Dopo aver battuto la Juventus ed essersi rilanciata in ottica Champions, la Roma si rituffa in Europa. Domani arriva la Real Sociedad e può essere importante per i giallorossi accumulare un vantaggio in vista del ritorno nel fortino dei baschi, a San Sebastian. José Mourinho presenta la sfida in conferenza stampa, anche se non può mancare un accenno a quello che è ancora il caso della settimana: il labiale di Serra.
- Mourinho: "Di Serra non parlo, c'è un processo"
- Le parole dello Special One sulla Real Sociedad
- Mourinho valuta il rendimento di Abraham
- Le tre partite a settimana, un problema per la Roma
Mourinho: “Di Serra non parlo, c’è un processo”
Il servizio de ‘Le Iene’, infatti, ha smascherato le vere parole del fischietto di Torino. Lo Special One preferisce non commentare e glissa sulla questione, ribadendo il suo punto di vista: “Non mi aspetto niente e non parlo finché il processo non finisce. Dopo non avrò problema a rispondere a un paio di domande sulla questione. Penso che il basico, l’etico, il corretto sia rispettare il processo e aspettare tranquillo, senza dire nulla”.
Le parole dello Special One sulla Real Sociedad
Quindi sulla partita con gli spagnoli: “Difficile trovare punti deboli alla Real Sociedad, è un’ottima squadra e Imanol è un bravissimo allenatore. Sono molto ben organizzati, in attacco e in difesa e hanno giocatori molto bravi dal punto di vista tecnico. Essere quarti nella Liga dietro i tre giganti non è cosa da poco. Non siamo stati fortunati nel sorteggio ma questa Europa League è un torneo di super qualità. Oyarzabal è molto bravo, però ce ne sono molti, non solo lui. È più importante come la Real Sociedad gioca di squadra. Hanno vinto anche a Old Trafford contro il Manchester United, posso solo fare i complimenti”.
Mourinho valuta il rendimento di Abraham
Un calciatore molto atteso è Abraham, da cui i tifosi si aspettano molti più gol: “C’è solo un Abraham che mi interessa, quello di squadra. Quello che era in panchina con la Juventus e festeggiava il gol in curva come se avesse segnato lui. Può fare di più, ma è importante il contributo che dà alla squadra e nell’ultima partita ha giocato un quarto d’ora molto bene. Quello che fa un attaccante ha un rapporto diretto con quello che fa la squadra: a Cremona avevamo giocato male. Lui e Belotti hanno fatto un bel lavoro contro la Juve. Per Abraham è stata una settimana unica nella sua vita: è nato il primo figlio, una gioia molto grande, una voglia molto grande di giocare e fare gol per noi”.
Le tre partite a settimana, un problema per la Roma
Infine sulle difficoltà di giocare tre partite a settimana tutte ad alto livello. Per Mou, più che fisico, si tratta di un problema mentale: “Abbiamo un ottimo preparatore fisico e stiamo bene, ma ci sono giocatori che possono giocare ogni giorni e altri che soffrono un po’ di più. Zanetti poteva giocare sette partite a settimana, ad esempio. Le ultime classifiche della Roma, inclusa la mia, dicono che siamo finiti sesti, settimi, sesti e questo non aiuta, non vivi con quella pressione. La mente si abitua a questo e si abitua alla tranquillità di non sentire pressione. Siamo in evoluzione sotto diversi aspetti, la continuità di dover vincere tre partite in una settimana è una cosa su cui facciamo fatica”.