 – Si dà da fare, sfortunato sul fuorigioco che invalida il gol di Mkhitaryan ma non vede praticamente mai la porta (dal 60′ Lautaro 7 – Sbaglia il gol del pari facendosi rimontare da Casale, si rifa segnando l’1-1 e chiudendo la partita sul 3-1: ventunesimo gol stagionale per lui)
Le pagelle della Lazio
- Provedel 7 – Subito reattivo prima su Brozovic e poi su Dimarco, dà sempre l’impressione di essere piazzato. Nella ripresa un miracolo su Dimarco, nulla può sui gol subiti
- Marusic 6 -Soffre l’aggressività di Dimarco sulla fascia ma lotta con ardore (Lazzari dall’85’ sv)
- Casale 6,5 – Timido in avvio, cresce col passar dei minuti. Fenomenale un suo recupero nella ripresa su Lautaro lanciato a rete
- Romagnoli 6,5 – Marca stretto Lukaku e se la cava più che bene
- Hysaj 6 – Diligente anche se spesso in difficoltà sulle discese di Darmian (Dall’85’ Pellegrini sv)
- Milinkovic-Savic 6 – Non entra sempre le vivo del gioco ma quando partecipa lo fa con classe
- Cataldi 6 – Compensa con la corsa qualche sbavatura, esce dopo 3′ della ripresa per infortunio (dal 49′ Vecino 6 – Si piazza davanti alla difesa e non sfigura poi commette un errore sul 3-1 di Lautaro)
- Luis Alberto 6 – Dalla sua intuizione, che finge il tiro, nasce il gol di Felipe Anderson. Alterno ma prezioso, sulla sua strada trova Onana che nella ripresa gli nega il gol
- Felipe Anderson 6,5 – Poco servito ma anche poco attivo per mezzora, però al primo tiro fa centro e nella ripresa è attivissimo.
- Immobile 6 – Ha dimenticato l’incidente col tram ma non ha del tutto recuperato scatto e condizione, nel primo tempo gli arrivano pochissimi palloni e quegli che gli arrivano li gioca anche bene ma in fuorigioco. Proprio allo scadere ha la palla del 2-0 ma trova un grande Onana (dal 67′ Pedro 6 –
- Zaccagni 6,5 – Tra i più attivi dei suoi, si nota anche in fase di non possesso nelle coperture
La pagella dell’arbitro
- Guida 6 – Nei 26 precedenti tra Serie A e Coppa Italia con l’Inter erano arrivate 13 vittorie, 7 pareggi e 6 sconfitte. Contro la Lazio è stata la prima direzione stagionale, dal momento che l’ultima gara con l’Inter è quella contro il Torino dello scorso anno: 1-1 in casa granata, il 13 marzo 2022. Lascia giocare molto in avvio e grazia Cataldi che avrebbe meritato il giallo per due interventi duri, poi ammonisce Zaccagni per fallo su Barella al 20′. Secondo giallo al 34′ per D’Ambrosio e terzo per Bastoni al 61′. Nel finale ammoniti anche Marusic e Romagnoli, che era diffidato.
Il nostro superTOP
Gli è mancato solo il gol ma Barella ha fatto davvero di tutto in campo. Corsa, tiri, controllo, gestione dei tempi. Migliore in campo assieme a Brozovic e Lautaro.
Il nostro superFLOP
E’ stato tra le sorprese più belle della stagione nerazzurra ma stavolta Acerbi ne ha combinate troppe, scivolando spesso e regalando il primo gol alla Lazio. Deve ringraziare i compagni se è finita bene.
I prossimi impegni dell’Inter
Ora l’Inter è attesa mercoledì dalla trasferta a Verona con l’Hellas nel turno infrasettimanale mentre sabato gioca all’Olimpico contro la Roma prima del derby di Champions con il Milan.
Questo il calendario dell’Inter