Milan-Empoli 0-0, la 29esima giornata di serie A sorride ai toscani che portano a casa un punto insperato. Le pagelle dei rossoneri: Tonali super, uomo ovunque; Origi disastroso, non è da Milan. Gol annullato a Giroud (uno scampolo di partita per lui) con il Var: tocco di braccio.
Prestazione dignitosa dell’Empoli che, nello scacciare ormai definitivamente lo spettro retrocessione, complica la corsa dei rossoneri verso un piazzamento in Champions (Milan terzo a quota 52 ma Roma e Atalanta hanno, rispettivamente, la possibilità di scavalcare e avvicinare Theo e compagni).
I rossoneri hanno la testa altrove, i toscani ringraziano. I tifosi rossoneri applaudono incessantemente e, a fine partita, lo fanno con ancora maggiore calore. I piedi a pestare l’erba di San Siro, la testa proiettata nel prossimo futuro. Il Meazza, stasera, è stato il metaverso in cui si sono incastonati campionato, Empoli, Champions League, Napoli.
Il Milan era fisicamente in campo, eppure mentalmente stava oltre. Legittimo così, comprensibile: è ancora venerdì 7 aprile ma per tanti, troppi rossoneri, siamo già proiettati verso la grande sera di mercoledì 12 aprile. Milan-Napoli, andata dei quarti di finale di Champions League.
Stefano Pioli sceglie di far rifiatare Leao, Diaz, Kjaer, Giroud e Krunic. Theo Hernandez si presenta con chioma Azzurra: che sia la celebrazione della vittoria roboante contro il Napoli o il personalissimo modo per introdursi alla doppia sfida di Champions League contro gli Azzurri non è ancora dato saperlo.
Milan-Empoli 0-0 diretta live, cronaca testuale e highlights
- Le pagelle del Milan
- Le pagelle dell'Empoli
- La pagella dell'arbitro
- Il nostro SUPERTOP
- Il nostro SUPERFLOP
- Il calendario del Milan tra campionato e Champions League
Le pagelle del Milan
- Maignan 6: sufficienza di rito. Inoperoso, un paio di interventi che rientrano nella routine, per il resto niente di niente. Spettatore attento di un match che non ha avuto bisogno dei guantoni di Maignan.
- Calabria 5,5: approccio poco felice. Propositivo ma molto impreciso: quattro errori consecutivi sui primi quattro passaggi. Spinge con costanza ma Bandinelli e Parisi hanno vita facile a limitarne l’efficacia.
- Thiaw 6,5: non sbaglia nulla, è il volto della concentrazione fino al triplice fischio. Pioli lo chiama e lui risponde. Ancora una volta, lo fa con una gara intensa, gagliarda, carismatica. Il compito non è arduo perché l’attacco dell’Empoli non crea mai pericoli. L’intesa con Tomori è rodata, un punto fermo.
- Tomori 6,5: qui non si passa, il cartello non c’è ma è come se fosse piantato lì, dalle parti di Tomori. Caputo ci prova ma sono tentativi vani, Piccoli ci prova ma sbatte sul muro, Baldanzi ci prova ma Tomori, anche a lui, dice no.
- Theo Hernandez 6: il fulmine dei primi 20′ – quando ha dato la sensazione che potesse decidere la gara con una giocata – fa il paio con la controfigura che nei successivi 25′ della prima frazione ha frenato iniziative e ritmi. Lento e impreciso nella fase centrale della gara.
- Tonali 7: resta l’uomo a tutto campo di cui non ha solo bisogno il Milan ma l’intero comparto nazionale. Sandrone dà grande continuità alla super prestazione che aveva sfornato contro il Napoli e decide di caricarsi ancora una volta la squadra sulle spalle.
- Bennacer 5,5: si riparte da lui, spesso e volentieri, e altrettante volte Bennacer si infila tra le maglie e tenta le sortite offensive che l’attacco fatica a sviluppare. Testa alta, sempre nel vivo delle giocate rossonere, fluido e semplice nel fraseggio coi compagni. Sbaglia qualche tocco ma glielo perdonano tutti, anche perché l’Empoli non ne approfitta. Dopo una partenza razzo, si spegne col passare dei minuti.
- Saelemaekers 6: meno distratto di Bennacer, più in palla e capace di garantire maggiore costanza. Eppure, anche lui pecca di superficialità e confonde la semplicità con la leggerezza.
- Pobega 6,5: incontrista, incursore, maratoneta, tessitore. Guardia del corpo di Bennacer, gli corre al fianco per garantirgli un passaggio sicuro, manovra spesso e volentieri nella tre quarti avversaria ma l’apporto della coppia d’attacco non lo agevola nella fase di rifinitura. Opta in più di una circostanza per il lancio lungo ma è una soluzione che non porta frutti.
- Rebic 5: lui e Origi, contemporaneamente e dal 1′, sono un azzardo troppo grande anche per un Milan che sa giocare a memoria e facilita l’interscambiabilità delle pedine. Qualche inserimento, buoni spunti, l’intuito c’è: il problema è la scarsa precisione in fase di finalizzazione. Fonte:
- Origi 4,5: se il Milan non può rinunciare alle prestazioni di un 36enne come Giroud è perché le alternative sono insufficienti. Origi resta completamente avulso dalla manovra, mai in partita. Errori clamorosi sotto porta. Detto altrimenti: non è da Milan.
