Finalmente una competizione in cui l’Italia arriva non per fare bella figura ma per vincere, la nazionale di Roberto Mancini è sicuramente una delle più belle sorprese di questi ultimi 2 anni. Dopo la sciagurata gestione Ventura, il Mancio è stato in grado di dare un’identità solita, un senso di appartenenza profondo e dei principi di gioco semplici e chiari. Palla a terra e scambi stretti il suo mantra, semplificato dalla presenza di notevoli palleggiatori in mezzo al campo come Jorginho, Verratti (in forte dubbio), Barella e Locatelli, oltre alla carte Lorenzo Pellegrini da potersi giocare all’occorrenza.
Il cammino per arrivare fino a questo punto è stato lungo e faticoso, ma ha anche regalato tante soddisfazioni all’ex allenatore dell’Inter e del City. Percorso netto fin qui: 10 vittorie, 0 pareggi e 0 sconfitte con 37 gol fatti e 4 subiti. Se c’è un aspetto in cui è necessario migliorare, quello è la cattiveria sotto porta: troppe le occasioni da gol sbagliate, troppe le chance di finire in goleada non sfruttate per eccesso di supponenza o mancanza di precisione.
Il giocatore chiave per questa nazionale sarebbe Marco Verratti, faro del PSG ormai da 9 anni ma in forte dubbio per un problema fisico che non gli da pace. Sia lui che Sensi verranno valutati giornalmente, e la sensazione è che da qui all’1 giugno solo uno dei due verrà convocato. Come il suo allenatore, il centrocampista azzurro non è ancora riuscito ad esprimersi in azzurro come col club. Il calcio basato sul possesso di Mancini, tuttavia, sembra perfetto per le caratteristiche del calciatore del PSG.
Chi invece avrà gli occhi dell’Europa intera addosso sarà il portiere Gigio Donnarumma, ora più che mai sotto il fuoco incrociato della critica, che non risparmia appellativi pesanti ad un ragazzo di 21 anni che tra poche settimane tutti tiferanno. Questa è l’Italia, avanti così. Classe 1999, Donnarumma è già un portiere veterano essendo titolare della prima squadra da molti anni. Dopo l’addio di Gianluigi Buffon, indossare quei guantoni pesanti tocca a lui.
Molto interessante anche la staffetta offensiva tra Ciro Immobile e il Gallo Belotti, col laziale avanti nelle gerarchie. Tuttavia sono grandi amici, e la competizione stimola gli sportivi più di qualunque successo.
Le qualificazioni dell’Italia si sono concluse con un 9-1 contro l’Armenia a Palermo, undicesima vittoria consecutiva (record) nonché decima in un anno solare (altro record). Con queste premesse, l’Italia è pronta a scrollarsi di dosso le umiliazioni degli ultimi 10 anni (se si esclude la finale persa ad Euro 2012 contro una Spagna ingiocabile).