- Allenatore Pioli 5,5: pioveranno critiche e, stavolta, potrebbero avere un fondamento. Mettere a repentaglio il terzo posto per far rifiatare qualche pedina in vista della Champions League potrebbe non essere stata mossa vincente. Specie se significa affidarsi a una coppia d’attacco composta da Rebic e Origi che, spesso, ha lasciato la squadra in inferiorità numerica. Tardivi i cambi. Ha più di una responsabilità in questo passo indietro rispetto alla sfida contro il Napoli.
Le pagelle dell’Empoli
- Perisan 7: fa tutto bene anche perché il Milan non crea grossi pericoli e, nelle 3 volte che ha concluso in porta, lo ha fatto senza alcuna convinzione. Nel finale salva il risultato respingendo da campione una conclusione del neoentrato Brahim Diaz.
- Ebuehi 6,5: ha vita facile sulla fascia destra, dove Theo e Rebic non sono in serata. Puntuale nell’anticipo, gli riesce bene anche la marcatura diretta, bada alla fase difensiva e ignora quella offensiva.
- Dewinter 6,5: chiude gli spazi, si aiuta col fisico, arriva sempre prima rispetto a Origi e Rebic.
- Luperto 6,5: uomo d’ordine e d’esperienza. Gestisce il reparto con grande personalità .
- Parisi 6,5: tiene testa a Saelemaekers, contro Calabria è ancora più semplice
- Fazzini 6,5: va in affanno quando gli tocca tenere testa a Theo, eppure riesce a contenerlo con grande abnegazione.
- Marin 6,5: è sua la conclusione più pericolosa dei toscani, fa il maratoneta e il metronomo.
- Bandinelli 6,5: macina chilometri per una prestazione di grande sacrificio.
- Baldanzi 6,5: conferma quanto di buono si va dicendo. Sarà uomo mercato nella prossima sessione estiva, ha gli occhi addosso dei grandi club. Da stasera, qualora non fosse già così, anche quelli di Maldini.
- Caputo 6: tanta volontà , è generoso come sempre ma sono qualità che non bastano a creare scompiglio dalle parti di Maignan. Evanescente e isolato, troppo isolato.
- Piccoli 5,5: si immola. Non fa l’attaccante ma si occupa di supportare la mediana. Il gran lavoro in fase di copertura è encomiabile ma Maignan non l’ha mai visto da distanza ravvicinata.
- Allenatore Zanetti 7: il punto strappato a San Siro è un capolavoro. Perché pare la ciliegina sulla torta di un campionato che orami fa rima con salvezza blindata. Tanta sostanza, grande concretezza, poca fluidità nelle giocate ma contro il Milan, per questo Empoli, era fondamentale difendersi in undici.
La pagella dell’arbitro
Matteo Marcenaro, sezione di Genova, rifletterà parecchio sui reclami del Milan, che ha lamentato un rigore non concesso a inizio ripresa per fallo di Fazzini su Theo Hernandez. La sensazione è che manchi ancora della giusta personalità per la gestione dei momenti topici. Qualche titubanza (che non ha conseguenze negative) al cospetto di due squadre che non gli hanno dato grattacapi. Gara per lunghi tratti semplice da arbitrare, ben posizionato, buono il dialogo con i colleghi. Ricorre al Var nel finale e dice no a Giroud, a segno dopo aver toccato il pallone col braccio.
Il nostro SUPERTOP
Tonali è super. Sorride il Milan e sorride l’Italia che, di centrocampisti di tale levatura, non ne ha molti. Dribbla, recupera, imposta, conclude, va in marcatura, si sovrappone, raddoppia, contrasta, ringhia, recupera, assiste i compagni. In condizione di forma straordinaria, Tonali è lucido come pochi altri compagni e si candida a prendere per mano questo Milan nelle fasi cruciali della stagione.
Il nostro SUPERFLOP
Origi resta ancora uno dei crucci della dirigenza rossonera che, in fase di acquisto, aveva puntato molto sulla possibilità che l’ex Liverpool potesse incidere in serie A. Non ha avuto grande minutaggio ma uno dei motivi è direttamente consequenziale alle prestazioni offerte quando gli è stata concessa fiducia. Come stasera: è un agonista, non gli mancano corsa e dinamismo ma si muove contro tempo rispetto ai compagni. Palla al piede, combina veramente poco: non tira, non assiste, inefficace nel gioco di sponda, fatica ad aprire varchi ai compagni. Continua a essere un flop.
Il calendario del Milan tra campionato e Champions League
Anche l’Empoli era parte di un processo, di un percorso: un tassello fondamentale per indirizzare un campionato ancora in bilico, in cui il Napoli sta facendo corsa a sé ma almeno 6 squadre lottano per tre posti in Champions League. Eppure, per tutti coloro che lo dicono a voce alta – i tifosi – e per chi può solo pensarlo – i calciatori, l’allenatore, la società – la sfida contro l’Empoli era solo tappa obbligata: un ponte a collegare con l’immediato futuro.
Nello specifico, l’appuntamento verso cui si volge lo sguardo è la doppia sfida dei quarti di finale di Champions League contro il Napoli: mercoledì 12 aprile gara di andata a San Siro, ritorno a distanza di una settimana a campo invertito, si gioca il 18 allo stadio Maradona.
Di sicuro l’Italia può gioire: una delle due rappresenterà il calcio nazionale in una semifinale di Champions League, in senso stretto la stagione dei rossoneri prenderà una piega netta a seconda di quel che accadrà .
A intervallare le due sfide, la trasferta di Bologna del 15; archiviato lo scontro fratricida in Europa, il campionato dei rossoneri prosegue con la partita casalinga del 23 contro il Lecce e la trasferta dell’Olimpico del 29 contro la Roma.
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